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IL SOLE 24 ORE
21/06/2007
LA CONSULTA BOCCIA L'"ANTI-CASELLI"
DONATELLA STASIO

www.corteconti.it/Rassegna-S/giugno2007/21062007/030.tif




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LA REPUBBLICA
21/06/2007
INCOSTITUZIONALE LA LEGGE ANTI-CASELLI
LIANA MILELLA

www.senato.it/notizie/RassUffStampa/070621/erll7.tif



CONSULTA:VIA NORMA ANTICASELLI;100 I CONCORSI A RISCHIO/ANSA

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Sarebbero un centinaio i concorsi per
i posti di vertice in magistratura ''a rischio'', cioe' da
rifare, per effetto della sentenza della Consulta che ha
dichiarato l'illegittimita' della norma anti-Caselli, quella che
escludeva dal concorso per gli incarichi direttivi i
magistrati che non assicuravano almeno quattro anni prima della
pensione e cioe' che avevano piu' di 65 anni. Il che significa
che finirebbero nel nulla due anni di lavoro del Csm.
La norma incidera' innanzitutto sulle procedure ancora in
corso cioe' che non si sono concluse con una delibera del plenum
di Palazzo dei marescialli: piu' di un'ottantina,secondo un
primo screening della Commissione per gli incarichi direttivi.
Ma avra' i suoi effetti anche sulle nomine gia' deliberate, per
chi a suo tempo le aveva impugnate davanti al Tar del Lazio: in
questo caso l'ipotesi e' che possano essere travolti tra una
decina a una ventina di concorsi.
''E positivo che sia stata cancellata una norma
incostituzionale - commenta il presidente della Commissione, il
laico dei Ds Vincenzo Siniscalchi, che da parlamentare si e'
battuto contro questa legge - Il limite dei 65 anni non aveva
razionalita' e aveva carattere personale. E la sentenza della
Consulta e' la riprova del carattere improvvido delle leggi in
materia di giustizia della precedente legislatura''. Ma, ammette
Siniscalchi, sui concorsi per gli incarichi direttivi ''gli
effetti saranno pesanti, visto che si tratta di sospendere tutte
le proposte di nomina non ancora passate al vaglio del plenum e
di rifare i concorsi per dare spazio a chi non aveva potuto
presentare domanda perche' tagliato fuori per ragioni di eta'''.
I primi conteggi parlano dunque di oltre un'ottantina di
concorsi a rischio. Si va da quelli appena banditi, come quelli
per ricoprire i posti di procuratore di Potenza e presidente del
tribunale di Matera, lasciati da poco liberi dai magistrati
travolti dalla bufera che ha investito le ''toghe lucane'', a
quelli arrivati ormai all'ultima fase, come la procedura di
nomina del presidente del tribunale di Roma. Tanti riguardano le
procure: tra le altre quelle di Asti, Viterbo, Cagliari, Reggio
Calabria, Catania, Caltanissetta, le procure per i minorenni di
Roma e Bologna, la procura generale di Catanzaro. Tra gli uffici
giudicanti, il concorso andra' rifatto per la presidenza della
Corte d'appello di Venezia e Bari e del tribunale del capoluogo
pugliese e per svariati posti di presidente di sezione in
Cassazione.
Ma non e' finita: sotto la scure della sentenza cadranno tra
una decina e una ventina di nomine gia' fatte, per le quali sono
stati presentati ricorsi al Tar contro le esclusioni legate alla
legge anti-Caselli. ''E' una catastrofe'' dice percio' il
consigliere Antonio Patrono, componente della Commissione per
gli incarichi direttivi, che cerca di dare con i numeri la
misura di quel che sta avvenendo :''la Commissione riesce a
definire in un anno 50 uffici direttivi. Rifare cento concorsi
significa far finire nel nulla il lavoro di due anni''. Con un
rischio paralisi per il Csm: ''saremo bloccati per molti mesi'',
prevede il consigliere di Magistratura Indipendente, che percio'
si augura che ora vengano individuate ''procedure piu'
accelerate''. Se ne comincera' a parlare probabilmente lunedi'
quando la Commisione tornera' a riunirsi dopo la pausa per la
''settimana bianca''.



[Modificato da INES TABUSSO 22/06/2007 0.12]

INES TABUSSO