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L’assassino di D’Antona. “ Erano le ore 2,35 del 25 luglio del 1999 “

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  • H'ERMES
    00 06/01/2006 21:53
    L’assassino del Professore Massimo D’Antona.
    “ Erano le ore 2,35 del 25 luglio del 1999 “

    Il recente falso pentimento della terrorista Cinzia Banelli,
    è identico a certe strategie filo guidate del passato,
    addirittura già preventivate e giuridicamente studiate a tavolino in tempi a loro sereni.
    Questa breve sintesi narrativa che segue fa parte del racconto,
    “ L’assassino del Professore Massimo D’Antona “
    estrapolato da mio libro “ I SOGNI DI H’ERMES “
    mai potuto pubblicare anche se in modalità diverse,
    è stato per posta spedito o per i-mail inviato,
    a numerosi giornalisti di primo piano, politici ed editorialisti famosi e non,
    senza contare la numerosa schiera degli editori.

    Le mie comunicazioni inizialmente furono soltanto “ letterarie e telefoniche”
    ed hanno avuto gradualmente inizio preventivamente partendo dal 17 LUGLIO 1999 in poi,
    in causa dell’omicidio del prof. Massimo D’Antona da parte delle B.R.
    Tutto ebbe inizio quando un mio colloquio con domanda specifica presentata di persona,
    seguita da numerose telefonate aventi avuto soltanto risposte vacue,
    ed in seguito ad una mia successiva e diversa dichiarazione volontaria in video ripresa,
    avvenuta attraverso un’altra diversa Istituzione dello Stato,
    con i loro lunghi ed oltraggiosi silenzi ed INUTILI attese,
    mi imposero per mia sicurezza la scrittura particolareggiata del mio libro dal titolo succitato,
    perché rimasse traccia del mio aver loro diversamente comunicato.

    Leggendo la stessa breve sintesi emerge chiaramente,
    un singolo autore materiale dell’assassinio del Professore MASSIMO D’ANTONA,
    arrestato soltanto nel novembre 2003,
    di cui la Banelli nella farsa del suo pentimento non fa alcun riferimento,
    addirittura accusando dello stesso delitto il compagno brigatista rosso Mario Galesi,
    perché morto precedentemente in un conflitto a fuoco contro la polizia.

    Breve sintesi della narrativa estrapolata dal libro.

    Subito dopo l’assassinio del prof. Massimo D’Antona da parte delle B.R.
    avvenuto a Roma il 20 maggio del 1999,
    compresi che era l’inizio di una strategia più grave,
    per questo decisi attraverso le mie facoltà si servirmi del viaggio l’astrale,
    per andare ha conoscere la vera identità dell’autore di questo riprovevole assassino.
    In verità mi ritornarono in memoria,
    le infami strategie terroristiche con esecuzioni sommarie,
    seguite da diversi rapimenti eclatanti di pubblici o istituzionali personaggi,
    sempre da parte delle B.R. avvenuti negli anni 70-80,
    dove nel caso ALDO MORO da loro tenuto inizialmente prigioniero,
    mi ero più volte interessato astralmente,
    per cercare di ottenere la liberazione dello stesso Presidente Statista.

    Questa impossibilità investigativa espressa allora (da chi?)
    nonostante i miei numerosi e diversi soccorsi ed interventi astrali,
    mi determinarono nei lunghi anni (dal 1978) nel mio silenzio più profondo,
    perché non mi fidavo più di nessuno,
    una volta che le B.R. decretarono la morte dell’On. Aldo Moro.
    Per questo caso vi rimando alla lettura del capitolo specifico già postato,
    mentre ORA prima che si attui una disinformazione in via di compimento definitivo,
    genialmente condotta con e per i media ecc. ecc..
    attraverso ingressi manovrati di persone negli ambiti istituzionali e non,
    ormai in via di coordinamento perfetto per le future strategie controinformative e lesive,
    metto in evidenza pubblica anche se in breve sintesi,
    quella informativa allora da me trasmessa e messa subito a disposizione,
    “” di chi era preposto alla denuncia pubblica, verifica, controllo ed eventuale arresto ””
    che avvenne soltanto molti mesi dopo l’ennesimo omicidio contro un’altra persona,
    che si chiamava Professore Marco Biagi,
    anche lui consulente del lavoro presso lo stesso Ministero.
    Esecuzione avvenuta a Bologna il 19 marzo 2002,
    sempre da parte dello stesso brigatista restato incredibilmente allora impunito e libero.
    Oggi in data 5 gennaio anno 2006 ancora non è emerso pubblicamente quanto segue.

    Sintesi del viaggio astrale.

    Il 25 LUGLIO 1999 dopo diversi tentativi andati a vuoto,
    (addirittura era cosi sicuro di riuscire a rintraccialo che il 17 del c.m. ore 12,
    andai preventivamente ha mettermi a disposizione dell’autorità per altri casi)
    SOGNO di svegliarmi davanti all’abitazione dell’ assassino del prof. Massimo D’Antona.
    E’ notte fonda e sono le ore 2,35.
    Davanti a me c’è una casetta tipo villino ubicata all’interno di un angolo retto,
    posizionata e limitata esternamente dall’incrocio di due vie stradali.
    L’abitazione bassa è circondata da un muro alto e molto stretto,
    costruito a pochi metri di distanza dalla casa,
    e gira attorno alla stessa per l’intero perimetro della mia visuale.
    L ’ingresso indipendente è composto da un piccolo cancello di ferro a sbarre spaziose.
    È l’unico punto che permette di vedere dal di fuori il suo interno, (o viceversa)
    dove scorgo leggermente sulla mia destra, (sempre internamente)
    un lungo balcone rialzato di circa un metro dal piano terreno,
    facente parte di un'unica abitazione dove il portone per il suo l’ingresso,
    è situato più in fondo.

    Il balcone sarà lungo 5 o 6 metri,
    costruito in posizione verticale dalla visuale d’ingresso,
    mentre il cancello è alto circa 1.80, largo meno di un metro,
    con sbarre di ferro a tondino distanti tra loro e posizionate in verticale.
    Dalla casa esterna sulla sinistra del cancello a distanza di alcuni metri,
    proprio ad angolo del muro esterno che circonda la casa,
    passa una strada a corsia singola, senso unico, con direzione obbligatoria verso nord.
    Sempre davanti al cancello di riferimento solo frontalmente e sulla sua destra,
    ci sono diverse macchine posteggiate sotto gli alberi che fanno parte dell’arredo verde,
    di un’ampia strada che scorre lungamente davanti:
    credo che sia a doppio senso di circolazione. (in quel momento era deserta la circolazione)
    Attraverso il cancello vedo all’interno sul lungo balcone tutto in cemento,
    l’autore dell’assassinio del Professor . M. D’ANTONA, (percezione astrale)
    mentre con le braccia è appoggiato sullo stesso,
    e controlla l’esterno dell’abitazione attraverso la visuale libera delle sbarre spaziose del cancello.
    È molto nervoso….. impaziente….. sembra attendere qualcuno.
    La sua fisionomia corrisponde perfettamente,
    all’identikit diramato precedentemente dai mass-media: con una sola variante.
    I suoi capelli all’atto dell’omicidio dicevano che erano biondi,
    ora invece sono bianchi però sempre cortissimi come nell’identikit.

    È di corporatura atletica ed aspetto giovanile,
    nonostante abbia superato i quaranta anni.
    Indossa una maglietta attillata a maniche corte di colore bianco,
    dove traspare il suo fisico di perfetta e curata muscolatura.
    ”Dottore” così tutti lo chiamano, (risposta astrale)
    anche se il suo vero nome o cognome è simile ad un cantante.
    Improvvisamente a lato delle macchine posteggiate sotto gli alberi,
    si ferma una macchina sulla strada all’altezza del suo cancello.
    Alla sua guida c’è un ragazzo molto giovane,
    mentre al suo lato è seduta una giovanissima ragazza.
    Dalla stessa macchina ora scende la ragazza che è di corporatura esile,
    capelli lunghi lisci e biondi: ” E’ sua figlia ”
    cosi mentalmente ottengo l’ennesima risposta dal momento che mi domandavo chi lei fosse.
    Mentre discute con il padre mette la sua mano destra all’interno del cancello di sbarre,
    dove al suo interno sulla sinistra del muro,
    c’è un incavo (ripostiglio) che da fuori non si vede.
    Preleva dallo stesso la chiave del cancello servendosene per entrare.

    ” E’ la stessa azione che compiono i poliziotti quando vanno ha controllarlo la notte,
    perché il Dottore è soggetto a misure di sorveglianza speciale ”
    Chiaramente la polizia non sa che “”il Dottore”” (in data 25 luglio 1999)
    è l’autore dell’assassinio del prof. Massimo D’Antona.
    Continua ………..

    Eventi aggiuntivi.

    Mesi dopo (dal luglio 1999) lo stesso assassino godrà del beneficio della sospensione,
    delle misure di sorveglianza speciale. (questo lo letto dopo il suo arresto)
    Per estrema curiosità andate a rileggere gli articoli giornalistici usciti nel novembre 2003,
    durante la fase (incerta) degli arresti dei numerosi brigatisti,
    cosi individuerete facilmente il vero nome e cognome dell’assassino,
    descritto inizialmente anche dai giornali con il nome di “ DOTTORE “
    E’ identico e spiccicato alla fisionomia del Dottore che avevo visto sul balcone,
    quella notte del 25 LUGLIO 1999.
    Purtroppo questa brillante operazione delle forze dell’ordine e della magistratura,
    è stata il frutto di una amara conseguenza in “ obbligo fatale ”
    espressa attraverso un conflitto a fuoco avvenuto mesi addietro sul treno Roma-Firenze,
    con l’uccisione dell’agente di polizia Emanuele Petri e del brigatista rosso Mario Galesi,
    però conseguì la preziosa cattura della brigatista rossa Desdemona Lioce,
    che all’atto del suo arresto era in possesso di interessanti informazioni,
    trascritte e criptate nel suo palmare personale.

    Questo racconto in origine è composto da 35 pagine.
    Credo di avervi fatto cosa gradita sintetizzandolo in TRE.
    Volevate sapere perché vi ho postato prima altri capitoli dal contenuto molto diverso?
    Se non l’avrei fatto prima postandovi inizialmente soltanto questo singolo racconto,
    oggi o un domani molto prossimo,
    mi avrebbero potuto assurdamente accusare ed incarcerare,(le vie della politica sono infinite)
    per Associazione Esterna alle Brigate Rosse.
    In carcere chissà se dopo avrei avuto la possibilità di scrivere gli altri racconti,
    (invece già numerosamente postati nei diversi forum)
    con i tanti inspiegabili suicidi, avvelenamenti ed omicidi che normalmente succedono,
    soltanto in questi casi quando si è rinchiusi politicamente ed istituzionalmente in carcere,
    affinché l’amaro destino altrui si compia e compiaccia nella sua arroganza e violenza mortale.
    I morti non scrivono e non parlano ed è stato da sempre risaputo ed evidenziato,
    senza considerare le numerose strategie attuabili,
    se non sei fortunatamente finito in galera ma lasciato libero cittadino.
    Il tipi di infortuni che possono casualmente (volutamente) succederti sono tanti:
    incidente stradale ma mortale creato ad arte da qualche pseudo pirata della strada,
    suicidi strani senza alcuna motivazione psicologica famigliare economica o sentimentale,
    accuse false di pentiti che giustificano attentati ed agguati mortali contro la tua persona,
    oppure ti fanno riscoprire che sei stato un autentico mafioso, ecc.. ecc…

    Avendo postato anticipatamente gran parte dei miei racconti,
    tutte le strategie mortali intese ad imporre il totale silenzio fisico,
    cessano di essere indispensabili perché tutto resta comunque scritto,
    anzi si otterrebbe un interesse mediale maggiore e morboso,
    mentre le accuse fittizie pretestuose e fantasiose decadono,
    perché diversamente dovrei essere accusato di reati assordanti ed inverosimili,
    ”” chiaramente tutti di interpretazione giuridica estrema e politicamente personalistica,””
    perché non esiste in nessun codice penale del mondo il reato del,
    VIAGGIO ASTRALE fuori dal proprio corpo fisico.
    Consapevole di assumermi tutte le responsabilità delle mie affermazioni,
    in garanzie delle stesse suffragate da numerose testimonianze in accorta custodia,
    rimando al lettore il commento ed opinioni sulle differenze e divisione reali,
    che intercorrono o separano il mondo materiale dal mondo astrale.
    Personalmente per esperienza decennale posso dedurre,
    che le visioni o esperienze astrali in stato perfettamente cosciente,
    spesso corrispondono amaramente alle realtà materiali,
    specialmente quando rivivi immediatamente la tue esperienze astrali,
    subito dopo attraverso le diverse informazioni dei media,
    anche se spesso sono volutamente deviate o silenziate nei contenuti essenziali.

    Oggi non si tratta di cercare di puntualizzare se il mio fu un viaggio astrale o sogno lucido,
    semplicemente si tratta di trovare in Italia un magistrato autonomo,
    alla ricerca di eventuali colpevoli che nella espressione della narrativa,
    “sembrano?” emergere per una forma di reato detta semplicemente " omissione di servizio? "
    andando ha verificare le testimonianze e i riscontri oggettivi.
    Senza i clamori della stampa io mi dichiaro disponibile nel fornire le prove,
    in narrativa non espresse specificamente,
    dichiarandomi l'unico innocente colpevole soltanto,
    per non aver desistito in tutti questi anni di silenzio altrui,
    nel mio voler a tutti i costi mai più tacere.
  • OFFLINE
    Davide
    Post: 139.848
    Post: 8
    Sesso: Maschile
    Utente Gold
    00 24/03/2006 03:15
    E' tuo il libro?
    Ma in definitiva chi è stato?
  • H'ERMES
    00 24/06/2006 16:05
    Ad ucciderlo con la pistola è stato Morandi Roberto comunemente chiamato dalla polizia il "DOTTORE "
  • H'ERMES
    00 24/06/2006 16:10
    All'arresto del Morandi anche la stampa agli inizi usò il nomignolo " dottore "
    lavorava in un laboratorio radiologico.