Penso e sento la poesia come qualcosa di non sempre e non del tutto intelligibile, qualcosa di onirico; e non mi disturba non riuscire a radiografarla, anzi... Gli eccessi didascalici, la pervasiva tendenza alla cronaca, ad occuparsi del "fatto del giorno" semplicemente sostituendo a lemmi di uso spiccio qualcuno ritenuto più letterario o ricercato, m'intristiscono.
Accade spesso, quando si scrive, di non trovare le parole "giuste", di rimanere invischiati nel nostro stesso esporci; ci vuole coraggio. Poesia è invito al Respiro... dell'altro.
Per questo trovo commuovente, in un tempo che pare aver smarrito l'ardimento necessario a parlarsi, trovarci qui affaccendati con imbarazzo mutuo quanto lieve.
Dunque a maggior ragione benvenuto e grazie, Massimo, per la visita tra le carabattole niveo-indecifrabili
Un fraterno abbraccio.
n.