Todt lascia la carica di AD
Rivoluzione in casa Ferrari
di VINCENZO BORGOMEO
La Ferrari vola (ha appena annunciato un bilancio 2007 da record di 266 milioni il risultato della gestione ordinaria) ma perde il suo storico Ad, Jean Todt: al suo posto arriva Amedeo Felisa, milanese, 62 anni, entrato in Ferrari nel 1990 come direttore tecnico. Motivo? Un'espressa richiesta di Todt, entrato in Ferrari nel 1993 come direttore della Gestione Sportiva per poi assumere, nel 2004, la carica di Direttore Generale di Ferrari e nel 2006 diventare Ad.
Quella che insomma doveva essere una normale assemblea e la riunione del Cda Ferrari si è trasformata in una specie di terremoto perché Jean Todt per anni è stato una vera e propria colonna di Maranello (è l'uomo che ha portato a Maranello sei titoli mondiali piloti, sette titoli mondiali costruttori e 98 Gran Premi in Formula 1).
Certo, Todt, oltre a rimanere nel cda di Ferrari Spa, mantiene le cariche di Presidente del cda di Ferrari Asia Pacific e di quello di Ferrari West Europe, e continuerà a rappresentare la Scuderia al Consiglio Mondiale della Fia. Riceverà inoltre incarichi speciali direttamente dal Presidente nell'ambito delle attività Gran Turismo e Gestione Sportiva. Ma non sarà ovviamente la stessa cosa.
Tornando al bilancio approvato dall'assemblea, i numeri parlano di 1.668 milioni di fatturato e 6.465 auto consegnate al cliente finale. Trecento milioni sono stati investiti in ricerca e sviluppo per le vetture Gran Turismo.
E la Ferrari? "La casa di Maranello - questo il comunicato ufficiale - ringrazia Jean Todt per lo straordinario contributo umano e professionale assicurato negli ultimi quindici anni ricchi di successi sportivi e di grande crescita per la Casa del Cavallino Rampante".
Todt dal suo canto ha spiegato che "l'impegno che avevo condiviso con il presidente era di gestire l'azienda fino alla scadenza del suo mandato come presidente di Confindustria e di identificare il nuovo direttore della Gestione Sportiva. Compiuti questi passi si apre adesso una nuova fase della mia vita in cui avrò più tempo da dedicare a me stesso e alle cose che mi interessano. Naturalmente continuerò a dare il mio contributo alla Ferrari nei miei incarichi istituzionali e in quelli speciali che il Presidente ha voluto affidarmi".
(Repubblica.it, 18 marzo 2008)
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