00 12/09/2006 23:41


(Ansa) - ''Per l' Italia dei Valori la revisione delle concessioni della telefonia mobile e' una battaglia che intendiamo portare avanti''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, a margine di una conferenza stampa di presentazione della festa dell' IdV dal 21 al 24 settembre a Vasto. ''Non vorrei invadere campi altrui - dichiara Di Pietro - perche' non vorrei ritrovarmi con un Mastella di turno al giorno, ma e' chiaro che noi vogliamo dire la nostra su ogni cosa che riguardi il rispetto delle regole. E anche sulla questione della telefonia non rimarremo in silenzio''.
''Sono davvero preoccupato - ribadisce Di Pietro - per questa vicenda Telecom sia per le manovre finanziarie che si sono realizzate e che mettono a rischio lavoratori e utenti, sia perche' con questi continui passaggi di proprieta' c'e' il rischio che il sistema delle comunicazioni italiane possa andare a finire nelle mani di qualcuno che lo Stato non potra' riuscire a controllare''.



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Telecom, Di Pietro e Pinza sconcertati da riassetto fisso-mobile
martedì, 12 settembre 2006 12.33

ROMA (Reuters) - Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro e il viceministro per l'economia, Roberto Pinza, concordano con il presidente del Consiglio Romano Prodi nel definire sconcertante il riassetto deciso ieri da Telecom Italia e che prevede la possibile dismissione della rete fissa e delle attività di telefonia mobile.

A di Pietro è stato chiesta una valutazione sull'operazione annunciata ieri dalla società. Il ministro alla Camera dove presentava la festa del suo partito, ha risposto "sono fortemente preoccupato e sconcertato intorno al problema della telefonia fissa e mobile. La telefonia è una questione particolamente delicata perchè attiene alle liberta di esprimersi, dialogare e parlare. Mi chiedo se sia giunto il momento di rivedere il sistema dl controllo pubblico sulle Tlc: non staremo assolutamente in silenzio".

Anche Pinza, che partecipa ad un convegno a Frascati, è stato chiesto se condividesse il giudizio del presidente del Consiglio, Romano Prodi, sull'operazione. Il viceministro ha risposto: "Condivido questa valutazione del presidente del Consiglio, immaginare che in uno dei più grossi gruppi si effettui una risistemazione di questo genere senza sapere il punto di arrivo in uno dei punti più delicati della struttura economica italiana, il termine sconcertante è il più giusto"..
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INES TABUSSO