Nonostante la città si presentasse nelle sue abitudini piuttosto liberali, nella musica si seguivano canoni molto rigorosi.
Lo stile di New Orleans si concetrava su un repertorio composto di
"marce", "canzoni spirituals", "rag", su una base strumentale di genere
blues e a volte anche di
ragtime.
Questo particolare stile non ha una precisa data di nascita, ma di certo caratterizzava l'intera città, divenendo l'attrattiva più gradita e ricercata. Si organizzavano orchestre "nere" e i musicisti che ne facevano parte utilizzavano come strumenti:
una cornetta o tromba, un trombone, un clarinetto, un pianoforte, non mancava il banjo, un basso tuba* ed infine un prototipo di batteria piuttosto rudimentale.Nell'esecuzione delle opere, la tromba riveste un ruolo fondamentale poiché conduce la musica, il clarinetto funge da "controcanto" ed il trombone da "staffa". Gli altri strumenti sono concentrati sul piano ritmico.
Anche se il jazz "prima maniera" invadesse New Orleans in ogni suo aspetto, di quel periodo non v'è rimasto alcun documento sonoro.
Sembra che gli autori delle iniziali modifiche apportate, destinate a trasformare la musica delle bande in musica jazz, furono alcuni importanti solisti di cornetta come
B. Bolden e B. Jonson.
Inoltre si sa, quando la musica è in fermento, finisce per generare grandi e geniali artisti. Come proprio a New Orleans, nei primi del '900, quando il jazz ormai si era ben consolidato e pronto a diffondersi in ogni stato confederato americano, troviamo musicisti come
J. Roll Morton e King Oliver.
Però inaspettatamente il primo disco jazz fu inciso da un quintetto di bianchi nel 1917,
"Original Dixieland Jazz Band", ma in riferimento a questo primato sono stati espressi forti dubbi al momento ancora da chiarire.
Com'è stato affermato, New Orleans è da ritenersi la culla del jazz, ma poi, una volta diffusasi e dopo aver consolidato le sue basi,arriva fino a Chicago prima, poi anche a New York e Kansas City.
Questo accadde intorno al 1920, quando il jazz poté purtroppo considerarsi esaurito nella città che lo vide nascere, finendo per perdere gradualmente anche quell'antico fascino che questo genere musicale le donò fin dai primi momenti.
Ora invece dal 1923 in poi, comincia il periodo del
"jazz classico", dove
L. Amstrong e S. Bechet ne diventarono i maggiori protagonisti.
Successivamente il jazz subì altri influssi, tasformandosi in uno stile più solistico ed aggressivo.
D. Ellington e F. Henderson allargarono il jazz a composizioni dirette da vere e grandi orchestre. I bianchi, dal canto loro, ne furono piuttosto colpiti da questo genere musicale senza però comprenderne interamente la sua bellezza.
Piacevano molto le orchestre "ritmo-sinfoniche" di
P. Whitman o la bellissima
"Rhapsody In Blue" di
Gershwin, anche se quest'ultimo generò tra i suoi estimatori non pochi malintesi sul jazz.
Di quel periodo c'è da ricordare anche un ottimo solista jazz bianco,
Bix Beiderbecke, considerato un introverso poeta della cornetta.
* basso tuba
Il basso tuba è uno strumento a fiato che fa parte della famiglia dei flicorni. Fu inventato intorno al 1830 ed è costituito da quattro pistoni e da un grosso tubo avvolto in forma ellittica. Utilizzata soprattutto in orchestra, la famiglia delle tube comprende:
- la tuba bassa
- la tuba contrabbassa
- la tuba wagneriana (fatta costruire appositamente da Richard Wagner
per la Tetralogia).
Utilizzata presso gli antichi greci e romani, come strumento da battaglia, aveva la forma di una lunga canna diritta di bronzo. Usata anche nelle cerimonie religiose e negli spettacoli.
Nel primi anni del jazz la tuba venne utilizzata spesso come supporto ritmico delle orchestrine.
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