TEX MAGAZINE 2020
Ho sempre ritenuto questa pubblicazione uno spreco di soldi, sia per l'inutilità delle rubriche/degli articoli, sia per la sensazione che gli autori non si impegnassero più di tanto, non credendoci loro per primi a questa u
Persino la novità della breve dedicata ad un personaggio diverso da Tex finora non aveva funzionato per nulla.
Beh, in questo caso non è andata proprio cosi, non del tutto almeno per merito di uno degli sceneggiatori che apprezzo di meno.
Ma vado con ordine, tralasciando le amenità di contorno e concentrandomi sulle due storie.
Il ladro gentiluomo - Luigi Mignacco & Fabrizio Russo
Inizio dal disegnatore che mi sembra un nuovo acquisto, ma potrei anche sbagliare. Ha realizzato delle tavole davvero incostanti. Alcune belline, altre imho terribili. I personaggi che sembravano cambiare aspetto da una tavola all'altra. Ho avuto come la sensazione, di sicuro sbagliata, che ci fossero più autori all'opera. Nel complesso sono molto interdetto. Boh...
La storia è onesta. Scritta con uno stile umile e rispettoso e questa cosa l'ho apprezzata. Mignacco forse si rende conto di essere un bravo artigiano e quindi si accosta al mitico personaggio di GLB, senza fare il fenomeno.
Cerca anche di stupire con una variazione sul tema, che non anticipo. Anche se avevo capito tutto subito, l'effetto è comunque gradevole e alla fine possi dire di aver letto una storia minore di Tex. Certo minore, ma almeno riconoscibile. Una sufficienza onorevole. Molto più di quanto mi sarei aspettato e più di quanto rifilo negli ultimi tempi a sceneggiatore più dotati.
Il grande incontro - Luigi Mignacco & Maurizio Dotti
Questa breve dedicata a Pat l'irlandese è la cosa più inaspettata di questo inizio anno. Non tanto per Dotti che è bravo ma ha reso forse un po' meno del solito. Il suo Pat Mc Ryan di viso è quasi irriconoscibile.
La vera notizia è che il racconto funziona. Proprio ben fatto. Un piccolo grande affresco per un vero pard occasionale che mi è sempre stato simpatico.
Qui Mignacco non è da sufficienza, ma da otto pieno. C'è più GLB in queste poche pagine, che in intere annate. Certo non ci sono Tex e pards, però almeno per un volta un personaggio di Tex è così come me lo ricordo.
Da leggere, magari facendosi prestare il Magazine, per risparmiare soldi.
E credo che sia la prima volta che consiglio di leggere qualcosa di Mignacco!
Ebbene sì. Forse Mignacco ha trovato la sua dimensione texana. Nelle storie brevissime, da 32 pagine, non solo non fa danni (era già successo con le due storie di Tiger sul color spezzatino), ma può persino stupire in positivo.
Sulle distanze lunghe finora ha ciccato di brutto e di conseguenza sono titubante sul vederlo prossimamente esordire addirittura sulla serie classica...
Non credo ai miracoli, speriamo che mi sorprenda...