00 10/02/2006 19:12
LA PADANIA
10 febbraio 2006
Cari giudici “indipendenti” evitate di fare campagna elettorale

matteo brigandÌ*
Un mio vecchio amico, che fa il giudice ma è persona di cui, giustamente, non conosco l’orientamento politico, l’altro giorno, riferendosi alle “esternazioni” del presidente del Consiglio, mi diceva: «La prima cosa per uno che non vuole essere chiamata puttana è non darla». Leggiamo sui quotidiani che la magistratura, in persona del suo segretario di categoria dice, al solito, che si è delegittimati, che la magistratura non deve essere trascinata nella campagna elettorale, e quindi che vi è il rischio della “demolizione dell’istituzione giudiziaria”.
Orbene, il mio amico ha perfettamente ragione. La magistratura rectius la minoranza della magistratura che meno lavora e più appare, doveva “non darla” l’apparenza, ammesso che di apparenza si tratti, di essere funzionale al progetto strategico e finanche tattico di una parte politica.
Quando un ladro pluripregiudicato viene preso con la refurtiva, anche se dice che l’ha trovata viene sempre condannato. Non si dica “non coinvolgeteci nella campagna elettorale” e poi si tollera, senza sanzione disciplinare alcuna, che magistrati famosi facciano casualmente convegni in tema di giustizia il martedì prima delle elezioni ed i manifesti, altrettanto “casualmente” con il nome del magistrato famoso siano esposti nei gazebo Ds.
Signori giudici, “non datela” questa impressione, non fosse altro per il rispetto della maggioranza di voi che lavora e di cui non si sa quale sia l’appartenenza politica, sennò viene da pensare che la “demolizione dell’istituzione giudiziaria” sia l’unica via per la ricostruzione, da parte di chi ne ha l’autorità e l’autorevolezza, cioè il popolo, di una istituzione inserita nell’equilibrio voluto dal costituente del ’48.
* Responsabile Giustizia Lega Nord

INES TABUSSO