00 22/09/2005 15:54

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NEW del 21 settembre 2005
Giustizia : approvato divieto appello PM per sentenze assoluzione
di red

La Camera ha approvato oggi la proposta di legge che impedisce ai pubblici
ministeri e alle parti civili di presentare ricorso in appello nel caso in
cui l'imputato venga assolto in primo grado. Il testo deve ora passare al
Senato.

Il Pdl, presentato il 13 gennaio 2004 da Gaetano Pecorella, presidente della
commissione Giustizia della Camera e avvocato del premier, e' stato sostenuto
personalmente da Berlusconi ed ha suscitato a suo tempo ed anche oggi le
critiche dell'opposizione e di alcune associazioni legalitarie che parlano
anche di ulteriore "legge ad personam".

Grazie ad una norma transitoria, infatti, la legge sara' applicata anche
ai procedimenti in corso, come il ricorso in appello presentato dai PM di
Milano contro la sentenza di assoluzione di Berlusconi per la vicenda SME.
Infatti gli appelli gia' presentati si trasformeranno direttamente in ricorsi
per Cassazione.

Inoltre viene reintrodotto tra i motivi di ricorso in Cassazione quello a
suo tempo eliminato del ricorso alla Corte di Cassazione anche nel caso in
cui manchi, sia contraddittoria o "manifestamente illogica" la motivazione,
mentre potranno essere acquisite prove 'decisive' che non sono state assunte
in primo grado solo se presentate dall'imputato.

Il dott. Nino Condorelli, Segretario Generale del Movimento per la Giustizia,
commenta che la notizia dell'approvazione dicendo che essa conferma "il dato
desolante di una legislatura sin dall'inizio impegnata nell'attività di destrutturazione
dell'attività giudiziaria nell'interesse esclusivo di specifiche esigenze
personali di imputati, e di loro difensori, contitolari di debordanti poteri
politico-istituzionali idonei a determinare in misura decisiva l'orientamento
degli organi legislativi".

A giudizio di Condorelli, "ora che i tempi di questa legislatura stanno per
scadere, la corsa al completamento dell'opera di devastazione subisce accelerazioni
comprensibili, ma inquietanti e assolutamente irrazionali".

Il magistrato e' preoccupato infatti per le ricadute tecniche e pratiche
della legge: "L'abolizione di ogni intervento sul merito di qualsiasi sentenza
di proscioglimento, anche la più 'sbagliata' ed aberrante, mentre abbassa
a livelli inaccettabili per il nostro sistema processuale il controllo di
legalità, sovraccarica inevitabilmente e oltre ogni limite, a causa degli
attuali, insuperabili, vincoli costituzionali, la Corte di Cassazione, fino
alla sua (forse auspicata) paralisi".

Infatti - spiega - la sua attivita' di controllo sarebbe resa "al contempo
in parte impossibile (sul piano pratico e anche giuridico), e in parte inutile
a causa dell'inevitabile maturare dei tempi di prescrizione dei reati". La
stessa Corte di Cassazione aveva sottolineato peraltro che la riduzione dei
tempi di prescrizione dei reati vanifica in taluni casi il suo intervento.


"Si aggiunge così - conclude Condorelli - un altro importante tassello ad
un disegno che, se certamente salvaguarda gli interessi di committenti e
ideatori, dimostra la sua assoluta insensibilità e disprezzo per la domanda
di giustizia della generalità dei cittadini".




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NEW del 22 settembre 2005
Giustizia : divieto appello PM per assoluzioni : critiche dall'ANM
di red

L'ANM ha espresso ieri la sua preoccupazione per il disegno di legge sulla
inappellabilita' delle sentenze di assoluzione approvato alla Camera ed inviato
al Senato, ritenendo inaccettabile il testo presentato dall'on. avv. Gaetano
Pecorella, che modifica diversi aspetti delle impugnazioni penali.

L'associazione dei magistrati rilevava che "il sistema delle impugnazioni
è certamente uno dei punti di crisi del processo penale. Incide notevolmente
sulla irragionevole durata dei processi e presenta aspetti contraddittori.
Esso, quindi, va interamente ripensato, sia con riguardo all?appello che
al giudizio di Cassazione, anche nell?ottica di ridurne significativamente
l?area di incidenza".

Tuttavia, lamentava l'ANM, "una disposizione del progetto approvato dilata
l?area di controllo sulla motivazione delle sentenze penali da parte della
Corte di Cassazione che rischia di trasformare la corte da giudice di legittimità
in giudice di merito di terzo grado. Con l?effetto di far crescere ulteriormente
il numero dei ricorsi per Cassazione e il carico di lavoro di una Corte che
già oggi produce un numero di decisioni superiore a quello di qualsiasi altro
giudice supremo degli altri Paesi".

Ma l'associazione dei magistrati - Il cui Presidente Ciro Riviezzo, con il
segretario generale Antonio Patrono e i componenti della nuova Giunta Esecutiva
sono stati ricevuti ieri mattina dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi - segnalava anche l'altro punto molto controverso del pdl, l'introduzione
del "divieto di appello da parte del P.M. delle sentenze di assoluzione,
al di fuori di un quadro complessivo di riordino del sistema, incidendo pesantemente
sui diritti e le aspettative delle vittime dei reati".

Su questo punto si erano incentrate subito le critiche di alcune associazioni
legalitarie , che ritengono inadeguatamente tutelata la collettivita' e le
parti civili, e dell'opposzione, che ha parlato di ulteriore "legge ad personam".
Grazie ad una norma transitoria, infatti, la legge sara' applicata anche
al ricorso in appello presentato dai PM di Milano contro la sentenza di assoluzione
di Berlusconi per la vicenda SME.

Una inaccettabile riduzione del controllo di legalita' e il sovraccarico
di lavoro per la Corte di Cassazione sono invece gli effetti inevitabili
temuti dal magistrato Nino Condorelli, del Movimento per la Giustizia.

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INES TABUSSO