| | | OFFLINE | | Post: 423 | Giudice***** | |
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13/05/2017 15:30 | |
Hannibal.L, 13/05/2017 14.13:
Eccomi qui, e questo volta ho con me i risultati!
Prima di lasciarvi alle valutazioni vorrei farvi i complimenti: siete tutti riusciti a rispettare perfettamente il tema del contest, permettendomi di leggere varianti poetiche di alcune delle mie canzoni preferite. Mi ha impressionata come con parole diverse si riescano ad esprimere le stesse sensazioni.
Spero di essere stata esaustiva nel valutarvi, dato che è la prima volta che recensisco poesie. Qualora mi fosse sfuggito qualcosa, non esiste a farmelo notare.
In conclusione sono davvero soddisfatta dell'esito di questo esperimento, e spero lo sarete voi: i punteggi che avete totalizzato sono alti e si differenziano gli uni dagli altri di pochissimo!
Ricordatevi di dirmi se volete la valutazione come recensione su EFP e, se vi va, anche i link delle storie per le recensioni premio.
A presto!
3° a pari merito
Haykaleen - Stoners- Confessione di una cocainomane
- Attinenza alla canzone (trama, tematiche, contenuti)
Hai creato un parallelismo interessante tra la vita e al droga, ponendo sullo stesso piano il mondo dei tossicodipendenti e quello delle persone che li giudicano.
Junkhead potrebbe sembrare un inno, una celebrazione all’ebbrezza dell’eroina, ma in realtà è una critica ai pregiudizi morali della società. E lanciare una ciritca è quello che fa anche la tua Alice.
Dopo aver illustrato la delusione per una vita che appare instabile (un alternarsi eterno fra paradiso e inferno) cui senso è difficile d’afferrare, ammette che, nonostante sia lei la prima a necessitarne, il brivido della droga è effimero e inutile.
Quello che la tua protagonista vuole far comprender è come ognuno di noi, in un modo o in altro, ricerchi la cura ai suoi mali nei mali stessi; come ogni persona sia fortemente dipendente da qualcosa, che sia esso la droga o, come suggerisci tu, la vita (dipendenti da qualcosa, sia esso denaro, fama, amore). Ma qualsiasi soluzione, qualsiasi cura al terribile stato di inquietudine che la - ci - tormenta è solamente apparente e destinata ad estinguersi in poco tempo.
Non c’è allora nessuna differenza fra la tua Alice in Catene (oltre che la canzone, riprendi anche il nome del gruppo, ottimo!) e coloro che la giudicano. Siamo tutti umani: identici alla base e diversi nelle nostre diramazioni. Il grande dona il permesso di esprimere giudizi sul mondo che la circonda.
20/20
- Grammatica
Ho riscontrato un solo errore nel verso “con le favole che li propinano continuamente”: al posto di li, va inserito gli, perché è: “propinare a loro”, non “propinare loro”.
9/10
- Gradimento Personale
Sei riuscita riportare perfettamente le tematiche della canzone nella tua poesia, quello che però non ho trovato coerente è stato lo stile. Il tuo è a tratti pomposo, articolato: Junkhead è una canzone, dal punto di vista dello stile, relativamente semplice. Il suo punto di forza sta proprio nel riuscire a trasmettere emozioni travolgenti utilizzando un lessico e una struttura dei versi leggera.
Lo ritrovo nella danza ebbra di colori folli,
in un abbraccio allucinato,
che mi trascina nelle labili propaggini aeriformi
di un mondo perfetto inesistente.
Questi versi sono quelli che maggiormente ho preferito, ma che, nel contesto delle tematiche di Junkhead, a mio parere, risultano fuori luogo.
Estraniando dunque la poesia dall’atmosfera, essa risulta un componimento ricco e coinvolgente, che mi è piaciuto per la disperazione lucida con cui Alice parla. Ma, dato che il contest richiedeva un parallelismo con la canzone sotto ogni aspetto, non posso fare a meno di tenerne conto.
8/10
- Bonus
La canzone che hai scelto era contrassegnata da un asterisco. Hai inserito poi, sia alcuni versi della canzone che la figura retorica bonus.
3/3
Tot. 40/43
lclementi2 - Base di Lancio
- Attinenza alla canzone (trama, tematiche, contenuti)
La poesia è ritmica. Le virgole spezzano quasi sempre il verso in due parti, donando al testo la pause che servono per scandirne correttamente l’andamento. Lo schema metrico è semplice ma efficace: contribuisce a delineare ulteriormente il tempo della poesia. L’anafora iniziale (opprime, opprime) è sicuramente una figura retorica importante per la musicalità di una poesia, e tu sei riuscito ad usarla al meglio.
Oltre alla spiccata musicalità del componimento, ho avuto la forte impressione, leggendolo, che, ispirandoti a “La tua canzone”, tu abbia composto - perdona il gioco di parole - la tua canzone. Per questo, fra tutte le poesie in gara, la tua è sicuramente quella a cui desidero assegnare il premio “Bob Dylan”.
Hai utilizzato un lessico allegorico, che immediatamente rimanda al testo dei Negrita. Le parole sono semplici, brevi, ma il tutto risulta davvero intenso.
L’introduzione è ricca di risentimento, paura…sconforto. Il protagonista pare sul punto di arrendersi alla “prigione dei giorni vissuti” che gli ha tarpato irrimediabilmente le ali. Poi, però, arriva una svolta, in lontananza, “uno spiraglio di luce” inaspettato.
La canzone dei Negrita mi ha sempre ricordato un caldo e polveroso deserto, in cui, improvvisamente inizia a piovere. Ho avuto la stessa sensazione leggendo la tua poesia: dimostri che, nonostante le avversità dell’esistere, in qualche modo, abbiamo sempre la possibilità per ricominciare, cambiare; immergerci nell’acqua gelida dopo una lunga camminata sotto il sole - e qui si presente anche la tematica del viaggio, parola che tu usi in parallelo con l’utilizzo che ne fanno i Negrita. Il narratore e protagonista - che immagino sia connesso alla tua esperienza personale - mi ha dato l’idea di una persona testarda, difficile da abbattere; piena di speranza davanti ad una vita che, affrontata con un certo tipo di comportamento, può rivelarsi piena di sorprese ed incredibilmente generosa.
Ribelle, incallito,
io accetto, la sfida,
vincente, o fallito,
la sorte, decida
Questo è il nucleo della tua poesia e della canzone dei Negrita. “Resta ribelle, non ti buttare via”: rendersi conto che l’esperienza umana potrà sempre essere riservarci qualcosa, e che vale la pena provare a scoprire che cosa veramente può offrirci, abbandonando quindi, con enorme coraggio, la nostra “base di lancio”. La vela che si gonfia e che ci permette di lasciare il porto e navigare in mare.
Bravissimo.
20/20
- Grammatica
Su questo punto ho veramente poco da dire, se non che - anche se riguarderebbe di più lo stile - ho trovato particolare l’espediente delle virgole per sezionare e delineare il testo. Per il resto non ho riscontrato nessun tipo di errore.
10/10
- Gradimento Personale
Mi è piaciuta molto.
Il tuo componimento è ambiguo: è stato difficile distinguerlo ed etichettarlo, perché a tratti pareva una poesia e ad altri una canzone. Direi dunque che hai contribuito ad alimentare la domanda: “le canzoni sono poesie?”. E questo mi ha sicuramente lasciata soddisfatta e piacevolmente stordita.
Con le tue parole mi hai donato - e lo dico con sincerità - speranza. È un testo altamente luminoso, fresco: mi sono commossa. L’ho interpretato come un invito chiaro a non arrendersi, mai, per nessuna ragione. E ti assicuro che, sfortunatamente, per molte persone è una presa di coscienza sul senso del proprio vivere difficile da raggiungere. Dunque quello che hai trasmesso è un’enorme consapevolezza e, lo ripeto, speranza.
10/10
Purtroppo non posso assegnarti nessun punto bonus, dato che: non ho riscontrato nemmeno un verso della canzone nella tua poesia, non ho individuato l’antonomasia (forse mi è sfuggita, se così fosse fammelo notare immediatamente) e la canzone da te scelta non era tra quelle contrassegnate da un asterisco.
- Bonus 0/3
TOT. 40/43
2° classificato
PrettysweetLolita - Cantico Notturno
- Attinenza alla canzone (trama, tematiche, contenuti)
La presenza della canzone all’interno della tua poesia è prepotente. A tratti le tue parole potrebbero essere tranquillamente quelle pronunciate da Gringoire. È affascinante come, con lessico differente, tu sia riuscita a rimandare all’atmosfera di “Luna”, che è - a mio parere - una delle più belle di tutto il musical.
Dipingi un quadro dallo sfondo scuro, ponendo poi come unica fonte di luce i raggi argentei della luna, che irradiano il mondo di una tiepida sonnolenza. Ma non a tutti è concesso il privilegio di addormentarsi, ubriachi e satolli: c’è chi non non riesce ad avere un breve momento di tregua dai tormenti - in questo caso d’amore- nemmeno durante la tranquillità della notte.
Le tue dolci descrizioni di trasformano in struggenti lamenti di desideri mai soddisfatti e, in tutta onestà, la tua Luna mi è sembrata la metafora di un dio che non ascolta le preghiere disperate dei suoi fedeli; che abbandona gli uomini quando più sembrano averne bisogno. E in opposizione l’essere umano che continua a domandarsi per quale motivo non giunga mai una risposta.
Un dio - inteso come qualcosa di metafisico, che regola l’andamento di quelle faccende che, pur appartenendo alla sfera umana, non sono accessibili e gestibili dall’uomo. La Fortuna, il Destino, insomma. E quest’essere che nella tua poesia è rappresentato dalla Luna mi ha lasciata triste, quasi sofferente: è visibile, ma non tangibile; è distante ma allo stesso tempo rappresenta la più grande fonte di frustrazione dell’uomo che, dopo vari tentativi, non riceve mai un segno.
Illude chi con sincera speranza gli affida segreti, dubbi, malattie. Sei stata in grado di creare un mare calmo in superficie, sotto cui si agita un mondo mosso ed inquieto, che mi ha subito riportata al paradosso tra il lento gesticolare di Gringoire e la sua voce ricca di dolore.
- 20/20
- Grammatica
Assolutamente impeccabile. Il lessico è ricercato, in linea con quello originale. Ho apprezzato molto l’utilizzo di alcuni aggettivi, che riescono a riprodurre immagini e suoni in modo limpido.
- 10/10
- Gradimento Personale
“Cantico Notturno” è la sfumatura perfetta di “Luna”. Sei rimasta in parallelo con la canzone per tutta la durata del componimento, centrando in pieno il tema del contest.
È delicata ma allo stesso tempo piena di rabbia e tristezza. Domande disperate a qualcuno che non siamo nemmeno sicuri esistere.
Hai creato una poesia leggera che è riuscita a scuotermi nel profondo.
- 10/10
- Bonus
Ricevi un punto per aver utilizzato la figura retorica bonus (oscurità assordante). Non ho riscontrato nessun verso della canzone originale, ma potrebbe essermi sfuggito: se così fosse non esitare a farmelo notare!
- 1/3
TOT - 41/43
1° classificato
Biancarcano - La caduta di Icaro
- Attinenza alla canzone (trama, tematiche, contenuti)
La vasta metafora che hai creato tra Icaro - e in generale il mondo greco classico - e la canzone è sorprendente.
Il volo del ragazzo dalle ali di cera, che trova la sua fine ad un passo dal sole, trasformandosi da innalzamento a caduta mi riporta implicitamente ai versi "I'd like to fly, but my wings have been so denied". Il dolore cantato da Stanley è tangibile in ogni parola, così come l’esaurimento di forze e speranze; la consapevolezza di aver provato a vivere e di non esserci riusciti.
Cullata in questa culla d’oltretomba è un verso dolce e triste come “burry me softly in this womb”. La presenza del sostantivo culla crea un tenero assopimento, così come le parole “softly” e “womb” - che mi rimanda sempre al ventre materno, luogo di origine della vita e, in questo caso, anche di morte -
Il tuo Icaro, a mio parere, appare già consapevole che la sua ascesa terminerà in tragedia, che quello che sta per compiere è il suo ultimo viaggio, così come “down in a hole” è il testamento del gruppo,di Stanley e Cantrell in particolare: la dolce preghiera, su una tomba decorata di fiori, mentre piove sabbia che tutto possa finire al più presto. Icaro sa che potrà essere cos’ vicino al Sole per una volta soltanto.
Crei un’ atmosfera afosa, nonostante il ragazzo si allontani progressivamente dal Sole.
Il ritmo mozza il respiro: il precipitare di Icaro implica un’accelerazione frenetica del filare delle Moire. Più si avvicina alla fine più velocemente il suo destino si accorcia.
Appare ormai rassegnato, il tuo personaggio e, nella conclusione, quando è ormai entrato nel buco (piatto) che conduce all’Ade, le parole “senza sole” mi hanno fatto immaginare una tomba che, dopo il passaggio di Icaro, si sigilla, inghiottendolo e separandolo definitivamente dal Sole a cui tanto anelava.
Le tematiche della canzone sono sicuramente delicate, e tu sei riuscita a reincarnale in un parallelismo davvero geniale.
20/20
- Grammatica
Non ho nulla da obbiettare: la grammatica è perfetta.
10/10
- Gradimento Personale
Credo che questa sia una delle mie canzoni preferite, sia per il testo - che trovo commovente -, che per la parte musicale, e tu hai svolto un lavoro egregio, rimodellandola senza stravolgerla.
Ho trovato i tuoi ossimori particolari e quello che più fra tutti mi ha lasciata sorpresa è sicuramente “buco piatto”, che riprende anche il titolo stesso della canzone. Le numerose assonanze scandiscono bene il ritmo del componimento: a volte sono rigide, quasi violente (le c del secondo verso) a volte sembrano il sibilare del vento (le f del quarto verso).
Hai curato ogni dettaglio, concentrandoti sia sul contenuto che sulla parte tecnica e stilistica. Le note mi sono state d’aiuto: era una poesia che necessitava, in alcuni punti, di essere spiegata.
Nel complesso mi ci sono ritrovata molto: ottimo lavoro!
10/10
- Bonus
Hai scelto una canzone contrassegnata dall’asterisco e hai inserito la figura retorica bonus.
2/3
42/43
Recensioni premio
Biancarcano 0/3
PrettySweetLolita 0/2
lclementi2 0/1
Haykaleen 0/1
è stato divertente partecipare al contest, e sono contenta che la poesia sia piaciuta; è stata la mia prima esperienza in merito e posso ritenermi soddisfatta.
Hai capito perfettamente il messaggio che volevo trasmettere, con tutte le sue sfumature e implicazioni *.*
Ti chiederei il favore di inserire la recensione su efp e per quanto riguarda l'altra recensione, scegli pure la storia che preferisci ^^
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