Un Guerriero senza bandiera... Un Dio senza religione..

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Max-30
00domenica 25 giugno 2006 22:18
Parte 1: Dolore

Un guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


Uno strano silenzio regnava in quella fermata della metropolitana, l’aria inquietante e vecchi giornali di carta che volavano sospinti dalle veloci scorrerie tranviarie facevano da cornice a quell’inquietante scenario che si parava dinanzi ai nostri occhi.
Un solo uomo poteva osservare, un solo uomo vi era in quella desolata fermata di periferia, aveva il volto chino e coperto da un cappello, una smorfia di dolore nel suo Io. Un vecchio cappotto di pelle e una mano premuta sul suo stomaco… Solo con il silenzio che lo abbraccia.
La mano era rossa, un rosso malvagio, un rosso sanguigno… L’uomo dall’interno del suo cappotto provava dolore, soffriva ma non piangeva, fuggiva da un serial killer chiamato dolore… Fuggiva, stupidamente.

Una casa desolata, silenzio tra quelle anguste mura, . La casa sembra vuota, la nauseante essenza d’urina mescolata al tanfo, probabile frutto dello scarso filtrare d’aria all’interno di quelle mura rendeva macabra la visuale di una casa completamente disarredata, un solo letto… Sopra di esso un uomo, un uomo con un coltello, uno stupido uomo con un coltello pronto a farsi del male, pronto a punirsi per il suo passato, pronto a punirsi per il suo futuro….

Una dolce lama splendente, carne dilaniata e sangue… tanto sangue. Urla trattenute a fatica, il dolore… Dolce nettare di vita. Uno squarcio profondo nello stomaco e sangue, tanto, iinfinito sangue..

L’uomo è stanco, vorrebbe concedersi ad un sonno, al caldo tepore del riposo, ma quella ferita non lo permette, non vi è spazio per il riposo nella sua mente, non vi è spazio per il caldo abbraccio di un sonno senza sogni… Solo sangue e lancinante dolore…

L’orologio scocca…..Sono le 4:00

Il sangue è troppo, le mura di quella casa parono avvicinarsi sempre più alla sua figuraquasi volessero stringerloall’inverosimile, quasi volessero intrappolarlo, quasi vvolessero reprimerlo in tutta la sua angoscia… deve fuggire, fuggire dal dolore, fuggire da quella casa, rifugio di troppi ricordi. Con l’aiuto di pareti sempre più sporche di sangue riesce a fuggire, il dolore lo insegue come un cane… Urla ma nessuno può udirlo, il mondo dorme.

Le palpebre sono stanche, cala la nebbia, la nebbia davanti ai suoi occhi. La panchina rifugio dei suoi dolori è insanguinata, l’uomo ride e non vi bada… Sta soffrendo e questo gli piace, prova piacere nell’osservare la sua vita fuggire via, prova piacere nel colore diabolico di un dolore tastabile… Prega un dio nel quale non ha mai creduto… Ed osserva… Osserva l’ennesima Metro sfuggire via dalla sua vista verso più convenevoli luoghi.

L’uomo barcolla, salvato dalle pareti, sue stampelle, poggia la mano sulla ferita e ride,poi la vede, la metro.. Un luogo isolato, un luogo ove sfidare il dolore… Un luogo dove sfidarlo, dove arrendersi, un luogo dove finalmente abbracciarlo ed accoglierlo nel suo corpo.
Con fatica scende le scale, scende all’inferno, il suo inferno.. Il gelo lo accoglie….

Non lo immaginava così l’inferno…

Tormentato da un passato solitario…


Un guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


Le sporche pareti del sottoterra lo osservano, prendono vita, osservano l’uomo sofferente… Qualcuno ride, la mente fa brutti scherzi, la sofferenza la obbliga ad immaginarsi volti mai visti, alla ricerca della medicina, la medicina per una malattia chiamata dolore… Poi si sente, qualcosa, nasce nel suo corpo, è la follia, la follia finalmente predatore nel suo corpo. Le palpebre si alternano tra l’aperto ed il chiuso, in un vano tentativo di fuga da un sonno inevitabile.. Un sonno che lo attende dietro l’angolo, dietro quella ferita…

Un guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione...


La luce inizia a calare, il mondo lo sta abbandonando… Lo abbandona al suo sonno tormentato… La luce si spegne, non vi è salvezza, non vi è speranza, l’uomo è solo, è così dalla nascita e sarà per sempre così.

Un ultimo battito delle palpebre… Poi tre sagome, i miei angeli.. I miei salvatori… Ringrazio un Dio nel quale non ho mai creduto, poi il caldo lo abbraccia, la stanchezza lo disfa, cade nel sonno più profondo… Forse non si risveglierà più, fa niente…

Un Guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


Max-30
00domenica 25 giugno 2006 22:20
Parte 2: L'ospedale

Un guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


“Tutto bianco…

Sono Morto…

Apro gli occhi, sono vivo, le bende coprono il mio ventre… Il sangue ha smesso il suo flusso… Sono salvo, salvo dalla morte, ma progioniero della vita. Un urlo represso nel mio io… Soffro, perché mi avete salvato? Perché non mi concedete all’abbraccio della morte? Perché?”


La luce è fioca, è una giornata triste, una giornata costretto al caldo di un letto non suo. Gli occhi mostrano una delusione recente.. Una fuga non riuscita, una fuga dalla vita, dall’orrore di un mondo perversamente ipocrita.
Una fitta lo coglie al ventre, la mano segue il dolore… Il sudore lo attacca, costringendolo in una pozza umida…

“I miei occhi mi portano al mondo esterno, nessuno mi aspetta… Perché sono ancora qui… Le tende bloccano la luce, sono qui nell’oscurità della mia vita.. Nelle ombre di un letto a rimembrare la tenebrosità del mio passato”

Poi gli occhi abbandonano il dolore, si posano sul comodino, alla sua estremità stagna un foglio sommerso dalla polvere, ormai padrona della superficie di legno. La lettera è contenuta all’interno di una busta e per pochi secondi, diventa il centro delle attenzioni della sagoma, che sembra non provare nemmeno il lancinante dolore che lo accompagnava dal suo risveglio. Gli arti dell’uomo si protraggono verso il foglio… Con fatica le sue mani lo fanno loro, lo portani i suoi occhi mostrano un dolore interiore che ormai cresciuto a dismisura non può essere più nascosto.
Il foglio è finalmente davanti a lui. Il foglio sembra sporco di sangue, ma il rosso non sembra aver intaccato altro che la busta, non rovinando così, il contenuto della lettera. Con la lentezza testimone del suo stato d’animo, il pezzetto di carta viene liberato dalla busta e si mostra finalmente nella sua integrità. La calligrafia è nettamente maschile e l’inchiostro della stilografica mostra uno scrivere frettoloso e senza un appoggio stabile…

Caro Bastardo non ambire ad una morte così da idiota…
Non siamo sempre pronti a proteggerti dalla morte, abbiamo una missione ricordi?
Quando leggerai questo foglio ti troverai sul tuo letto d’ospedale a chiederti il perché della tua vita, ma noi non siamo qui per risponderti. Quindi appena avrai finito di leggere alza il culo e fuggi, avrai vita facile (nella minestra di oggi ci è casualmente caduta una fiala di sonnifero), approfittane e fuggi, raggiungici a casa tua, abbiamo sfondato la porta…

Senza rancore

LT, Josh & Joey


La lettura fu lenta, intermezzata da sguardi verso il mondo esterno, il tempo scorreva normale in quel di Boston, ove il sole dominava incontrastato quella caldissima giornata estiva… La ferita aveva ormai cessato la sua battaglia sul fisico dell’uomo, ed il dolore era ormai lontano dal ventre del bastardo che sorrise sarcastico rileggendo le ultime frasi della lettera, poi velando la voce con il fiato esclamò..

Maledetti figli di puttana…

Poi un nuovo lieve riso stampato nei suoi lineamenti. Abbandonò il letto gettando un occhio all’esterno, il mondo andava avanti senza di lui… Con un calcio aprì la porta che bloccava il suo percorso, la flebo attaccata al suo braccio venne strappata con tale irruenza da far fuoriuscire schizzi di sangue per tutta la stanza, poi con il solito beffardo sorriso il wrestler abbandonò la stanza, trovando davanti a se uno spettacolo silenzioso… L’intera struttura alle prese con un sonno artificiale. Afferrò il suo cappotto ed il cappello, li indossò ridendo, era libera, schiavo della vita ma libero di viverla. Uscì dalla struttura tra i confusi rumori del sonno emessi dai pazienti.

Il mondo salutava il suo ritorno…

Il ritorno di un guerriero senza bandiera…
Il ritorno di un Dio senza religione…
Max-30
00domenica 25 giugno 2006 22:24
Parte 3: Una nuova rinascita

Un Guerriero senza bandiera...
Un Dio senza religione...


Che viaggio, il caldo è pesante… Una giornata d’estate, una giornata d’inferno, l’ennesima.

Il ritorno verso casa della sagoma prosegue quantomai lento, la fauna numerosa da quelle parte si intreccia sopra la testa dell’uomo oscurando il cielo, abbracciando il bastardo nell’oscurità di un viaggio interiore… Un viaggio nel suo perverso io, un viaggio all’interno delle ferite che lo hanno forgiato, portandolo alla distruzione di una vita da guerriero, una vita da guerriero solitario.

La città è in movimento, ma qualcosa sembra comunque non andare, il silenzio è inquietante ed una strana sensazione accompagna il suo tragitto. Diversi sguardi si incrociavano con gli occhi glaciali di un Dumas racchiuso all’interno del suo cappotto invernale, del tutto fuori stagione.
Il viaggio dell’uomo poi si ferma, arrivato alla meta osserva la vecchia abitazione, nella sua maestosa grandezza assume un area spettrale per il numeroso muschio che ricopre la facciata esterna, la fauna del luogo non coltivata da tempo aumentava la malandata situazione di una casa abbandonata al passare del tempo.
Il cancello sfondato e le luci accese all’interno dell’abitazione diedero al bastardo la conferma che in quella lettera non vi era altro che la verità. Un lieve brusio fuoriusciva dalle mura dell’aitazione, regnava un atmosfera cupa, un finto silenzio accompagnato dal brusio di voci che affollava la casa del bastardo…

Un guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


Con passo lento la sagoma percorse il giardino, accompagnato dallo scricchiolio di foglie abbandonate al suolo di un lontano autunno, ormai passato agli archivi per fare spazio ad un’infernale estate. Una volta arrivato alla soglia dell’abitazione, si parò davanti a lui un qualcosa di strano, una casa del tutto diversa, la porta sfondata e le mura portanti ormai ricoperte di graffiti, colori vivaci e bizzarre scritta… Pochi e fugaci insulti volarono dalla bocca del bastardo, che osservò poi in direzione del divano, ove con una birra in mano davanti alla televisione giacevano i tre ribelli…
Con fare irriverente Joey alzò la lattina di birra, come a porgere un saluto al padrone di casa. Gli altri due nettamente più giovani si diedero ad una Pepsi Bash, accompagnati dal silenzio, calato con l’entrata del bastardo. L’uomo, fermo sulla soglia osservava, fuori il tempo scorreva, ma dentro quelle mura vi furono attimi di morta immobilità. Poi Joey prese a parlare inframmezando il suo discorso con sorsate della gelata birra che occupava la sua mano destra…

J: Caro Rob… fai come fossi a casa tua…

La frase per quanto, in apparenza stupida e irriverente, si rivelava piuttosto adatta alla situazione, le mura dell’abitazione pitturate davano un tocco di accoglienza da sempre inesistente in quella casa e la disorganizzazione, che oramai la faceva da padrona aveva reso quella casa meno inquietante.
In quei secondi di quiete in cui la sagoma sulla soglia si scrutava intorno, vi furono un paio di lampi che illuminarono la notte. I pensieri del bastardo varcarono diverse volte la soglia dell’incredulità, i suoi occhi percorsero diverse volte l’intera abitazione senza mai capacitarsi della visione che vi si parava davanti. Regnava il silenzio tra quelle mura quando LT con voce sicura prese a parlare…

LT: Ti abbiamo portato all’ospedale, stavi morendo…

L’acqua prese a scendere, grosse goccie cadenti dal cielo nuvoloso distolsero l’attenzione del bastardo, che con fare lento varcò definitivamente la soglia, concedendo il suo sguardo alla finestra bagnata da diverse gocce che inesorabilmente percorsero l’intero vetro fino a poggiarsi con un tonfo sul davanzale. La mente dell’uomo prese a rimembrare il fatto e con voce rotta rispose…

RD: E se io avessi voluto morire??

Tra i suoi occhi trasparve una sorta di tristezza, del tutto inusuale per una persona appena sfuggita ad una morte sicura. Nella camera prese a dominare l’incredulità, i compagni del bastardo rimasero stupiti dalle sue parole, e con il volto di chi non crede a quello appena udito Josh prese il suo discorso.

J: Non puoi fuggire dalla tua vita, non puoi fuggire dai tuoi impegni… Odi la tua vita? Ribellati.. Siamo tutti ribelli.. Disertori non di un sistema, non di un sovrano… Siamo disertori di una vita ingiusta.

Josh si fermò, osservò Dumas, il quale sguardo rivolto al mondo esterno celava una voglia di vendetta immensa, una vendetta ormai cruda al punto giusto. La pioggia aumentava con insistenza la sua intensità … Dumas si voltò… Vide LT con una bomboletta in mano, alle prese con un graffite piuttosto grande…. Aveva un colore verdastro e la pittura sbavava sotto la scritta, scendendo lentamente, come sangue.

SUCK IT

Un Guerriero senza bandiera…
Un Dio senza religione…


Il bastardo rise, gli occhi si schiodarono dal muro… Afferrarono una bomboletta di un rosso vivace, intravide un muro nella sua bianca integrità… Il bastardo osservò i suoi compagni, era stato solo per 22 anni… Ora non più… La sua mano agitò la bomboletta, metafora della sua libertà, della sua nuovo libertà, non più schiavo di una vita ingiusta, ma disertore di un sistema, disertore di un passato infernale… Padrone di un futuro migliore. Attimi di stallo, attimi di morte poi il vivace rosso della bomboletta venne riversato sul muro, un movimento lento ma limpido accompagnò una scritta che sapeva molto di minaccia.

EXTREME DISORGANIZATION FORCE is Coming

“Il Dio cadrà in preghiera, il guerriero innalzerà la bandiera”
Max-30
00domenica 25 giugno 2006 22:27
Disclaimer: Qualsiasi riferimento a cose o fatti è puramente voluto e dovuto ad abuso di sostanze stupefacenti.

[SM=x837067]:

Commenti e critiche sono bene accette con annesse motivazioni. Un ringraziamento va a game che mi ha messo a conoscenza dei disclaimer [SM=x837067]:

Spot di risposta a Crystal e Brock... Ne ho fatte tre parti per rispondervi colpo su colpo, adesso che vinca il migliore.

Ringrazio anche CITH per avermi prolungato la dead line anche se alla fine nn ne ho avuto bisogno
- The Game -
00domenica 25 giugno 2006 22:32
Ho avuto il piacere di leggere in precedenza questo spot. Spot che, a mio avviso, risulta piacevole ed abbastanza scorrevole dall'inizio alla fine, nonostante la spropositata lunghezza. A volte si perde in alcuni attimi di confusione, del tutto giustificabili, però, dallo stato d'animo del protagonista Dumas. Insomma, IMHO, merita la vittoria. Bravo Max. [SM=x837062]:
cell in the hell
00domenica 25 giugno 2006 22:43
Re:

Scritto da: - The Game - 25/06/2006 22.32
Ho avuto il piacere di leggere in precedenza questo spot. Spot che, a mio avviso, risulta piacevole ed abbastanza scorrevole dall'inizio alla fine, nonostante la spropositata lunghezza. A volte si perde in alcuni attimi di confusione, del tutto giustificabili, però, dallo stato d'animo del protagonista Dumas. Insomma, IMHO, merita la vittoria. Bravo Max. [SM=x837062]:



eh, già, purtroppo non è l'unico, 2 ore e 30 minuti per votare neanche 10 spot, sto sclerando!

Certo che per la lunghezza non scherzo nemmeno io, per sviluppare un'idea mi servono molte pagine, cerco di evitare i dettagli perché fanno passare la voglia di leggere.
TheLT
00domenica 25 giugno 2006 23:25
Spot grandioso, che avevo letto in precedenza (solo le prime due parti e ora ho letto anche la terza).

Davvero ben scritto e molto fluido, merita. Bravo Max, questa volta si vince! :Sm1:
cell in the hell
00domenica 25 giugno 2006 23:38
il finale fa molto D-X, ma lo spot è stupendo, bravissimo, questa volta impossibile trovare un difetto! :Sm1:

E comunque, suck it pure a te. :suckIt
Max-30
00lunedì 26 giugno 2006 00:06
devo ammettere che nella prima parte Game mi ha aiutato migliorando lo stile con consigli e cose varie

Grazie Game
cell in the hell
00lunedì 26 giugno 2006 00:15
Re:

Scritto da: Max-30 26/06/2006 0.06
devo ammettere che nella prima parte Game mi ha aiutato migliorando lo stile con consigli e cose varie

Grazie Game



Game è un ottimo maestro per queste cose. :Sm1:
Max-30
00lunedì 26 giugno 2006 00:38
si game è uun buon maestro ma adesso basta che se no si monta la testa [SM=x837067]:
- The Game -
00lunedì 26 giugno 2006 01:54
Re:

Scritto da: Max-30 26/06/2006 0.38
si game è uun buon maestro ma adesso basta che se no si monta la testa [SM=x837067]:


Tsk... :pesca
HHHThegame
00lunedì 26 giugno 2006 16:59
bellissimo spot che però da metà della 2° parte si perde, devo ammettere che è un ottimo lavoro sicuramente uno di quelli che voterò più alto in questo torneo.

bravo! :Sm1:


EDIT: vado a vedere l'Italia dopo continuo a leggere e commentare gli altri! [SM=x837067]:

[Modificato da HHHThegame 26/06/2006 17.00]

Max-30
00lunedì 26 giugno 2006 20:07
Re:

Scritto da: HHHThegame 26/06/2006 16.59
bellissimo spot che però da metà della 2° parte si perde, devo ammettere che è un ottimo lavoro sicuramente uno di quelli che voterò più alto in questo torneo.

bravo! :Sm1:

EDIT: vado a vedere l'Italia dopo continuo a leggere e commentare gli altri! [SM=x837067]:

[Modificato da HHHThegame 26/06/2006 17.00]




Grazie mille!!! Mi fa molto piacere detto da te :Sm1:
ECstyles
00lunedì 26 giugno 2006 21:50
se non vinci reclama!!!!!!

davvero un grandissimo spot!!!
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