Umanizzazione.

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vd2
00domenica 21 maggio 2006 12:39
Una grande piattaforma orata,con simboli rappresentativi della federazione e nome del possessore. Cintura solitamente in cuoio,con in alcuni casi addobbi di materiale prezioso per far salire la qualità dell’oggetto. Chi la indossa dovrebbe essere riconosciuto come il più meritevole della categoria,colui che ha saputo imporsi sugli altri.

Questa è una cintura.



Mark si mosse.
Nervosamente si sveglio dal sonno profondo.
Guardandosi attorno vedeva fieno,qualche carcassa ormai cibo di batteri e parassiti e sangue,molto sangue,decisamente troppo.
Una vecchia stalla,questo il suo habitat. Fieno e polvere uniti come un abbraccio riempivano il lungo corridoio,di un legno oramai consumato,con qualche buco,sia sulle pareti che sul pavimento.
Il resto lo faceva il sangue,sparso qui e lì,facendo da specchio allo squallore e alla tristezza del posto.
Da una vecchia finestra,fatta di infissi arrugginiti faceva capolino un filo appena di sole,che però andava a perdersi nelle pozzanghere di sangue,la maggior parte coagulato.
La puzza era insopportabile per un essere umano,non per Mark,che fino all’ora stava dormendo in mezzo a quel raccapricciante caos.
Nelle mani delle catene,medesime catene che gli opprimevano fino al dolore le caviglie.
Il dolore non era un problema per lui,almeno quello fisico,in quel momento.
Mark aprì completamente gli occhi e non notò nulla di nuovo intorno a lui.
Poco cibo quei giorni,Mickey gli vietava di fare altre vittime,e in lui la rabbia aumentava.
Erano passati giorni da quando Mark aveva perso la sua cintura,nulla di male per la sua mente contorta e insulsa,molto di grave per Mickey,che dal quel maledetto schienamento lo rinchiuse in quella stalla di periferia,dimenticata dal mondo e da Dio,liberandolo solo e soltanto per partecipare agli show,così da poter sfogare tutta la sua rabbia contro gli avversari.
Mark stava male.
Non per la perdita della cintura,per lui era già difficile comprendere il senso di quell’orato oggetto che prima gli apparteneva,che usava portare in spalla Mickey.
Stava male perché il dolore come sempre era in lui,strisciante,subdolo e canagna il dolore lo possedeva,come del resto è stato per tutta la sua vita,lo è e lo sarà.
Ricordi,fame,sofferenza fisica ,qualsiasi cosa faceva scattare in Mark dolore,un dolore che non era fisico,forse neanche psicologico,probabilmente nemmeno appartenente al genere umano,era dolore,il suo dolore,punto.
Non era però il suo dolore che gli faceva male in quei giorni,era la fame.
Parente stretta del dolore e della rabbia,almeno in Mark.
Mark aveva fame,Mark sentiva bisogno di mordere,per scambiare rabbia interiore e,si,dolore con chi gli avesse offerto un po’ di sangue e di pelle,preferibilmente umana.
Il nauseante odore di cadaveri umani che si consumavano a pochi metri da lui gli arrivò soave,come una brezza carica di speranza e di benessere.
Ma lui non poteva,Mickey gli aveva imposto di non mangiare,ma nel suo interiore Mark ancora non aveva capito perché Mickey si comportava in quel modo,gli aveva tolto il sangue dai denti,gli aveva tolto la possibilità di svuotarsi dal dolore e dalla rabbia,gli aveva tolto la vita.
Con scatti nervosi e animaleschi cercò di liberarsi delle catene,inutilmente.
La sua rabbia arrivò al colmo,la fame lo dominava,ma nulla era in potere di fare,se non bruciare nel suo dolore.
Tutto da quando aveva perso la cintura,quella tortura psico-fisica era iniziata con la perdita di una cintura.
Mark aveva fame,non di gloria o di successo,di carne.
E gli show erano i suoi giorni di libertà,parole al vento divenivano le urla di Mickey che gli parlava di Murder,di cinture o chissà che,l’unico suo obbiettivo era sfamarsi,la preda era usualmente ininfluente.
Un cigolio interrompe la tristezza rarefatta nell’aria di quella vecchia stalla,e una sagoma pian piano invase la tetra oscurità del luogo.
Era Mickey,vestito di un paio di jeans rovinati e vecchi,una canottiera con le maniche tagliate per difendersi dal caldo e un sacco di iuta color marrone chiaro nella mano destra,probabilmente pesante visto le vene che gonfie sul suo braccio evidenziavano lo sforzo.
Si avvicinò a Mark,con in bocca una sigaretta,ormai consumata fino al filtro,gettandola tra carcasse e fieno qualche metro più in là.
Guardo fisso negli occhi Mark,che rispose con gemiti insopportabili.


Mickey—‘Allora Mark,manca qualche giorno al PPV,ma ancora non hai capito bene il concetto. Sò della fame che ti perseguita,e la violenza che tiri fuori negli show me lo conferma,ma io non ti ho portato nel ring per decimare i dipendenti delle federazione,bensì per vincere. Vincere,nella vita è l’obbiettivo primario,cosa che tu mi sembra non capire pienamente. Ok,capisco i tuoi istinti,ma è ora di umanizzarci,tieniti la rabbia e la violenza,ma usale per ottenere successi,questo ti deve entrare in testa’

Finito il monologo aprì con forza il sacco di iuta,tirando fuori una carcassa,a prima vista di un uomo,e una cintura,orata,copia dell’Universal Title che fino a pochi giorni prima era in possesso del cannibale.
Alla vista della carne umana Mark scoppiò in lamenti e movenze animalesche,accompagnate da urli a dir poco raccapriccianti,con un filo di bava che involontariamente fuoriusciva dalla sua bocca.
Mickey prese la cintura e la pose dinanzi a Mark,che però ignorò l’oggetto e continuò a fissare il cadavere,la sua preda in quel momento.
Mark era in preda alla pazzia,e le catene stavano quasi per cedere,quando Mickey con un urlo lo interruppe.


Mickey—‘Mark!!Guarda,questa deve essere il tuo obbiettivo,non il sangue!Mi duole trattarti come un animale,ma non posso fare altrimenti ormai. Questa è il tuo obbiettivo,questa deve essere la tua valvola di sfogo,questa deve essere l’arrivo del tuo dolore,della tua rabbia,questa deve essere il motivo d’ispirazione della tua violenza,questa!La tua carne l’avrai,ma solo e soltanto in funzione delle cintura,quando avrai questa ti sfamerai,questo è l’oggetto che ti può portare il tuo amato sangue da ingoiare,ragionaci…match di difesa,più avversari,più prede,più sangue,più cibo,basta ottenere questa cintura,Mark!’

Un silenzio cadde su di loro,Mark sbuffò nervosamente e fissò gli occhi concentrati di Mickey,che subito gli mise a portata di mano il cadavere e la cintura,lasciando a Mark la possibilità di scelta.
Il cannibale ci pensò un po’,ma subito afferrò con foga il corpo,cercando di portarselo sui denti,quando Mickey interruppe tutto con una forca,che andò dritta a colpire la mano di Mark,sfregiandola e provocando un taglio molto profondo,dal quale fuoriusciva sangue.
Mark reagì con uno strano verso,quasi come un animale che dà l’ultimo sospiro prima di lasciare la vita,guardando Mickey con aria confusa e rabbiosa.
Un'altra sigaretta,Mickey accese un'altra sigaretta,il nervosismo era anche in lui per le riposte negative date da Mark.
Si guardarono,in silenzio,per qualche secondo.
Mickey riprovò,rimise le due cose dinanzi a Mark,che attese molto di più,incrociando anche lo sguardo di Mickey,e allungando entrambi le mani,senza però afferrare nulla.
Un altro sguardo verso Mickey,che nervosamente aspirò e gettò fuori un po’ di fumo.
Mark allungo la mano e incredibilmente afferrò la cintura,stringendola a se,per poi voltare i suoi occhi fissi verso Mickey.
Mickey rispose con un sorriso,a metà fra cattiveria e soddisfazione,mentre il sangue uscente dalla mano di Mark macchiava la cintura.
Mark leccò il sangue,con occhi di goduria.
Mickey buttò la sigaretta,sciolse le catene a Mark,che fù libero di agire adesso.


Mickey—‘Adesso hai vinto. Hai vinto la ragione Mark,sei un essere unico adesso.Hai la violenza,ma ora hai anche la ragione. Questo serve per essere un vincente,questo serve per sfogare la tua rabbia. Hai tutto in te,e avanti con i massacri,rimarranno il tuo pane quotidiano,ma con intelligenza,adesso sei un vero predatore,scaltro e omicida,così potrai sopravvivere in questa giungla di mondo,e così riporteremo a casa ciò che ci spetta’

Mark strinse a se la cintura,quasi adorandola,per poi azzannare con violenza il cadavere vicino a lui,dispensando morsi violenti e affamati,con il sangue che schizzava come acqua da sorgente viva.
Più affondava i denti,più stringeva la cintura,e in lui il benessere regnava,mentre compieva il massacro.
Ma Mickey interrompe tutto,rimettendo le catene a Mark proprio nel mezzo del suo pasto,togliendogli di fatto il cadavere da sotto i denti aguzzi.
Subito dopo prese la cintura,e davanti agli occhi increduli di Mark la bruciò.


Mickey—‘Ok Mark,hai quello che volevo da te. Ora hai capito come funziona il mondo di noi esseri umani,tocca a te compiere il tuo ultimo massacro,con violenza,senza pietà,sfogando la tua fame,ma con intelligenza,cercando la vittoria,non la rabbia.’

Mark rispose con urli e lamenti,mentre pian piano Mickey scomparve dietro la porta difettosa della stalla.
Un ultimo lamento emette Mark,prima di lasciare che il suo corpo toccò il freddo pavimento,lustrandosi la pelle nel sangue che lui stesso aveva sparso,con la sua anima placata in parte ma pronta a scoppiare,di rabbia o di dolore,ma di vittoria.




Obbiettivo,fine,raggiungimento di tutti i dolori personali,valvola di sfogo e oggetto del desiderio di chi non ha una vita,ma una sopravvivenza contro se stesso e i suoi bisogni.Una macchina da sangue,un motivo per spingere avanti nella vita un corpo che ancora bene non sa cosa vuol dire poi vivere,se non vedere sangue schizzare e attraversare gengive. Chi la porta dimostra insanità e follia,violenza e dolore,equilibrati tuttavia con la ragione,una ragione relativa,una ragione animalesca,una ragione di sangue.

Questa sarà una cintura.
vd2
00domenica 21 maggio 2006 12:40
Spot Valido Per KODC
Spot per il PPV,so che nn il massimo,ma non ho piu idee con Mark,e aveveo anche poco tempo per farlo.
Commentate,ciao. :Sm1:
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