Naturalmente la nostra parte non consapevole viene influenzata da tutto quello che si vede (e si legge o sente): è per farzi influenzare che molti divorano immagini su internet, cataloghi, libri, mostre. E' ciò che viene prescritto per contribuire a creare una "cultura dell'imagine": tutto viene elaborato e si traduce in schemi visivi, pronti ad essere applicati.
Ma non è l'inconscio. L'inconscio elabora quello che la mente dell'artista ha proiettato sulla foto (o il dipinto, la scultura, lo scritto...) e la nostra mente recepisce direttamente: l'opera (quando è "vera") è solo un tramite tra lui e noi, il suo inconscio ed il nostro.
Certamente anche questo viene elaborato, ma ad un livello molto più profondo: il prodotto di questa elaborazione entra a far parte di un insieme di stimoli emozionali che possono riemergere celati nelle opere create, ed il processo si perpetua.
(Nel caso specifico direi che, oltre all'influenza delle immagini "acquisite", si tratta di una posa "classica": magari Vermeer è stato il primo, ma da allora in poi càpita abbastanza di frequente di ripeterla. Nella seconda foto... non so se Faziameer fu il primo a schiacciare la modella tra due mani... )