Decima classificata
“Il marchio dei sogni proibiti” di Chris_88(Efp)
Grammatica e stile: 6,2/10 (2,7 grammatica + 3,5 stile)
Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.
Hai la tendenza, in presenza di discorsi diretti, a inserire altro segno d’interpunzione dopo il punto esclamativo o interrogativo: di per sé, non si tratta di un errore, ma è sconsigliato farlo, in quanto si tratta di una ridondanza ed è poco elegante a vedersi. È sufficiente, infatti, utilizzare solamente il punto esclamativo o interrogativo e poi continuare la frase normalmente, con lettera minuscola o maiuscola a seconda che la frase continui oppure no.
In generale, hai anche la tendenza a scrivere “sé stessa/o”, mentre la grafia corretta è “sé” oppure “se stessa/o”. Di seguito, ti riporto i casi riscontrati nel testo (-0,5 per via del fatto che l’errore sia ripetuto lungo tutto il testo):
”e si concentrò solo su sé stessa” --->
”solo su di sé”, oppure
”solo su se stessa”.
”Non aveva dato ascolto a nessuno se non a sé stessa” --->
”se non a sé”, oppure
”se non a se stessa”.
”ma le sue iridi erano illuminate da una caparbietà che poche volte aveva trovato in qualcuno se non in sé stessa” --->
”se non in sé”, oppure
”se non in se stessa”.
”disse più a sé stesso che a lei” --->
”più a sé”, oppure
”più a se stesso”.
Prologo
”il Generale andrò a premere sul livido dello stinco.” --->
”andò”, refuso.
1
”Immaginò che fosse la donna proibita a farle quel trattamento” --->
”a fargli”, refuso.
”La cosa che la esasperava più di tutte, era il fatto che lei riuscisse a percepire” ---> Il verbo e il soggetto al quale si riferisce non devono mai essere separati da alcun segno d’interpunzione, a meno che non vi sia un inciso, pertanto la frase avrebbe dovuto essere:
”La cosa che la esasperava più di tutte era il fatto che lei riuscisse a percepire”. (-0,2)
”Ascoltò il suo respiro mentre scese con la mano tra le sue gambe” --->
”mentre scendeva”.
Mentre richiede l’imperfetto, in quanto indica un’azione durativa. (-0,2)
” Mani forti che stringono la sua intimità. E poi, un respiro che le solleticò la pelle.” ---> In questo punto, c’è un errore nella consecutio temporum, dal momento che si passa dall’uso del presente a quello del passato remoto. La scena, invece, avrebbe dovuto essere scritta tutta con un tempo o con l’altro. (-0,2)
2
”aveva letto una richiesta troppo forte dalla quale non riuscì a sfuggire” --->
”alla quale non riuscì a sfuggire”, oppure
”dalla quale non riuscì a fuggire”. (-0,1)
”appena notò il movimento sotto alle palpebre dei Rodhos” --->
”di Rodhos”, refuso.
”In un istante le eccitazioni delle sue notti le fece quasi fremere” --->
”la fecero”, refuso ed errore di concordanza soggetto-verbo. (-0,2)
” Un tassello che le fece inconsciamente collegare dei punti ma che, razionalmente, evitò di addentrarsi a cosa quella rivelazione potesse significare” ---> C’è un problema di costruzione della frase: il secondo
che, quello dopo il
ma, a livello sintattico, per com’è costruito il periodo, si riferisce al tassello; tuttavia, dato che poi usi l’espressione
”evitò di addentrarsi”, è chiaro che si riferisca invece a Diandra, dunque la frase è costruita scorrettamente. Inoltre, c’è un errore di reggenza:
addentrarsi regge il complemento di moto a luogo, pertanto la grafia corretta è
”addentrarsi in cosa”. (-0,4)
”conferò il druido” --->
”confermò”, refuso.
”soltanto che quello che hai in mano non è possiede nessuna traccia dell’Anima del patto” --->
”non possiede”, refuso.
”Devi essere proprio uno stupido se non ci sei riuscito te” --->
”tu”. (-0,2)
”unendosi con una dea che le concesse l’immortalità” --->
”che gli concesse”, refuso.
”disse Diandra scattando i piedi” --->
”scattando in piedi”, refuso.
”il metallo presenti sulle vesti di Diandra” --->
”presente”, refuso.
”una persona fuori la porta” --->
”fuori dalla porta”. (-0,1)
3
”Fottendosi su dove il vostro seme va a finire e le conseguenze” --->
”Fottendosi di”. (-0,1)
”impedendole che le coprissero il viso” --->
”impedendo”, refuso.
”Diandra non sembrava avesse la benché minima intenzione di farlo” --->
”non sembrava avere”. (-0,1)
5
”Forse qualcuno l'ascolto davvero” --->
”l’ascoltò”, refuso.
”Dove sbrigarsi” --->
”doveva”, refuso.
”Quella soffitta una volta doveva essere stato il magazzino della fucina” --->
”doveva essere stata”, refuso.
Dal punto di vista dello stile, hai un modo di scrivere abbastanza fluido e diretto; le frasi sono brevi e concise, povere di subordinate e arrivano subito dritte al punto. Hai un lessico semplice, ma curato, anche se non presenta una grande varietà di termini, infatti alcune espressioni si ripetono spesso nel corso della narrazione, rendendo talvolta il testo poco dinamico per questo. Inoltre, a volte sono presenti dei termini che non sono molto appropriati per una storia fantasy, e questo fa perdere di credibilità al testo. Per fare un esempio, il termine
domenica: esso è stato introdotto con la religione cristiana, in sostituzione del giorno precedentemente dedicato alla divinità del Sol Invictus; esso significa letteralmente “giorno del Signore” ed è, pertanto, fortemente legato alla cristianità. È perciò poco credibile trovarlo in un racconto fantasy, in cui la religione è politeista - si parla spesso di dèi - e dove, quindi, non esiste il cristianesimo: sarebbe stato più appropriato utilizzare un termine più generico (quale, ad esempio,
settimo giorno della settimana), o inventare un termine ad hoc. In generale, utilizzi un registro appropriato al tipo di storia che stai presentando, né troppo altisonante, né troppo semplicistico. Per quanto riguarda la punteggiatura, utilizzi esclusivamente la virgola e il punto fermo, mentre sono del tutto assenti gli altri segni d’interpunzione, quali il punto e virgola e i due punti: ciò ha spesso portato a un utilizzo non sempre puntuale della punteggiatura. In alcuni punti, ci sono delle virgole mancanti, ma più spesso esse vengono utilizzate in luogo di altro segno di punteggiatura più appropriato e ciò, a volte, rende la lettura difficoltosa e poco fluida. Inoltre, i paragrafi sono molto lunghi, tendi ad andare poco a capo, anche quando avrebbe senso farlo, per esempio come nei botta e risposta dei dialoghi, e questo rende confusa e affaticata la lettura.
Per quanto riguarda le descrizioni, le scene erotiche sono molto dettagliate, descritte con minuzia di particolari, senza tuttavia mai sfociare nel volgare: si capisce che sono il tuo punto di forza e sai renderle con grande vividezza. Per quanto riguarda il resto del racconto, tuttavia, non si riscontra la stessa cura: ciò che accade non è descritto quasi per nulla, le scene e gli avvenimenti sono tratteggiati velocemente, risultano poco approfonditi, svolti rapidamente, e questo crea uno squilibrio tra le scene erotiche e tutto il resto del racconto, come se fossero le prime la parte più importante della storia, il suo momento centrale, ciò su cui il lettore deve focalizzare tutta la sua attenzione - anche considerando la loro preponderanza rispetto a tutto il resto -, spogliando quindi d’importanza la trama vera e propria e rubandole spazio.
Buono l’equilibrio tra dialoghi e parte narrata.
Caratterizzazione personaggi: 6/10
La protagonista assoluta della tua storia è senza dubbio Diandra, questa donna che appare indomita e indomabile, uno spirito libero e ribelle, che vive la vita secondo i suoi gusti e le sue inclinazioni, che malvolentieri sottostà alle imposizioni e che mostra un carattere deciso e indipendente. È una dominatrice, un’incantatrice di uomini, una donna che ha sempre la situazione sotto controllo e le cui scelte, per quanto dettate dall’avventatezza, la conducono sempre verso una fortunosa conclusione. Ciò che muove le sue azioni è quello che lei stessa ritiene giusto, indipendentemente da quelle che sono le imposizioni. Ama prima di tutto se stessa, poi gli altri: eccezione a questa regola è rappresentata da Talitas, che è colui di cui si è innamorata e per il quale è disposta anche a sacrificarsi, facendosi catturare. Lei è certamente il personaggio meglio caratterizzato, in quanto il punto di vista che offri è prettamente il suo e questo consente al lettore di poter ben comprendere le sue attitudini e i suoi atteggiamenti. Presenta tutti quelli che sono i cliché della classica eroina: il suo unico momento di fragilità, che incrina quest’immagine di personaggio perfetto e l’allontana lievemente dai canoni, si ha quando viene violentata dal generale, a inizio capitolo, e alla fine, quando chiede aiuto a Rodhos. Non presenta uno sviluppo o una maturazione evidenti, nel corso della narrazione: nonostante ciò che ha imparato nel corso degli anni, nonostante ciò che ha vissuto, alla fine resta ancora la donna impulsiva e ribelle che, molti anni prima, si è introdotta a Kuta; questo rende il personaggio un po’ piatto, poco sfaccettato e dinamico, prevedibile nelle scelte e nel modo di agire, a volte quasi artefatto. Rimane comunque indubbio che siano ben resi gli aspetti che la caratterizzano.
Rodhos, nonostante appaia in meno scene, è ben delineato negli aspetti fondamentali e salienti del suo carattere. È facile intuirne la personalità dai discorsi che fa con Diandra e comprendere quali siano le sue inclinazioni e i suoi modi di fare. Si tratta di un personaggio fermo e deciso nelle sue scelte, che rischia il tutto per tutto pur di raggiungere il suo obiettivo e che non si lascia facilmente spaventare e scoraggiare dai muri che Diandra gli pone di fronte, né dalla difficoltà nell’ottenere le informazioni che cerca. È una persona diretta, schietta, sincera e trasparente. Certamente, è una personalità di spicco all’interno della storia.
Il personaggio meno delineato di tutti è Talitas, e questo anche a causa del fatto che compare poco all’interno della storia, al di fuori dei sogni di Diandra, dove però non c’è una sua caratterizzazione. Tutto ciò che sappiamo di Talitas ci viene detto da lui stesso in un lungo discorso diretto, e questo non dà modo di esplorare a fondo la sua personalità. Sicuramente, è un personaggio il cui agito è stato sempre mosso dall’amore, prima per Halianor e poi per Diandra: la sua vita è sempre stata dipendente da questo sentimento, che l’ha condizionata e l’ha trasformata, portandolo a dover patire una maledizione eterna. È un sentimento umano come quello dell’amore che lo porta a cadere in errore, a commettere un tremendo peccato e a condannarsi, per poi vedersi scivolare dalle dita ciò per cui ha sacrificato tutto. E, nonostante ciò, è di nuovo l’amore a fargli percorrere un sentiero similare a quello del passato, a farlo tornare sugli stessi passi, nonostante la sofferenza che Halianor gli ha causato. Nonostante sia un Demone, il suo animo non è malvagio e crudele, non vive per arrecare sofferenza ad alcuno, se non per opporsi a Barlow, contro il quale è costretto a scontrarsi per la maledizione; ha un animo gentile, ha aiutato Diandra e, in un certo qual modo, aiuta tutti i Caduti che ha accolto e a cui ha dato una possibilità di redenzione, quella stessa redenzione che lui non potrà mai ottenere. Questo lo rende senza dubbio interessante, anche se la sua personalità rimane piuttosto sfumata, impedendogli di spiccare.
In generale, il tuo racconto manca d’introspezione. Non ci sono mai momenti, nella storia, in cui ci si sofferma ad analizzare a fondo l’interiorità dei personaggi, la loro psicologia, il loro sentire, ad approfondire le loro reazioni a ciò che accade, le motivazioni che li hanno spinti a prendere una decisione piuttosto che un’altra e questo porta il lettore a non sentirsi coinvolto in ciò che accade e a non comprendere fino in fondo i personaggi, a sentirsene distaccato. Un’analisi psicologica più approfondita ti avrebbe permesso di rendere i protagonisti della tua storia più vivi e di coinvolgere maggiormente il lettore in ciò che accade loro.
Trama e originalità: 6,5/10
Per quanto riguarda la trama, la tua storia presenta un’impostazione interessante: infatti, s’inizia a raccontare dalla fine, per poi presentare una lunga digressione che esplica come si sia arrivati a quel punto, che viene poi ripreso nella parte finale. Questo modo d’impostare il racconto ti ha senza dubbio permesso di suscitare curiosità nel lettore, di spingerlo a continuare la lettura per scoprire che cosa fosse successo, perché quella donna si trovasse lì, chi stesse cercando di proteggere e perché, per quale motivo avesse chiesto improvvisamente udienza al re. In generale, hai svolto una trama che presenta una buona base, ma che purtroppo non trova il giusto spazio all’interno della storia: come già detto, sono le scene erotiche a costituire la parte preponderante del racconto, cosicché gli eventi rimangono molto marginali e relegati. Solamente nella parte finale, la storia subisce un’accelerazione in tal senso e ci si concentra di più sugli eventi e sulle vicende, ma proprio per questo motivo, tutto ciò che c’è da sapere viene svelato in una volta sola, creando una serie di
infodump (ad esempio, quando Rodhos conversa con Diandra a casa sua, dopo essersi ripreso dalle ferite, oppure quando Talitas spiega la sua storia a Diandra), che oltre a confondere il lettore, bombardandolo con un grande quantitativo d’informazioni tutte insieme, rende anche i dialoghi poco realistici (come nel caso, riprendendo l’esempio di prima, di Talitas che spiega la sua storia a Diandra). Questi
infodump si sarebbero potuti evitare dando più spazio alla narrazione e alla trama e disvelando ciò che c’era da sapere poco a poco. Inoltre, ben vengano le scene di sesso, ma quando esse sono pertinenti ed è sensato descriverle; nella tua storia ce n’è un eccesso non giustificato dal genere (si tratta di un racconto il cui genere principale avrebbe dovuto essere il dark fantasy, non l’erotico), né da esigenze narrative: ogni cosa che accade sfocia invariabilmente in una scena erotica di qualche tipo, anche quando non ve ne è ragione (ad esempio, quando Talitas e Diandra “litigano” dopo che lui l’ha fatta imprigionare, si tratta di un momento di confronto e di risoluzione del rapporto molto importante; considerando che sono due persone adulte e mature, e non due adolescenti con gli ormoni in subbuglio, la scena erotica era fuori luogo) o non è realistico che accada (ad esempio, quando Rodhos e Diandra consumano il loro amplesso: considerato il mese di convalescenza di Rodhos e considerato quanto le sue condizioni possano averlo debilitato - non esistendo le flebo e avendo lui dormito per la maggior parte del tempo, non può essersi nutrito a dovere -, di certo un amplesso non è la prima cosa a cui si pensa, né realisticamente un corpo convalescente riesce a sostenerlo). In generale, spesso non era necessario dettagliare così minuziosamente ogni scena erotica e se ne potevano lasciare indietro alcune, o la maggior parte, in favore della trama vera e propria; anche perché una presenza così massiccia di scene erotiche è andata a creare un effetto caricaturale, oltre a rendere il racconto piatto e prevedibile. Inoltre, la tua storia presenta poco
show, don’t tell: quello che sappiamo dei personaggi e del loro modo di essere viene detto esplicitamente da loro, anziché lasciare che il lettore lo inferisca dai modi di fare e dai comportamenti (ad esempio, Diandra dice spesso di sé di non essere affatto una santa, di essere un’amante del sesso, di essere una ribelle: tutte queste cose potevano essere mostrate e comprese dal suo agito e dai dialoghi, senza che lei le dicesse esplicitamente), e questo porta la tua storia a essere piatta e poco dinamica. Infine, la trama della tua storia presenta delle imprecisioni (ad esempio, la prima volta che Diandra vede Talitas, viene detto che lui ha i capelli scuri, poi quando parlano nella cella, li ha invece biondi) e dei punti oscuri, che non vengono chiariti: ad esempio, perché la città di Kuta non è mai stata cercata o trovata da re Barlow? È invisibile e Diandra l’ha trovata perché era destinata ad arrivarci oppure ci sono altri motivi? Perché alla fine Diandra ha deciso di rimanere con i Caduti, quando la sua propensione era quella di andarsene? Perché Talitas, tra tanti, ha scelto proprio Barlow con cui stringere il patto? E perché Barlow ha ucciso Halianor? Perché Rodhos vuole aiutare a uccidere Barlow (non viene detto da nessuna parte che sia un re malvagio e che sia un tiranno che fa soffrire il suo popolo, o che abbia arrecato offesa al Druido)? Perché il Marchio dei Sogni Proibiti ha bruciato quando Rodhos ha posseduto Diandra, poiché ha violato qualcosa di proprietà del Demone, ma con Nikolas non è mai accaduto? Questi aspetti rendono la trama confusa e poco chiara.
Dal punto di vista dell’originalità, la tua storia non è molto innovativa per i temi trattati (un re contro cui scontrarsi e l’amore che muove tutto), tuttavia presenta degli aspetti che la rendono interessante, come l’elemento del Demone dei Sogni, i Caduti, e questa maledizione eterna, in cui Barlow e Talitas sono destinati a scontrarsi per sempre, in un ciclo infinito, finché Diandra non arriva a spezzarlo. Interessante il fatto che un Demone, dotato di grandi poteri, non abbia potuto far nulla contro il re, perché protetto a dovere, e che l’elemento decisivo sia stato un semplice essere umano, con nessun particolare potere. Buono anche il finale aperto, che lascia immaginare al lettore che cosa accadrà e che lascia in sospeso la scelta di Diandra, anche se forse la storia si è conclusa in maniera un po’ brusca, come se mancasse qualcosa per la conclusione vera e propria. In generale, il racconto presenta dunque degli spunti interessanti, e questo ti ha permesso di ottenere un punteggio abbastanza alto nella voce.
Il tuo racconto, tutto sommato, si può ritenere appartenente al genere dark fantasy. Nella sua parte di trama vera e propria, quella che viene presentata è una vicenda fosca e oscura, popolata di personaggi di dubbia moralità e dove tutto è mosso da un oscuro patto che si è dimostrato una lama a doppio taglio; i protagonisti non sono positivi, non perseguono il bene comune, ma per lo più scopi personali. In generale, dunque, la tua storia è cruda e angosciante, pertanto il tuo racconto può ritenersi abbastanza dark fantasy.
Utilizzo del pacchetto: 4,5/5
La protagonista della tua storia è senza dubbio una ribelle, uno spirto libero che segue ciò che vuole e che non vuole sottostare alle regole. Tuttavia, rispetto al resto, questo suo aspetto rimane piuttosto marginale: viene detto che Diandra è una ribelle perché è lei stessa ad affermarlo, e la vediamo infrangere le regole quando decide di curare Rodhos anche se Talitas vieta d’introdurre estranei a Kuta, ma in generale non è questo l’aspetto più preponderante del suo carattere nella storia, lo è di più, ad esempio, il suo essere libertina, che non si traduce in ribellione, in una città in cui questo comportamento non viene discriminato o punito, pertanto il punteggio nella voce non è pieno. (+0,5)
Il prompt del pacchetto è stato ben sviluppato. Il peccato commesso da Talitas è ciò che ha condizionato la sua vita e l’ha costretto a vivere la sua eterna maledizione, bloccato sulla terra a combattere Barlow, ed è quello che ha mosso tutti gli eventi che hanno da lì avuto seguito, compresa la scelta di Diandra di farsi catturare nel tentativo di spezzare questo ciclo senza fine. (+2)
La prigione è senza dubbio presente nel tuo racconto. Non solo essa occupa tutta la parte iniziale del racconto ed è il luogo in cui Talitas rinchiude Diandra e dove i due risolvono i loro attriti, ma viene a essere metafora della condizione di Talitas: egli, infatti, è imprigionato nella sua forma mortale, costretto a vivere sulla terra per l’eternità. (+1)
La frase è ben inserita nel racconto. Non solo viene ripetuta e rimarcata più volte, ma il suo concetto viene anche sviluppato all’interno della storia: essa è il mantra di Talitas e riassume molto bene quello che è stata tutta la sua vita. Le scelte che ha fatto, prese d’impulso e per amore, lo hanno portato a dover contare una pena eterna. (+1)
Gradimento personale: 3/5
La tua storia mi è abbastanza piaciuta. Di fondo, la tua storia presenta delle tematiche interessanti e ho trovato molto interessante l’idea del Demone dei Sogni, che interagisce con i mortali solo attraverso sogni e incubi, perché non ha una forma corporea vera e propria. Mi è molto piaciuto il piccolo colpo di scena sui Caduti, che si scopre essere persone morte, a cui è stata data la possibilità di redimersi. Ciò che non mi ha fatto godere appieno la lettura, come già detto, è la carenza d’introspezione dei personaggi e l’eccessiva presenza di scene erotiche, che mi hanno reso la lettura ripetitiva e piatta. Mi sarebbe piaciuto leggere più sui personaggi, su questo mondo da te creato, sugli eventi e sulla trama in generale. Comunque, di base, il tuo rimane un buon racconto, con degli spunti interessanti e originali.
Punteggio totale: 26,2/40