VE LO RICORDATE ? NO?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00venerdì 2 settembre 2005 07:53

SU PLANET TELESE INTERVISTAVA I DUE AVVOCATI TRANTINO (EX DIFESA DELL'UTRI),
CONTESTABILE E MARCO:


"Il vicepresidente del Senato (il vice del ragionier Pera, per capirsi) parla
dell' "assoluzione di Berlusconi". "Prescrizione", lo corregge chi scrive.
E lui, testuale: "Assolto, prescritto... Mio padre era magistrato, mio nonno
pure, e il padre del mio bisnonno anche. Per l'amor di Dio, Travaglia, non
venire a spiegarmi la differenza, perché nessuno meglio di me sa che non
c'è". Poi aggiunge che "non si può rinunciare alla prescrizione" (falso:
si può eccome). E conclude, anzi confessa: "A Milano Berlusconi l'hanno assolto
perché è presidente del Consiglio, è stata una sentenza politica". Dunque,
par di capire, era colpevole
(MARCO TRAVAGLIO, Ossa di seppie, L'Unita', 21 dicembre 2004)




Diario
21 febbraio 2003
Avvocati miei, carissimi
di Gianni Barbacetto e Beppe Cremagnani
...
Gli avvocati, comunque, se per Berlusconi sono una grande spesa, sono anche
una grande risorsa. Ci sono, da una parte, i penalisti (capitanati prima
da Ennio Amodio e Giuseppe De Luca, oggi da Gaetano Pecorella e Niccolò Ghedini)
che da un decennio lo difendono dalle accuse di Mani pulite. Prima ancora
era stato Domenico Contestabile (allora avvocato di area socialista, oggi
parlamentare di Forza Italia) ad avere l?incarico di partire lancia in resta
contro due giornalisti, Giovanni Ruggeri e Mario Guarino, colpevoli di aver
segnalato fin dagli anni Ottanta, in un libro intitolato 'Berlusconi: inchiesta
sul signor tv, i lati oscuri di un imprenditore in ascesa'"




L'UNITA'
30 APRILE 2004
Bananas
di Marco Travaglio

GIURO DI DIRE LA FALSITÀ

Clemente Mastella e, sul Giornale, Francesco Damato, hanno trovato da eccepire
sulla presenza di Stefania Ariosto alla convention della lista Di Pietro-Occhetto.
Quest?ultimo ha detto che è stupefacente la polemica sulla «strana coppia»
Tonino-Achille: «Fa scandalo che io stia col giudice, non che Mastella stia
col ladro». Allusione neppure tanto velata all?ingresso nell?Udeur del condannato
Cirino Pomicino, in procinto di essere esportato a Bruxelles come numero
due della lista mastelliana al Sud. Replica di Mastella: «Fra l?intelligenza
fantasiosa di Pomicino e le virtù nascoste della signora Ariosto, preferiamo
Pomicino».
Risposta demenziale. Sia perché la Ariosto non è candidato, Pomicino sì;
sia perché la Ariosto è incensurata, Pomicino no. Confondere una testimone
che non ha mai negato l?appartenenza a un certo mondo romano, ma che ha pagato
prezzi altissimi per averlo abbandonato, aiutando i giudici e gli italiani
a liberarsi di una banda criminale dedicata alla compravendita della giustizia,
con un signore che sgraffignava allegramente fondi neri, pubblici e privati,
per ingrassare il suo potere, è tipico del manicomio organizzato in cui viviamo.
E non c?è solo Mastella. Il suo ex gemello, Pierferdinando Casini, già presidente
della Camera, nel settembre scorso si avventurò su un terreno analogo, mettendo
sullo stesso piano Ariosto e IgorMarini, cioè un teste che dice la verità
e un truffatore che racconta balle a comando e che per questo era appena
finito in carcere. Casomai Mastella e Casini avessero perduto lamemoria,
va ricordato che Stefania Ariosto è la donna che nel dicembre del ?95, mentre
testimoniava in segreto dinanzi a Ilda Boccassini (ma Berlusconi &Co. lo
avevano miracolosamente saputo), ricevette come regalo di Natale un pacco
anonimo con un biglietto affettuoso («Tanti auguri, Stefania») e una strenna
davvero delicata: una testa mozzata di coniglio che galleggiava nel sangue.
Quando poi la notizia della sua collaborazione divenne ufficiale, nel marzo
1996, per mesi emesi la signora fu bersaglio di linciaggi pubblici e minacce
private. Il forzista Piero Di Muccio la chiamava elegantemente «Pompadour
»; Berlusconi «mitomane»; Biondi «esaltata »; Pisanu «boccuccia di rosa»;
il Foglio e Ombretta Colli «informatrice della polizia»; Luciano De Crescenzo
«donna squinternata, malata di protagonismo e del complesso di Erostrato»;
Silvana Previti «serial killer e avventuriera ». La moglie di Cesare giurava
che «la Ariosto non hamai messo piede al Circolo Canottieri Lazio, dunque
non può aver visto nulla, e comunque è molto miope» (la Ariosto, denunciata
dalla signora Previti, fu poi assolta: frequentava il circolo e ci vedeva
benissimo, con gli occhiali).
Il meglio lo diede Domenico Contestabile, addirittura vicepresidente del
Senato: «È una mitomane - assicurò - dice di avere avuto tre figli morti
ma non è vero niente». Invece era vero: Stefania Ariosto ha perduto tutti
e tre i suoi figli (Alfonso, Fabio e Domizia) per una grave malattia congenita.
Contestabile non ha mai chiesto scusa: è stato condannato a risarcire i danni
morali alla signora, che fu costretta a portare le fotografie dei bimbi perduti
al Corriere della Sera. Sgarbi e Liguori la insultavano quotidianamente.
Ferrara e Jannuzzi (intimi del giudice Squillante) facevano altrettanto sul
Foglio e Panorama. Ferrara allestì un montaggio «taglia e cuci» del suo interrogatorio
davanti al Gip, per diffonderlo in migliaia di copie con Panorama nonostante
il divieto del tribunale, e farla apparire in stato confusionale.Quanto poi
la signora fosse miope e visionaria lo dimostrarono non solo le foto-ricordo
del suo album, non solo le lettere affettuose con cui Previti la ringraziava
per i regali, ma soprattutto le rogatorie bancarie svizzere sui passaggi
diretti di milioni fra i conti esteri della Fininvest, di Previti e di Squillante.
Nel frattempo le minacce e le lusinghe per indurla a ritrattare proseguivano,
sempre più frequenti a mano a mano che i processi avanzavano e le sentenze
si avvicinavano. Tutto inutile: la teste Omega non ritrattò, anzi confermò
tutto negli infiniti interrogatori che le difese organizzavano per farla
cadere in trappola. Alla fine, mentre la sua casa di Como venivano continuamente
visitata damisteriosi «ladri» che devastavano tutto senza rubare nulla, ebbe
una sola soddisfazione: le parole dei giudici dei processi Imi-Sir/Mondadori
e Sme che la definiscono «pienamente attendibile», «del tutto sincera», «ampiamente
riscontrata», ricordando gli altissimi prezzi da lei pagati. Naturalmente,
nel manicomio Italia, chi deve vergognarsi non è chi ha mentito e chi ha
rubato. Ma chi ha detto la verità e ha perso tutto.Quelli che hanno offeso,
calunniato, vilipeso Stefania Ariosto siedono al governo e in Parlamento,
dirigono giornali e pontificano ogni sera in televisione. Anche sul dovere
civico di testimoniare contro il crimine. Anche sui diritti delle donne e
sulle pari opportunità. In Parlamento ci sono persino condannati per falsa
testimonianza che vanno fieri del loro bel pedigree e lo esibiscono in tv
con il giusto orgoglio. La Ariosto, avendo compiuto semplicemente il proprio
dovere, è ormai priva dei diritti più elementari. Non può nemmeno uscire
di casa per partecipare a un girotondo, a un convegno, a una manifestazione,
nemmeno in silenzio, senza che salti su il solito Mastella, il solito Ferrara,
il solito Giornale a sputare veleno. E non sono neppure i peggiori.
Peggiori sono quelli che tacciono

[Modificato da INES TABUSSO 02/09/2005 7.55]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:42.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com