Pippismi a parte, il western è davvero una categoria dello spirito: è il luogo mitico per eccellenza della modernità (e il fatto che da troppo tempo non sia più in declino, ma sostanzialmente morto, forse dice qualcosa.
Ecco il mio personale decalogo, con un triplice ex aequo sul podio, perché mi è impossibile decidere tra tre aspetti del genere. Per cui li ordino solo cronologicamente.
1°
Perché è la classicità, la purezza, l'assolutezza del mito.
1°
Perché è l'apoteosi massima del mito, e il suo trionfo manieristico.
1°
Perché è la più bella riflessione sul mito.
Gli altri
4°
Epico, realistico, crepuscolare; con protagonisti semplicementi perfetti.
5°
Perché... perché bisogna vederlo per apprezzarne la meraviglia estetica di quella violenza distillata.
6°
Pletorico, ma straordinariamente epico. E lirico. Dimostra quanto sia difficile oggi fare un gran western.
7°
Razzista fino al midollo, ma il west era sicuramente anche (e di brutto) questo. E con un Duca magnifico.
7°
Lo spaghetti western non inizia da qui, ma il suo epos sicuramente sì. Ed è un film dirompente rispetto al western tradizionale.
9°
Uno dei primi - e forse il migliore - film che avviarono la riflessione sul genere.
9°
C'è tutto in questo film, ma tutto davvero. Perché c'è l'essere umano completo.
9°
Come un romanzo di antiformazione. E la chiusa cronologica (in senso storico) del west rappresentata con tutto il lirismo della fine di un'epoca.
Aggiungo una dodicesima pellicola, fuori quota, ma indispensabile al genere.
La parodia perfetta; come ogni parodia necessaria, anzi vitale.
Mi accorgo comunque di dovere (e volere) rivedere un mucchio di film.
V.