00 11/11/2005 14:41
da CARTA CANTA, 13 gennaio 2004:
www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/lodd/lodd.html
Michele Saponara (avvocato di Previti e deputato di FI). "Non si può dimenticare che, nel processo Sme, non c'è solo Berlusconi: bisogna pensare anche a Cesare" (2 febbraio 2003)




Da "Il Messaggero", 11 Novembre 2005:
"Adesso, ripetono un po’ tutti nella Cdl, si aspetta il responso della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione sollevato dai magistrati di Milano proprio a proposito dell’ex ministro. E poi lo stesso Previti potrebbe sollevare questione di costituzionalità contro l’emendamento dell’Udc. Insomma, le strade da percorre non sono finite.
«In realtà», osserva Michele Saponara, cercando le parole più giuste per distendere il clima, «nella legge resta comunque la norma che impedisce il carcere per gli ultrasettantenni, e non è poco. E poi in Cassazione Cesare ha ottime chance per vedersi riconoscere i motivi insufficienti al rifiuto delle attenuanti generiche e anche sulla sede processuale... Basta che la Cassazione rinvii per un qualsiasi motivo, e se tutto va bene la sua precrizione Previti l’avrà lo stesso». Se tutto va bene, ecco".






vedi:
IL MESSAGGERO
11 Novembre 2005
IL RETROSCENA
Per il Quirinale non ci sono più ostacoli alle nuove norme
Berlusconi e l’ex ministro negano scontri, ma i forzisti confermano: «Cesare è furibondo...». Si apre ora la strada dei ricorsi

ROMA - E’ sufficiente l’approvazione dell’emendamento dell’Udc all’ex-Cirielli per eliminare il rischio di una bocciatura della legge da parte di Ciampi? Per ovvie ragioni sul Colle non c’è alcuna reazione ufficiale al «sì» della Camera alle norme che accorciano i tempi della prescrizione ma non si applicano ai processi in corso. Non ci sono reazioni anche perché la legge deve tornare al Senato. E fino all’approvazione definitiva la prudenza è d’obbligo.
Tuttavia, trapela la convizione che «ormai non vi siano più ostacoli per la promulgazione» della legge anche perché è stato eliminato qualsiasi principio di retroattività. Insomma: nell’attuale versione la legge che era stata definita ”Salva Previti” ma ormai non appare più applicabile all’ex ministro di Berlusconi, non contiene più quegli aspetti che rischiavano di trasformarla in una sorta di «amnistia mascherata» e che tanti dubbi aveva sollevato sul Colle.
Siglata dunque una tregua con Ciampi, il Cavaliere deve vedersela però ora con lo stesso Previti. Perché anche se sia l’uno sia l’altro ufficialmente smentiscono quanti osano sottolineare una clamorosa rottura, ai piani alti di Forza Italia la rottura medesima viene confermata senza giri di parole. «Cesare è furibondo», confida un avvocato forzista, «si sente mollato, non accetta l’idea che il presidente non aveva scelta, doveva agire come ha fatto». L’alternativa era rompere con Ciampi, indisponibile ad avallare la ex Cirielli prima versione, e aprire un nuovo fronte con i centristi. Adesso, ripetono un po’ tutti nella Cdl, si aspetta il responso della Corte Costituzionale sul conflitto di attribuzione sollevato dai magistrati di Milano proprio a proposito dell’ex ministro. E poi lo stesso Previti potrebbe sollevare questione di costituzionalità contro l’emendamento dell’Udc. Insomma, le strade da percorre non sono finite.
«In realtà», osserva Michele Saponara, cercando le parole più giuste per distendere il clima, «nella legge resta comunque la norma che impedisce il carcere per gli ultrasettantenni, e non è poco. E poi in Cassazione Cesare ha ottime chance per vedersi riconoscere i motivi insufficienti al rifiuto delle attenuanti generiche e anche sulla sede processuale... Basta che la Cassazione rinvii per un qualsiasi motivo, e se tutto va bene la sua precrizione Previti l’avrà lo stesso». Se tutto va bene, ecco.
b.j.
INES TABUSSO