Tagli alla cultura, all'università e alla ricerca

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-lya-
00domenica 13 luglio 2008 12:17
questo è solo un esempio: a momenti sembra che si mettano a piangere per la disperazione!!

http://www.uniurb.it/it/cdocs/CSTA/273-CSTA-10072008172010-c_stampa.pdf
Draskar
00domenica 13 luglio 2008 12:37
Non è una novità ne di destra ne di sinistra.

In italia università e ricerca non solo non vanno di pari passo (come all'estero) ma l'università viene anche vista come un peso invece che come una forma di ricchezza.

Continueremo per sempre ad importare Hi-tech ed a esportare grano.
Ashgan
00domenica 13 luglio 2008 12:45
Penso che solo in Italia accade che quando si devono fare dei tagli il primo settore ad essere colpito è quello della ricerca. Basta solo questo per far capire quanto poco guardino al futuro i tizi che stanno a montecitorio. Quando capiranno che per risollevare un paese bisogna fare piani a lunga scadenza (e la ricerca dovrebbe pesantemente rientrare tra questi, dato che ricerca=scoperte=brevetti=soldi) e non pensare che basti un giorno, un mese o un anno per la ripresa economica, sarà troppo tardi. Non a caso i ricercatori più in gamba se ne vanno in Usa, che sono ben felici di accoglierli, dato che tra l'altro la formazione per quegli ex studenti l'abbiamo fornita noi a nostre spese. E' paradossale pensare che per loro sia una fonte di rendimento a costo zero mentre per noi è solo una sorgente di spesa. Che amarezza.
Rydel
00domenica 13 luglio 2008 16:31
"Serena, aiutami a dire sticazzi" cit.
Draskar
00lunedì 14 luglio 2008 17:28
Re:
Rydel, 13/07/2008 16.31:

"Serena, aiutami a dire sticazzi" cit.



Come va interpretato?
-lya-
00lunedì 14 luglio 2008 17:43
Re: Re:
Draskar, 14/07/2008 17.28:



Come va interpretato?




come una citazione di Guzzanti che imita tremonti XD


Draskar
00lunedì 14 luglio 2008 19:09
Re: Re: Re:
-lya-, 14/07/2008 17.43:




come una citazione di Guzzanti che imita tremonti XD





Si questo l'avevo capito.

Rydel
00lunedì 14 luglio 2008 21:05
Re: Re:
Draskar, 14/07/2008 17.28:



Come va interpretato?



Perchè, voi litigà?!? [SM=g9385]

Cmq va interpretato semplicemente come ha detto valentina, ovvero una citazione a guzzanti che imitava Tremonti.

Se lo vuoi sapere è una cosa che non approvo per tanti motivi:

1)Noi italiani non sò per quale motivo (visto che Berlusconi vince ancora le elezioni) a quanto pare sforniamo parecchi "capoccioni". Ora, come ha detto Marco, tu l'hai spesato fino ad oggi. Hai speso qualcosa per sostenerlo nella sua formazione. E proprio quando è il grande giorno, che forse incomincia a produrre qualcosa, lui te scureggia in faccia e scappa all'estero. Tu hai solo pagato. Credo che nun ce voja un grande spirito imprenditoriale. Certo poi non è detto che le cose stiano proprio così e chissà quante cose ce stanno dietro che io e te non sappiamo

2)Oggigiorno in generale, sembra che il lavoro di concetto sia + produttivo di quello fisico. Ma è solo un impressione questa.

3)Che ce fanno coi soldi ricavati da 'sti tagli?!?

Draskar
00lunedì 14 luglio 2008 22:07
In realtà è proprio perchè scappano all'estero che lo stato non vuole spendere per la ricerca.

E' lo stesso discorso de "i cd costano tanto perchè ce la pirateria e la pirateria c'è perchè i cd costano tanto".

E come i cd non calano di prezzo, altrettanto la ricerca rimane sottofinanziata.

Riguardo al lavoro di concetto, la situazione è la seguente:

Costa di più una rosetta o un lettore dvd?

Fa più soldi (e quindi paga più tasse) una fabbrica di lettori dvd o un fornaio?

Fa più soldi uno stato che ha 1.000.000 di fornai o uno stato che ha 995.000 fornai e 5000 ingegneri elettronici che progettano lettori dvd per suddette fabbriche?


Tutto cio per intendere che tutti i lavori sono importanti, ma una nazione per essere competitiva ed economicamente ricca NEL 21° secolo non può campare di soli braccianti (che tralaltro la maggior parte son stranieri).
AmeliaBlackwings84
00martedì 15 luglio 2008 17:54
Re:
[QUOTE:84042667=


Tutto cio per intendere che tutti i lavori sono importanti, ma una nazione per essere competitiva ed economicamente ricca NEL 21° secolo non può campare di soli braccianti (che tralaltro la maggior parte son stranieri).




APPUNTO. La maggior parte sono stranieri. Questo perche' sono lavori ormai stra-sottopagati e faticosi e (giustamente, non dico mica di no!)quasi tutti gli italiani si rifiutano di svolgerli. E cosi' agli imprenditori conviene, perche' fanno un mucchio di soldi dando le briciole a quei poveracci di operai che per campare si accontentano pure di 300 euro al mese. E poi si lamentano e dicono AH!! gli stranieri ci fregano il lavoro!! [SM=g1433010] quando se andiamo a monte della faccenda la colpa non e' loro bensi' di chi se ne approfitta, e questa e' un'altra piaga del nostro paese.


Comunque, tornando al topic, non capisco perche' tutti i governi taglino fondi alla ricerca e istruzione e poi si lamentino della scarsa qualita' dell'insegnamento e delle cosiddette fughe di cervelli, che definirei INEVITABILI vista la situazione. Come darsi la zappa sui piedi e poi piangere come dei cretini. Ci vogliono investimenti sulle strutture (alcune facolta' crollano letteralmente a pezzi!) , sulla formazione degli insegnanti in primis e conseguentemente degli studenti eccetera eccetera. si tratta ovviamente di investimenti a lunga durata, di questo passo si dovar' andare all-estero anche per fare le elementari [SM=g6948] la domanda CHE CE FANNO CO I SOLDI DEI TAGLI? in effetti sorge spontanea....credo che la risposta sia...I BEATI CAZZI LORO! [SM=x1436613]
Thanos_Endspur
00martedì 15 luglio 2008 18:15
Re: Re: Re:
Rydel, 14/07/2008 21.05:




2)Oggigiorno in generale, sembra che il lavoro di concetto sia + produttivo di quello fisico. Ma è solo un impressione questa.





Io sono in regola con gli studi, e se Dio vuole lo sarò anche con la specialistica. Ho finora conseguito sempre il massimo delle valutazioni. Alla fine dell'anno prossimo avrò delle competenze specifiche che in Italia hanno quelle poche centinaia di persone all'anno che escono da fisica (sono meno di 1000 in tutta Italia, secondo me non si arriva a 300).

Il mio guadagno sarà stato:
- meno 1000 euro circa /anno di tasse universitarie, più spese accessorie fino ai 23 anni
-se e dico se dice culo e riesco a vincere un concorso pubblico per dottorato (dato che 5 anni di valutazioni sono troppo pochi, è giusto che io mi gioco tutto quello che ho fatto in 5 anni in un test che dura qualche ora) e se lo vinco tanto bene da rientrare nei dottorati con borsa, mi verrà data una ricca borsa di studio. Risultato: dai 23 ai 26 anni, FORSE guadagnerò qualche centinaio di euro al mese.
-Se prendo il dottorato in tempo e se riesco nuovamente a vincere un concorso pubblico, il primo passo della carriera universitaria è il ricercatore. Il famigerato DDL Moratti di due legislature fa ha modificato il contratto dei ricercatori, portandolo a contratto a tempo determinato che dura 4 anni, rinnovabile una volta. Dopo due rinnovi si può essere assunti, se l'università vuole/ha i soldi per prenderti. Il contratto che fanno ai ricercatori è tra gli 800 e i 1200 euro al mese. Quindi fino ai 34 anni, se faccio tutto in tempo, FORSE, SE MI PRENDONO, guadagno 1000 euro al mese (se non mi danno il minimo).

In effetti si, ho fatto tutto ciò per i soldi.



Rydel
00martedì 15 luglio 2008 18:52
Re: Re: Re: Re:
Thanos_Endspur, 15/07/2008 18.15:



Io sono in regola con gli studi, e se Dio vuole lo sarò anche con la specialistica. Ho finora conseguito sempre il massimo delle valutazioni. Alla fine dell'anno prossimo avrò delle competenze specifiche che in Italia hanno quelle poche centinaia di persone all'anno che escono da fisica (sono meno di 1000 in tutta Italia, secondo me non si arriva a 300).

Il mio guadagno sarà stato:
- meno 1000 euro circa /anno di tasse universitarie, più spese accessorie fino ai 23 anni
-se e dico se dice culo e riesco a vincere un concorso pubblico per dottorato (dato che 5 anni di valutazioni sono troppo pochi, è giusto che io mi gioco tutto quello che ho fatto in 5 anni in un test che dura qualche ora) e se lo vinco tanto bene da rientrare nei dottorati con borsa, mi verrà data una ricca borsa di studio. Risultato: dai 23 ai 26 anni, FORSE guadagnerò qualche centinaio di euro al mese.
-Se prendo il dottorato in tempo e se riesco nuovamente a vincere un concorso pubblico, il primo passo della carriera universitaria è il ricercatore. Il famigerato DDL Moratti di due legislature fa ha modificato il contratto dei ricercatori, portandolo a contratto a tempo determinato che dura 4 anni, rinnovabile una volta. Dopo due rinnovi si può essere assunti, se l'università vuole/ha i soldi per prenderti. Il contratto che fanno ai ricercatori è tra gli 800 e i 1200 euro al mese. Quindi fino ai 34 anni, se faccio tutto in tempo, FORSE, SE MI PRENDONO, guadagno 1000 euro al mese (se non mi danno il minimo).

In effetti si, ho fatto tutto ciò per i soldi.






Ok, ve vedo belli isterici, magari ne riparlamo dal vivo de ste cose che rende mejo.
Thanos_Endspur
00martedì 15 luglio 2008 19:27
Questo è un tasto su cui sono estremamente suscettibile. La situazione della ricerca in Italia mi costringerà o a far la fame o a espatriare, e nessuna delle due alternative mi piace molto.
Draskar
00martedì 15 luglio 2008 21:18
Infatti fabrì tranquo , marco poraccio sta cosa la vive in maniera drastica, io un pochino mi posso arrangiare ma per lui è drammatica.
Rydel
00martedì 15 luglio 2008 21:54
Appunto dico, evitamo de parlanne sul forum che parecchie cose vengono fraintese a quanto pare. Spero solo che quanno ne parleremo me ricordo tutto :-D
-lya-
00martedì 15 luglio 2008 22:17
Re:
Draskar, 15/07/2008 21.18:

Infatti fabrì tranquo , marco poraccio sta cosa la vive in maniera drastica, io un pochino mi posso arrangiare ma per lui è drammatica.




solo lui la vive in maniera drastica? almeno tu marco hai un altro po' di tempo per continuare a sperare. il primo che dice e vabbè ma ti pare che in italia con tutta l'arte che c'è ti pare che non trovi nulla da fare gli metto un palo su per il culo
Rydel
00martedì 15 luglio 2008 23:17
Vabbè, lasciamo che questo post sia sfogo per voi laureandi:-D
Draskar
00mercoledì 16 luglio 2008 00:46
Re: Re:
-lya-, 15/07/2008 22.17:




solo lui la vive in maniera drastica? almeno tu marco hai un altro po' di tempo per continuare a sperare. il primo che dice e vabbè ma ti pare che in italia con tutta l'arte che c'è ti pare che non trovi nulla da fare gli metto un palo su per il culo



Non mi pronuncio su discipline non scentifiche (non è un intervento polemico)

Shotan
00mercoledì 16 luglio 2008 22:07
Re: Re:
-lya-, 15/07/2008 22.17:




solo lui la vive in maniera drastica? almeno tu marco hai un altro po' di tempo per continuare a sperare. il primo che dice e vabbè ma ti pare che in italia con tutta l'arte che c'è ti pare che non trovi nulla da fare gli metto un palo su per il culo




Proprio di ieri: link

Martolla
00mercoledì 16 luglio 2008 22:18
Re: Re:
-lya-, 15/07/2008 22.17:




solo lui la vive in maniera drastica? almeno tu marco hai un altro po' di tempo per continuare a sperare. il primo che dice e vabbè ma ti pare che in italia con tutta l'arte che c'è ti pare che non trovi nulla da fare gli metto un palo su per il culo



Come ti capisco...
[SM=g1433008]

Draskar
00giovedì 17 luglio 2008 00:24
Ottimo articolo, cito la parte finale:


Competitività? La Caporetto italiana. Quella che segue è una lista nera da cui partire per cominciare a ragionare su cosa significhi essere competittivi. L'Italia è al 15° posto in Europa per produttività di ogni ora lavorata; al 17° per quota di pil destinata a investimenti in ricerca e sviluppo e al 24° per quella destinata alla formazione delle risorse umane. La nostra migliore università pubblica è al 173° posto nella classifica degli atenei. Secondo il World economic forum l'Italia è al 46° posto nella classifica della competitività, seimila cervelli ogni anno lasciano il paese e vanno all'estero e i professori sotto i 40 anni sono il 17 per cento del totale. Un sistema vecchio, in netta perdita. E anche il nostro "fascino", la capacità di attrattiva del paese nel suo insieme, scivola al quinto posto nel mondo dopo Australia, Stati Uniti, Regno Unito e Francia. C'era una volta... l'Italia.

(15 luglio 2008)
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