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Una lettera del senatore a vita al procuratore generale della Repubblica di Brescia
Terrorismo, Cossiga ritira la denuncia contro i magistrati di Milano
L'aveva presentata l'11 luglio scorso contro magistrati e personale della Digos di Milano, oltre che contro il capo della Polizia, in relazione all'inchiesta sulla vicenda del rapimento di Abu Omar

Roma, 24 lug. (Adnkronos) - Il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga ha 'ritirato' la denuncia penale da lui presentata l'11 luglio scorso contro magistrati e personale della Digos di Milano, oltre che contro il Capo della Polizia, in relazione all'inchiesta sulla vicenda del rapimento di Abu Omar, con una lettera al procuratore generale della Repubblica di Brescia.

Ecco il testo della lettera: ''Ben so -scrive Cossiga- che per sua natura la denunzia non e' ritrattabile, ma auspico che non si dia corso a quella presentata nei confronti del procuratore della Repubblica di Milano Manlio Minale, degli aggiunti Ferdinando Pomarici e Armando Spataro e del Gip del Tribunale di Milano Enrico Manzi, oltre che del dottor Gianni Di Gennaro, Capo della Polizia e del Dirigente e degli operatori della Digos di Milano''.

''Questa decisione e' stata da me presa in quanto io sono stato indotto, anche dalle mie specifiche conoscenze in materia, avendo di mia mano, a suo tempo, scritto le norme sull'opposizione del Segreto di Stato e sul carattere segreto dei fatti, informazioni, notizie e documenti di pertinenza dei servizi d'informazione e di sicurezza, e dalla mia esperienza di sottosegretario di Stato per la Difesa incaricato dell''intelligence', di ministro dell'Interno e di presidente del Consiglio dei ministri, a erroneamente credere -spiega Cossiga- al carattere segreto delle informazioni, notizie e documenti dai magistrati richiesti al generale Pollari, e sul carattere di inviolabilita' e segretezza delle comunicazioni delle sedi del servizio e dei suoi agenti.

''Il rifiuto da parte dei magistrati di Milano di considerare valida l'eccezione di segreto opposta dal generale Pollari, il consenso dato dal governo della Repubblica a questa posizione assunta dalla magistratura, mutando il suo precedente giudizio rispetto all'essere tali materie coperte dal segreto, e l''abbandono' del generale Pollari da parte del presidente del Consiglio, del ministro della Difesa e anche del ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che prima gli era grande amico e protettore, mi fa comprendere in quale tremendo errore io sia caduto'', scrive ancora Cossiga.

''Pur non mutando assolutamente in generale il mio giudizio negativo sul dott. Spataro e sul dott. Pomarici, e pur spaventandomi l'idea -sottolinea Cossiga- che qualunque sostituto procuratore e qualunque giudice delle indagini preliminari possano sottoporre a intercettazione le comunicazioni di sedi, utenze e agenti di servizi di informazione e sicurezza, La prego di voler comunicare quanto sopra scritto alla Procura della Repubblica di Brescia e ai magistrati della Procura di Milano, e di voler loro trasmettere per gli interessati le mie scuse per i giudizi che sulla scorta delle ingannevoli notizie fornitemi da Palazzo Chigi, io avevo espresso sulla loro azione''.

''Inoltre, pur non potendo credere all'esattezza dell'informazione datami, certo in buonissima fede, da altissima autorita' dello Stato, La prego di volere informare di cio' anche la Procura Generale della Repubblica di Milano, che secondo questa informazione, si sarebbe rizelata nella richiesta della estradizione degli agenti della Cia imputati, richiesta devastante per la relazioni dell'Italia con gli Stati Uniti d'America, come reazione alle mie iniziative'', conclude Cossiga.



INES TABUSSO