sai dal bianco

k e n s
00mercoledì 14 febbraio 2018 20:07

Sai da un fazzoletto
dal bianco che è, da quant'è
bianco
da che nuvola l'accosta, anche
senza avere idea della montagna

sin dov'è scesa la neve
e che notizia porta.

--
Antonellat
00sabato 17 febbraio 2018 16:14
dì che bazzichi l'officina per l'assoluto silenzio che impera tra queste "mura" [SM=g8051] ; comunque questa tua è accecante (in senso positivo) dal candore che emana

buon sabato
k e n s
00mercoledì 21 febbraio 2018 19:50

Grazie, Antonella...

accetto l'osservazione che percepisco affettuosa e divertita.
Sono spesso in difficoltà nella calca; ammetto il limite [SM=g27995]
Ma anche il silenzio e la rarefazione sono forme di comunicazione; e in questo luogo rimangono conservati Segni bellissimi, anche ora che appare quasi deserto. In un tempo "scarsamente poetico", un tempo che tutti noi percepiamo come "arido", del resto, è fatale che l'Officina della Poesia venga segnata in modo evidente.
Ma la Bellezza è intangibile; comunque intatta procede "da dentro", da dentro gli occhi che hanno il coraggio di rimanere spalancati anche quando rischiano l'accecamento da candore.
La Bellezza ci Aspetta, sempre. Sta a noi...

Un fraterno abbraccio.
n.
Massimo DM
00venerdì 23 marzo 2018 17:33
La forza emotiva del colore ed il suo significato simbolico. L'accostamento a punti alti, nivei, morbidi e aeriformi. Con la dovuta sua porzione d'indecifrabilità.
k e n s
00sabato 24 marzo 2018 18:30

Penso e sento la poesia come qualcosa di non sempre e non del tutto intelligibile, qualcosa di onirico; e non mi disturba non riuscire a radiografarla, anzi... Gli eccessi didascalici, la pervasiva tendenza alla cronaca, ad occuparsi del "fatto del giorno" semplicemente sostituendo a lemmi di uso spiccio qualcuno ritenuto più letterario o ricercato, m'intristiscono.
Accade spesso, quando si scrive, di non trovare le parole "giuste", di rimanere invischiati nel nostro stesso esporci; ci vuole coraggio. Poesia è invito al Respiro... dell'altro.
Per questo trovo commuovente, in un tempo che pare aver smarrito l'ardimento necessario a parlarsi, trovarci qui affaccendati con imbarazzo mutuo quanto lieve.
Dunque a maggior ragione benvenuto e grazie, Massimo, per la visita tra le carabattole niveo-indecifrabili [SM=g27988]
Un fraterno abbraccio.

n.
apassoleggero
00domenica 10 maggio 2020 13:22
k e n s, 14/02/2018 20:07:


Sai da un fazzoletto
dal bianco che è, da quant'è
bianco
da che nuvola l'accosta, anche
senza avere idea della montagna

sin dov'è scesa la neve
e che notizia porta.

--




percepisco anch'io l'abbagliante candore della neve come qualcosa di magico e onirico, come tutto l'intorno, pur restando ovattato e silenzioso abbia molto da dire a chi sa ascoltare...

k e n s
00domenica 10 maggio 2020 19:37
Beh... abbiamo fatto qualche passo avanti da quando gli aruspici leggevano la sorte nelle viscere animali, no? 🙂
Oggi siamo assai meno cruenti; ci basta leggere, lungo i fianchi della montagna, le frasi scritte per noi dalla neve e farne poesia...
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