00 17/10/2005 20:42

"NESSUNO TV" LEGATA AI SENATORI DEBENEDETTI (DS) E ZANDA (MARGHERITA):
«Stiamo cercando un nuovo linguaggio - spiega il direttore della testata giornalistica, Claudio Caprara, già collaboratore di Massimo D´Alema a Palazzo Chigi - la televisione che si fa oggi è lontana dalla realtà».



LA REPUBBLICA
17 ottobre 2005
"Nessuno Tv" manda in onda per tutto il giorno la diretta del voto in un seggio nella capitale
Dalle urne nasce un reality e l´elezione diventa uno show
Arrivano i disegnatori
Scalfarotto si offre come conduttore
Facce vere, famiglie con carrozzine, e cani al guinzaglio
FILIPPO CECCARELLI

Sul grande video le primarie sono un brulichio di pixel che riflette la realtà gemella: il seggio, l´urna, la cabina, gli scrutatori seduti, pochi metri più in là. In primo piano c´è un conduttore, in piedi, un po´ trafelato, il microfono in mano, e dietro la gente che fa la fila. Due telecamere mobili, schede e cavi, documenti e riflettori, ogni tanto parte una musica. In cabina di regia, nel frattempo, montano le interviste. Stanno per arrivare gli ospiti. Il titolo della trasmissione è quasi scontato: «Primarie Live Show».
Ma sul serio. A via Ostiense le sezioni elettorali 1232-33-34-35-65 e 66 sono ospitate in un ex garage che contiene, prossimi all´inaugurazione, un bar («Caffè letterario»), un ristorante, una libreria, un´esposizione di oggetti di design, una specie di salone di bellezza o di cure estetiche comunque intitolato «Nails ´n more», unghie e non solo. C´è poi, con studi, poltroncine e tutto, una televisione satellitare che già funziona (sul canale 890 di Sky) e si chiama «Nessuno Tv». E´ di centrosinistra, riceve contributi pubblici previsti dalla legge Gasparri ed è legata ai senatori Debenedetti(ds) e Zanda (Margherita). «Stiamo cercando un nuovo linguaggio - spiega il direttore della testata giornalistica, Claudio Caprara, già collaboratore di Massimo D´Alema a Palazzo Chigi - la televisione che si fa oggi è lontana dalla realtà».
Trasformare le primarie in un set, a pensarci bene, era un´occasione unica per sperimentare, se non una compiuta sintesi, almeno una inedita e virtuosa contaminazione tra popolo e pubblico, politica e tecnologia, elettori e «contatti», rappresentanza e rappresentazioni, partecipazione attiva e passività da divano.
Un orizzonte forse troppo ambizioso per i mezzi di «Nessuno tv». Una prospettiva che probabilmente necessitava di maggiore fantasia, audacia e spregiudicatezza spettacolare. Insomma, ci voleva più Freccero, più Blob, più Lerner o al limite, al di là delle collocazioni politiche, più Ferrara e più Emilio Fede. E poi meno ansia di schierarsi e meno trionfalismo per l´affluenza che cresceva di ora in ora. Ma l´esperimento, che si è concentrato soprattutto dopo la chiusura dell´urna, nel corso delle operazioni di spoglio, offre qualche spunto incoraggiante, forse addirittura un pezzetto di futuro.
Perché nelle lunghe ore del voto il seggio-location è apparso un acquario, ma anche un acquario pieno di gente vera: facce vere, gesti veri, parole vere, famigliole vere, con carrozzine e cani al guinzaglio, anziani verissimi, stanchi, o combattivi, sorpresi dalle luci e dall´ambiente, vestiti come ci si veste la domenica, trasandati, con le tute e le scarpe sbagliate, ecco, per una volta: un´umanità autentica, proprio quella che raramente si vede in tv.
Il presidente del seggio, Armando Biscione, dei Verdi, e gli scrutatori non hanno notato particolari reazioni in chi entrava in quello strano spazio della post-modernità dopo aver letto un cartello: «In questo locale si effettuano riprese televisive che andranno in onda su Nessuno Tv. Comunicazione ai sensi della legge 675/96». Qualche singolare reazione, semmai, si registra da parte dei rappresentanti di lista: «Nei momenti morti, per esempio durante l´ora di pranzo - confidava Claudio Alberti, dei ds - mi sembravo uno di quelli del Grande Fratello che passano il tempo senza fare nulla».
L´effetto-reality, in effetti, è abbastanza evidente. Meno indagata è la circostanza che pure in questo genere di programmi si richiede un voto, che di solito arriva copioso. Qui il gioco è indubbiamente più serio. Diceva bene uno dei conduttori, il giornalista Aldo Torchiaro, che in fondo quella telecamera fissa era anche la migliore risposta ai sospetti di brogli, e dopo tutto le interviste agli elettori che facevano la fila funzionano come efficace garanzia contro i pericoli di un voto inquinato. La televisione, perciò, come «un momento di obiettiva trasparenza, un occhio vigile sulla democrazia». Sembra una formula enfatica, ma una sua ombra di verità la conserva.
Pure le interviste di Francesca Mannocchi, fuori dal seggio, rendevano a loro modo il senso della giornata. Domande semplici: «Che ne pensa delle primarie?». Risposte variopinte: «Favolose!». Chiedeva la giornalista, dando del tu: «Posso chiederti per chi voti?». E alcuni rispondevano: «No». Un signore, dopo aver deposto la sua scheda, le ha chiesto: «Ma che a servono ‘ste votazioni?». Per la verità, aveva anche in mano una scheda appollottolata. «Ma forse - spiegano gli scrutatori - era un fac-simile». Tutto questo, comunque, è andato in onda.
A una certa ora sono arrivati gli ospiti. Pierluigi Diaco, con pipa accesa, e i disegnatori satirici Caviglia e Disegni. L´atmosfera è parsa più calda e movimentata. All´imbrunire Claudio Caprara rivelava che Ivano Scalfarotto si era detto disponibile a fare il conduttore. E´ forse un po´ presto per chi si è affacciato alla grande politica da qualche mese. Ma comunque: stai a vedere che per una volta casting, frame e format non hanno fatto cortocircuito con la partecipazione.

INES TABUSSO