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S. PAOLO, IL VERO FONDATORE DELL'ATTUALE CRISTIANESIMO
Siamo tutti per 1'interpretazione, anche cristiana, purché, ovviamente, sia una interpretazione filosofica. Non abbiamo nulla a che fare con la realtà, nel senso limitato, meccanico, scientifico, datole dall'uomo con il realismo. Ci siamo impegnati a dimostrare che il misticismo è la vera vita e l'anima delle religioni, [1]. che la Bibbia è solo fraintesa e interpretata male quando è respinta perché propone cose presunte e contraddittorie, che Mosé non commise errori, ma parlò ai "figli degli uomini" nel solo modo in cui si può par lare ai bambini nella loro immaturità; che il mondo è, in verità, un luogo molto diverso da quello che si crede, che quella che viene derisa come superstizione è la sola vera nonché la sola conoscenza scientifica e, inoltre, che la conoscenza moderna e la scienza moderna sono in gran misura non solo superstizione, ma una superstizione di tipo veramente distruttivo. [2]

Tutto ciò è perfettamente vero e corretto. Ma è anche vero che il Nuovo Testamento, gli Atti e le Epistole - Per quanto vera possa essere la figura storica di Gesù - sono tutti fatti simbolici ed allegorici, e che "non fu Gesù, ma Paolo, il vero fondatore del cristianesimo", [3] ma, in ogni modo, non del cristianesimo della Chiesa ufficiale. I "Discepoli furono chiamati per la prima volta Cristiani in Antiochia", ci dicono gli Atti degli Apostoli,[4] e né prima, né per molto tempo dopo, erano chiamati così, ma semplicemente Nazareni.

Questa è l'opinione di più di uno scrittore del nostro secolo e dei secoli passati. Ma, fino ad ora, è stata sempre messa da parte come un'ipotesi non comprovata, una supposizione blasfema, benché, come giustamente dice l'autore di "Paolo, il Fondatore della Cristianità",