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3 aprile 2007
Consulta: no immunita' , Iannuzzi va giudicato dal tribunale
di Mauro W. Giannini

Anche per il caso del senatore Lino Iannuzzi, la Corte Costituzionale ha dato ragione ai magistrati sulla questione dell'immunita', reiterando quanto spiegato gia' in passato, e cioe' che l'insindacabilita' puo' rigurdare solo opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni e non qualsiasi dichiarazione di un parlamentare.

In data 16 dicembre 2004, il Senato decise di costituirsi in giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale per resistere nel conflitto di attribuzione sollevato dal Tribunale di Napoli - Sezione prima civile con ricorso del 13 ottobre 2003 nei confronti della deliberazione del 6 febbraio 2003 con la quale l'Assemblea aveva ritenuto che i fatti per i quali il senatore Raffaele Iannuzzi era stato sottoposto a procedimento civile, costituissero esercizio delle funzioni di parlamentare e fossero quindi insindacabili ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

In particolare, il Tribunale - secondo cui con la pubblicazione di due articoli Iannuzzi si rendeva colpevole del reato di diffamazione nei confronti del Magistrato Ilda Boccassini - lamentava che “lo Iannuzzi rese le dichiarazioni asseritamente diffamatorie nell’esercizio dell’attività di giornalista da lui svolta per la rivista Panorama, e senza che le dichiarazioni stesse avessero alcun aggancio diretto o indiretto con la funzione parlamentare (…) Laddove lo Iannuzzi fornisce la notizia del preteso summit a Lugano dei cosiddetti quattro congiurati al fine di incastrare Berlusconi, egli non esprime un’opinione o una valutazione di avvenimenti ma narra un fatto come giornalista e, quindi, non può sottrarsi alla verifica della verità o meno della notizia."

L’articolo era presentato in prima pagina sotto il titolo «summit segreto dei giudici anti Berlusconi», con un sottotitolo che aggiungeva: «Panorama svela l’incontro in un hotel di Lugano tra Ilda Boccassini, Elena Paciotti, Carla Del Ponte e un p.m. che lavora con Garzon»; a pagina 9 de «Il Giornale » era collocato l’articolo di Iannuzzi, sotto il titolo «A Lugano summit a quattro per il Pool anti Berlusconi», con un’anticipazione (a fianco del titolo e sopra il nome dell’autore) cosý' strutturata: «Quattro magistrati riuniti per un vertice segreto a Lugano. Lo rivela Lino Iannuzzi in un articolo che compare sul numero di Panorama oggi in edicola e anticipato ieri dal Velino. Insomma: che ci facevano Elena Paciotti, Ilda Boccassini, Carla Del Ponte e Carlos Castresana, tutti insieme appassionatamente in Svizzera? Questa la risposta di Iannuzzi».

In un altro articolo su Panorama, scritto dopo che gli interessati avevano smentito, l'allora senatore affermava - ammettendo di fatto che si trattava di una sua ipotesi - che l veridicita' dell'incontro di Lugano era solo un dettaglio perche' comunque esiste in Europa «una lobby giudiziaria per incastrare Berlusconi».

Con sentenza 7 marzo 2007, n. 96, depositata in Cancelleria il successivo 21 marzo, la Corte Costituzionale ha dichiarato che non spettava al Senato della Repubblica affermare che i fatti per i quali pende un procedimento civile a carico del senatore Raffaele Iannuzzi costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. La Corte ha conseguentemente annullato la deliberazione di insindacabilità adottata dal Senato, che ne ha preso atto nella seduta del 27 marzo.

Speciale giustizia

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