Stanislaw Lem

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Juan Galvez
00martedì 28 marzo 2006 08:20


A poche settimane dalla morte di Octavia Butler è venuto a mancare anche Stanislaw Lem, uno degli autori di fantascienza più acuti, influenti e profondi del XX secolo. Solaris è la sua opera più nota, anche grazie alle versioni cinematografiche, ma Lem ha scritto molti altri libri che a Solaris non sono inferiori.

V.
Carlo Maria
00martedì 28 marzo 2006 11:29
Ma va?
Non sapevo che fosse ancora in vita: Solaris è dei primi anni sessanta e non era nemmeno il suo primo romanzo.
Grande personalità: mi ricordo di aver letto che detestava Dick e che era cordialmente ricambiato.
Un pensiero vivace e decisamente indipendente.
Carlo Maria
Juan Galvez
00martedì 28 marzo 2006 12:16
Re:

Scritto da: Carlo Maria 28/03/2006 11.29

Grande personalità: mi ricordo di aver letto che detestava Dick e che era cordialmente ricambiato.
Carlo Maria

Tutt'altro. Lem definì Dick "visionario tra i ciarlatani" e lo considerava l'unico autore di valore (e di grande valore) della fantascienza americana.

V.
Solomon Monkeys
00martedì 28 marzo 2006 13:19
Neanch'io sapevo che fosse ancora vivo...forse perchè i suoi libri li compro sempre tra i classici insiema ad altri autori già morti. [SM=x74937]


Solaris è la sua opera più nota, anche grazie alle versioni cinematografiche, ma Lem ha scritto molti altri libri che a Solaris non sono inferiori.


Infatti...Solaris non mi ha entusiasmato tanto, ho preferito molto di più "eden".
Juan Galvez
00martedì 28 marzo 2006 13:38
Re:

Scritto da: Solomon Monkeys 28/03/2006 13.19


Solaris è la sua opera più nota, anche grazie alle versioni cinematografiche, ma Lem ha scritto molti altri libri che a Solaris non sono inferiori.


Infatti...Solaris non mi ha entusiasmato tanto, ho preferito molto di più "eden".

Solaris non è un libro facile. La prima volta che provai a leggerlo lo lasciai a metà. Riprovai dieci anni dopo, e lo lessi con progressivi stupore, ammirazione, entusiasmo. E' un'opera eccezionale, ed eccezionalmente profonda. Non è certo un'opera avventurosa, è anzi una visione filosofica dell'uomo e delle sue capacità conoscitive e comunicative. E dei risperttivi limiti.

V.
frank ch
00martedì 28 marzo 2006 17:40
Mi ricordo che mi era piaciuto molto Ritorno dall'universo.
Carlo Maria
00martedì 28 marzo 2006 22:52
Re: Re:

Scritto da: Juan Galvez 28/03/2006 12.16
Tutt'altro. Lem definì Dick "visionario tra i ciarlatani" e lo considerava l'unico autore di valore (e di grande valore) della fantascienza americana.

V.




Appunto. Io l'avevo sempre interpretata come una considerazione negativa, come dire "il peggio del peggio". Altrimenti perchè l'altro lo avrebbe accusato di essere una spia comunista?

Quanto a Solaris: bellissimo, lo adoro. E proprio per questo ho sempre evitato di vedere le due trasposizioni cinematografiche, non essendo certo della loro qualità (forse in particolare il film con Clooney...).
Juan Galvez
00martedì 28 marzo 2006 23:12
Re: Re: Re:

Scritto da: Carlo Maria 28/03/2006 22.52



Appunto. Io l'avevo sempre interpretata come una considerazione negativa, come dire "il peggio del peggio". Altrimenti perchè l'altro lo avrebbe accusato di essere una spia comunista?

Per un autore di fantascienza l'appellativo di "visionario" è ovviamente un titolo di merito. Solo un grande autore di fantascienza può essere realmente visionario. Dick e Lem lo furono entrambi.

Quanto all'accusa di Dick a Lem è la prima volta che la sento, ma non è che nel caso significhi qualcosa: Dick negli anni '60 ebbe problemi gravi di tossicodipendenza che lo lasciarono, lui che mai era stato psichicamente molto equilibrato, del tutto pazzo. Sul finire della vita era convinto di essere stato invasato da una sorta di divinità aliena.

V.
Sashimi
00martedì 28 marzo 2006 23:20

Scritto da: Juan Galvez 28/03/2006 23.12
Quanto all'accusa di Dick a Lem è la prima volta che la sento, ma non è che nel caso significhi qualcosa: Dick negli anni '60 ebbe problemi gravi di tossicodipendenza che lo lasciarono, lui che mai era stato psichicamente molto equilibrato, del tutto pazzo. Sul finire della vita era convinto di essere stato invasato da una sorta di divinità aliena.



E forse "grazie" a essa partori' la misteriosa/affascinante/incomprensibile trilogia di Valis.

Quanto a Solaris, il film che ne trasse Tarkovsky e' considerato un capolavoro assoluto ai livelli di 2001 Odissea nello spazio, ma l'unica volta che ho provato a vederlo sono quasi caduto addormentato [SM=x75023] (beh, erano anche le 2 di notte, Fuori Orario su Rai3: solo loro hanno il coraggio di osare [SM=x74933] )

Sashimi
frank ch
00mercoledì 29 marzo 2006 01:18
Beh, pesantino lo è, tuttavia grazie ai miei risvegli serali [SM=x74933] riuscii a vedermelo su grande schermo in occasione di una retrospettiva.
Juan Galvez
00mercoledì 29 marzo 2006 08:06
Re:

Scritto da: Sashimi 28/03/2006 23.20


E forse "grazie" a essa partori' la misteriosa/affascinante/incomprensibile trilogia di Valis.

Senza dubbio!


Scritto da: Sashimi 28/03/2006 23.20
Quanto a Solaris, il film che ne trasse Tarkovsky e' considerato un capolavoro assoluto ai livelli di 2001 Odissea nello spazio, ma l'unica volta che ho provato a vederlo sono quasi caduto addormentato [SM=x75023] (beh, erano anche le 2 di notte, Fuori Orario su Rai3: solo loro hanno il coraggio di osare [SM=x74933] )
Sashimi

Io ebbi modo di vederlo tanti anni fa di domenica pomeriggio. Lentissimo, ma affascinante. Un po' come il libro.

V.
Carlo Maria
00domenica 1 settembre 2013 23:13
Ho riletto Solaris. Erano più di 15 anni che non mettevo mano all'opera di Lem e, complice l'e-book, me lo sono divorato e in pratica ho passato la domenica sul libro, sbattendomene del mondo fuori.
Resta inalterato il senso di meraviglia che suscita tale lettura: Lem ha un'accuratezza scientifica eccezionale e ciò porta la sua narrativa a collocarsi fuori dal tempo. La descrizione del mondo di Solaris m'ha riportato alla mente il primissimo Aldebaran e le costruzioni dell'oceano gelatinoso: Leo doveva per forza averlo letto ed esserne rimasto impressionato, ma a suo tempo ciò mi sfuggì, o quanto meno non feci la connessione. La fantascienza dell'autore polacco ha una basilare matrice filosofica, da cui attinge a piene mani, ma la potenza visiva del mondo cui dà vita è talmente credibile da renderlo ai miei occhi simile a Melville, di cui condivide sia una stratificazione di livelli di lettura sia un'approfondita capacità naturalistico-descrittiva dell'ambiente circostante. Con la differenza che Lem quell'ambiente se l'è inventato di sana pianta. Eppure, pur con differenze evidenti, anche l'oceano di Solaris è metafora quanto il bianco cetaceo, metafora incarnata di (differenti) limiti umani, cui però i rispettivi autori danno scioglimento narrativo diverso. Solaris per me non smette d'incantare ed è ancora un romanzo di sf basilare. [SM=x74967]

P.s.: mi sono appoggiato a questo topic anche se in sezione diversa...
Juan Galvez
00lunedì 2 settembre 2013 17:47
È sicuramente uno dei più bei romanzi di fantascienza di sempre :)

V.
Carlo Maria
00lunedì 2 settembre 2013 23:56
Re:
Juan Galvez, 02/09/2013 17:47:

È sicuramente uno dei più bei romanzi di fantascienza di sempre :)

V.




Di più, secondo me, perché l'etichetta "di fantascienza" gli va assai stretta.
Sashimi
00mercoledì 4 settembre 2013 21:26

Ne ho approfittato per iniziare la mia copia, edizione Sellerio, uno dei rari non ebook presi negli ultimi tempi.

Edizione elegante, niente da dire, come tipico di Sellerio. Solo che la fascetta riporta "per la prima volta in traduzione integrale", il che mi dà parecchio da pensare sulle precedenti - pare infatti (vox internet) che questa abbia almeno tre capitoli in più.

Fra l'altro nel 2011 è uscita dopo molti anni e vicissitudini la traduzione di Bill Johnston in inglese direttamente dal polacco (le precedenti erano polacco-francese-inglese e quella italiana seguiva), mentre questa di Sellerio è diretta polacco-italiano... solo che, a un primo confronto su poche pagine, ho già rilevato un paio di cose apparentemente veniali (termini come billioni, miliardi e milioni usati un po' a caso) che in altri contesti darei come tipici errori di una traduzione pigra e dall'inglese all'italiano.

A questo punto, per decidere se Solaris pesa 17 miliardi di tonnellate o 17mila miliardi(*), l'unica sarebbe avere sotto mano il testo polacco: prima o poi mi capiterà.


Sash

(*) ed eccone subito un'altra: in inglese abbiamo "set theory" (teoria degli insiemi), in italiano "legge dei grandi numeri". Ora, Lem era anche uno scienziato e filosofo - difficilmente avrà usato l'una come sinonimo dell'altra, dato che sono due cose ben diverse. Una delle due traduzioni è sicuramente errata.
Juan Galvez
00giovedì 5 settembre 2013 19:59
Solaris venne effettivamente tradotto dall'inglese (e/o dal francese), quindi le sue precedenti edizioni integrali erano di seconda o terza mano (e dunque tutt'altro che integrali). È un miracolo che il fascino del romanzo resistesse a tutto.

V.
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