Una Domanda

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(superciuk)
00lunedì 25 ottobre 2010 21:32
Pongo a tutti una domanda che mi sono fatto a seguito della fotografia che vi propongo qui. La foto di per se non è niente di che, una delle peggiori di tutta la sessione di ripresa con Valentina, ma immediatamente dopo averla scattata trovai analogie col dipinto di Vermeer "la ragazza con l'orecchino di perla" ovviamente nel momento dello scatto non pensavo per nulla a questo dipinto. Allora la mia domanda è: quando scattiamo in quale misura siamo condizionati in maniera inconscia dal nostro bagaglio di conoscenza, dai nostri ricordi? Ovviamnate l'imitazione o l'emulazione cosciente è tut'altra cosa...

furio62
00lunedì 25 ottobre 2010 21:45
io credo che tutto ciò che facciamo abbia un riferimento inconscio sulle nostre conoscenze.
Uahuh come entriamo nel difficile..... [SM=g7564] [SM=x1258724] [SM=x1258753] [SM=x1258740] [SM=x1258739]
MarcoDrago
00martedì 26 ottobre 2010 00:15
penso che sia normale che il nostro inconscio ci porti a ripetere(nel nostro caso immagini)momenti e situazioni che ci hanno colpito.Tanti di noi hanno anni e anni di convivenza con immagini di ogni tipo e questo condiziona ,secondo me ,anche il nostro modo di vedere e di scattare.
Personalmente a me è capitato,tanto che a risultato acqisito e visto mi sono detto...."copione" ma rendendomi conto poi che non vi era la volontà di copiare ma solamente un processo mentale involontario che mi aveva fatto ripetere una immagine che mi aveva colpito e che in qualche modo avevo fatta mia... [SM=x1258740] [SM=x1258740] [SM=x1258740] [SM=x1258740] [SM=x1258724].
StoPaz:)
00martedì 26 ottobre 2010 00:50
Oltre che concordare con Drago, personalmente ho rielaborato alcune immagini da me interiorizzate di altri autori, che fossero fotografi o pittori.
Su quanto ho fatto coscientemente l'utilità è stata di comprendere meglio il significato dell'immagine d'origine e il perchè la mia eventualmente funziona meno (oltre che il non essere "d'autore")
Sull'incosciente c'è poco da fare, io come GPC o Drago e molti altri, abbiamo visto migliaia di immagini negli anni e non ci basta mai, e la memoria funziona molto meglio sulle immagini che sulle parole, quindi sia per il ripetersi degli stilemi (in questo caso esemplificato da GPC si tratta di ritratto...) sia per l'adattarsi alle varie condizioni di ripresa spesso sovrapponibili, arrivare alla parziale riproduzione è possibile.
Mi sono formulato invece questa domanda, che poi è l'ovvia conseguenza:
-se fossi naif, senza conoscenza di immagini, cosa avrei prodotto?
avrei rifatto , compatibilmente con il tempo e con l'estro, le foto già fatte, oppure avrei potuto esplorare modalità comunicative inusuali?
DI certo ora è impossibile non "vedere" tra tutte le immagini ovunque, e questo per me non è bello: ho ancora la foto indiana di Dino sul desktop, e continua a parlarmi, mentre le altre immagini che io non vorrei vedere creano solamente rumore di colori e forme nella mia testa.
(superciuk)
00martedì 26 ottobre 2010 01:46
"...se fossi naif, senza conoscenza di immagini, cosa avrei prodotto?
avrei rifatto , compatibilmente con il tempo e con l'estro, le foto già fatte, oppure avrei potuto esplorare modalità comunicative inusuali?..."

e questa è la seconda parte della domanda. Ma probabilmente nessuno ormai è completamente naif, perché pur senza aver coscienza del dipinto in oggetto ne avremmo visto comunque riproduzioni citazioni imitazioni mescolate nel caos di immagini che ci bombardano quotidianamente...probabilmente rifaremmo un immagine simile, forse non così simile senza poi aver coscienza dell'immagine originaria. Nella serie dei ritratti a Valentina c'è un altro caso analogo, solo che non ricordo l'autore della prima foto...la mia è questa, già proposta nella serie "Valentina"

mrxas
00martedì 26 ottobre 2010 09:24
Naturalmente la nostra parte non consapevole viene influenzata da tutto quello che si vede (e si legge o sente): è per farzi influenzare che molti divorano immagini su internet, cataloghi, libri, mostre. E' ciò che viene prescritto per contribuire a creare una "cultura dell'imagine": tutto viene elaborato e si traduce in schemi visivi, pronti ad essere applicati.

Ma non è l'inconscio. L'inconscio elabora quello che la mente dell'artista ha proiettato sulla foto (o il dipinto, la scultura, lo scritto...) e la nostra mente recepisce direttamente: l'opera (quando è "vera") è solo un tramite tra lui e noi, il suo inconscio ed il nostro.
Certamente anche questo viene elaborato, ma ad un livello molto più profondo: il prodotto di questa elaborazione entra a far parte di un insieme di stimoli emozionali che possono riemergere celati nelle opere create, ed il processo si perpetua.




(Nel caso specifico direi che, oltre all'influenza delle immagini "acquisite", si tratta di una posa "classica": magari Vermeer è stato il primo, ma da allora in poi càpita abbastanza di frequente di ripeterla. Nella seconda foto... non so se Faziameer fu il primo a schiacciare la modella tra due mani... [SM=x1258725] )
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:56.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com