L’ISTANTE PERFETTO
Avete mai avuto la sensazione che l’istante che state vivendo sia la perfezione assoluta?
Che la combinazione di fattori che lo compongono non si verificherà mai più ed è opportuno imprimervi nella memoria quell’unico, fuggevole momento di vita?
Quando il luogo, l’atmosfera, persino i profumi, che vi avvolgono rappresentano la sublimazione del vostro essere. In cui i vostri sensi sono al culmine della percezione e che quell’istante è vostro, vi appartiene e ve lo ricorderete per tutta la vita?
Ebbene, se vi è accaduto, potete ritenervi delle persone fortunate poiché non tutti sanno cogliere appieno l’essenza delle cose.
Vi racconterò una delle tre occasioni in cui mi è accaduto questo evento fortunato.
Era una calda sera di fine giugno.
Verso le undici stavo tornando a casa, non ricordo nemmeno più dove ero stata quella sera. Un po’ stanca, certo, ma non tantissimo. Era uno di quei rari periodi della vita in cui tutte le cose ti vanno per il verso giusto. Non eclatanti ma tutti gli ingranaggi giravano alla perfezione e uno si sente in pace con se stesso e con il mondo.
Guidavo lentamente, ascoltando musica e ripensando agli avvenimenti della giornata. La strada secondaria, che conoscevo a menadito, era quasi deserta e raramente incontravo i fari di altre auto.
Stavo pensando che da lì ad un quarto d’ora sarei stata a casa. Una rapida doccia e poi a letto per una bella dormita ristoratrice quando, ad un tratto, dopo una curva strettissima, mi apparve una visione mozzafiato.
La collina si stagliava nettissima sullo sfondo di un cielo blu notte. L’aria limpidissima, come raramente avviene anche in piena estate, esaltava i contorni del paese che svettava con le sue torri sulla cima dell’alta collina. Un pochino più a destra rispetto al paese, la luna piena rischiarava la notte, altrimenti buia.
Fermai di colpo l’auto su un provvidenziale spiazzo a lato della strada. Scesi ad ammirare lo spettacolo. In quell’istante mi colpì il profumo intossicante dei tigli in piena fioritura. Un aroma dolcissimo che si mescolava con quello del fieno appena falciato, nei prati lì intorno. Risultava quasi intossicante ma era fantastico. La fresca brezza della sera che stava lentamente scivolando nella notte mi colpiva dolcemente scompigliandomi i capelli.
Rimasi a lungo lì, sola nel buio della notte, ad ammirare quello spettacolo della natura. La mente vuota, i sensi al massimo della percezione, una intensa sensazione di euforia.
E tutto ciò era mio, mio soltanto. Non lo dividevo con nessuno. E neanche volevo farlo. Quell’istante, quella percezione, mi appartenevano e ne sarebbero stati quasi sminuiti se avessi dovuto condividerli. Sapevo che avrei ricordato tutto quanto per la vita.
Dopo una mezz’ora abbondante di contemplazione mi riscossi. L’aria si era fatta più fresca e la luna si stava lentamente nascondendo oltre la collina. L’istante era passato, non si sarebbe ripetuto mai più, ma io lo avevo colto e me ne ero beata a lungo.
Risalii in auto e mi avviai lentamente verso casa, i sensi ancora intorpiditi da quella visione.
Sono passati più di vent’anni ma quando percepisco l’odore dei tigli in fiore mi torna in mente la collina che in una sera di inizio estate vidi comparirmi improvvisamente di fronte all’uscita di una curva.
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[Modificato da Morgan Drake 03/10/2007 00:06]