Souvenirs from the past... [SPOT per Extreme Desperation]

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
mattmast
00domenica 25 giugno 2006 15:22
Molti anni fa…

Rimasto solo, al buio, nel silenzio della bottega deserta, Squibb dette finalmente sfogo alla piena della sua amarezza, alla rabbia per il trattamento subito. Per dignità, per orgoglio, non aveva reagito alla violenza dei suoi genitori, non aveva pianto sotto i colpi di cinta; ma ora che nessuno poteva vederlo ne sentirlo cadde in ginocchio sul pavimento e versò amarissime lacrime, nascondendosi il viso tra le mani. Rimase a lungo in quella posizione.
La piccola candela che gli era rimasta era ormai agli sgoccioli quando si rialzò. Si guardò intorno, tese l’orecchio, poi aprì cautamente la porta e sbirciò l’esterno. La notte era fredda, buia, le stelle sembravano più lontane del solito. Non un filo di vento; le ombre degli alberi sul terreno disegnavano lugubri figure. Squibb richiuse la porta, al chiarore degli ultimi guizzi della candela raccolse le sue poche cose, si sedette su una panca ed attese l’alba…

Rimase tutto il tempo a pensare a ciò che gli era successo, la crudeltà dei suoi genitori, che lo avevano picchiato, come facevano quando Squibb si comportava male. Pensò a tutto il tempo che trascorse da solo nello stanzino della bottega, in compagnia solo del chiarore di una candela, che gli avevano lasciato i genitori, quei genitori che lo avevano messo al mondo, ma che avrebbero voluto farlo, quei genitori, che lo avevano lasciato come un qualunque animale, in uno stanzino buio e lercio e umido, che non gli avevano lasciato niente che una candela, una candela che forse gli aveva acceso il fuoco della rivalsa…

Quando il primo raggio di luce filtrò tra la connessure delle imposte, Squibb si alzò e aprì di nuovo la porta. Una timida occhiata all’esterno, un attimo di esitazione…poi chiuse i battenti dietro di se, e si trovò in strada, fuori dalla bottega dei genitori. Guardò a destra e sinistra, incerto sulla strada da prendere, alla fine scelse la via che lo portava alle colline. Rabbrividì quando si rese conto che lo avrebbe portato verso casa sua, ma ormai aveva camminato troppo a lungo per cambiare rotta: avrebbe perduto del tempo prezioso.

Comunque, a quell’ora non correva il rischio di essere scoperto. Percorse ancora parecchia strada di campagna prima di raggiungere la strada maestra. Erano circa le otto. Ormai si trovava a quasi cinque miglia dalla città; continuò però a correre, a nascondersi tra i cespugli, nei fossati, fino a mezzogiorno: temeva di essere ripreso e riportato indietro. Finalmente si sedette a riposare vicino ad una panchina e cominciò a pensare, per la prima volta dal momento della fuga, dove andare e guadagnarsi da vivere. Era solo come del resto lo è stato poi, senza nessun affetto, senza nessuno amico sui cui contare, era la prima volta che gli capitava, e non sarebbe stata l’ultima, ma lui non lo poteva immaginare…Non poteva immaginarlo, perché, da lì a poco avrebbe trovato qualcuno che se ne sarebbe preso cura, l’avrebbe sfamato, gli avrebbe dato una tetto sotto cui ripararsi, gli avrebbe dato quell’affetto che prima di allora aveva ricevuto poche volte…


In the present…

Come sempre Squibb era seduto sulla sua panca, nella piccola e buia stanza dove si allenava giornalmente, stava seduto col capo chino, pensava a quei pochi giorni in cui era stato felice, in quei pochi giorni che credeva finalmente di poter ricominciare a vivere, di poter avere finalmente una vita in cui qualcosa gli andava per il verso giusto, senza deviazioni…Aveva fatto la scelta giusta, fuggire lontano, via da tutti, aveva dato una brusca girata alla sua vita che finalmente stava andando per il meglio. Purtroppo però le cose belle durano poco, tempo qualche anno e si ritrovò di nuovo solo, come lo era adesso, seduto su quella maledetta panca, senza qualcuno che gli potesse sussurrare qualcosa di dolce proprio vicino all’orecchio, senza qualcuno che lo potesse abbracciare, baciare accarezzare, che gli potesse regalare un sorriso, una esultanza…

L’unico modo che gli permise di poter tornare a sorridere era quello di imporsi su tutti [C[con la violenza, non sognava certo questo, quando quel giorno incontro quella persona che finalmente gli cambiò la vita in meglio…


Back to the past…

Squibb camminava da giorni ormai, e oppresso dalla stanchezza e la tristezza, cercò di raccogliere le ultime forze e speranze e di chiedere aiuto a qualcuno, bussò alla prima casa che vide, e un signore gli venne ad aprire, un signore abbastanza anziano, più cinquanta che quaranta, i capelli grigi e la pelle raggrinzita. Il sorriso era dolce, e quando Squibb gli chiese aiuto, anche gli occhi gli si illuminarono, vedendo un giovane sbarbatello, sporco, malridotto, stanco, e anche molto compassionevole. L’uomo lo fece entrare, aveva anche lui gli occhi lucidi, da poco sua moglie era morta, e da solo doveva badare a sua figlia, una splendida fanciulla, della stessa età di Squibb. Il signore, lo aiuto subito, dandogli da mangiare, e un posto dove dormire, gli trovò nei giorni seguenti anche un posto dove lavorare, e più i giorni passavo, più Squibb assumeva un aspetto migliore, si irrobustì, riempiendo le fosse che aveva sotto gli occhi, e anche fortificando il suo fisico mingherlino.

La cose sembravano andare per il meglio, e migliorarono ancora di più quando cominciò a fare conoscenza di Chiara, la figlia dell’anziano che lo stava aiutando a ostruirsi una vita migliore…


In the present…

Era ancora sulla panca, nella sua mente i giorni scorrevano uno dopo l’altro, ogni ricordo per lui era una coltellata al costato, in una vita avara di tenerezze e di benevolenze, quel periodo per lui era oro, un periodo in cui veramente poteva vivere spensierato, come ognuno di noi fa nella tenera età dell’adolescenza…Non gli capitava spesso di rivivere quei pochi giorni felici del passato, era ormai accecato dalla voglia di sopraffare tutti, di offuscare una vita di stenti con qualcosa di effimero, ma che se a lui veniva tolto poteva divenire pazzo, per questo cercava di imporsi, vincere, uccidere, essere ammirato, per non ricordare la sua vita passata, la sua vita di ragazza, quella vita che forse non ha mai avuto, se non per quei giorni, che lo avevano illuso di poter finalmente vivere felice…
Viveva con l’ossessione di potersi costruire un piedistallo dove tutti potessero ammirarlo, con l’ossessione di spaccare il mondo come si quando si è ragazzi, ma lui non ha avuto questa opportunità, toltagli sempre, prima dai suoi genitori poi…


Back to the past…

Quella era una delle poche ragazze con cui Squibb ebbe l’opportunità di poter parlare, e di poter confidare suoi segreti, di poter scambiare tenerezze, e affetti, si volevano bene, in fondo entrambi, non erano che dei ragazzi, che non capivano assai della vita, illusi chissà da quale speranza, chissà da quale sogno…Parlavano, ridevano, si consolavano a vicenda quando qualcosa andava male, stavano quasi diventando inseparabili…


In the present…

Un giorno si era ripromesso di non pensare più a quella ragazza, una delle poche persone con cui si era completamente aperto, una ragazza bella più di ogni altra donna che Squibb vide nella sua vita, amorevole come sua nonna, la donna che piangeva quando vedeva Squibb malmenato, la donna che si era presa cura di Squibb nei primi anni di vita, ma che poi morì…Si era ripromesso di non pensare più a lei perché ormai la sua vita non la meritava, nella sua mente ormai si proiettava l’illusione di poter essere felice imponendosi sugli altri, anche rimanendo solo, un lupo solitario, senza una spalla a cui confidarsi, su cui piangere. Si era convinto che da solo avrebbe potuto stravolgere il mondo, da solo non si va da nessuna parte, eppure lui si era convinto, credeva che potesse arrivare sul tetto del mondo, senza nessuno, senza sentimenti, ne tanto meno affetti, cancellando il passato quei giorni felici, e quindi cancellando anche dalla sua mente Chiara, non poteva cancellarli ma accantonarli, e ci riuscì, ebbe le prime gioie, si convinse che con la Gloria si potesse conquistare tutto, ma cosa fu così sbagliata, dopo una vita in cui poche volte aveva potuto gioire, pensava di farlo imponendosi su tutto e tutti…


Back to the past…

Squibb stava seduto su una poltroncina di un aereo, l’aereo che lo avrebbe portato negli Stati Uniti, insieme al vecchio amico che lo aveva aiutato. I suoi progressi nella lotta libera avevano indotto il suo amico a portarlo a sfondare in America nel wrestling…Squibb avrebbe dovuto essere felice, ma invece piangeva di rabbia, e di dolore, non voleva separarsi da Chiara, non voleva abbandonarla, la sua vita si era messa per il meglio, e stava proseguendo per la via giusta, ma non voleva separarsi da lei, forse non l’avrebbe vista mai più, lei sarebbe rimasta in Italia, con i nonni, il suo amico sarebbe tornato dopo aver lasciato Squibb con l’allenatore Burns, e lui sarebbe tornato di nuovo solo, certo avrebbe avuto comunque, l’allenatore, la palestra, magari degli amici, ma si sarebbe separato da Lei…


In the present…

Ancora una volta la vita gli aveva precluso la possibilità di poter gioire insieme ad una persona, Squibb che era seduta ancora sulla panca, pensava al momento dell’atterraggio, il momento in cui Squibb pensò che per poter gioire avrebbe dovuto imporsi, certo non lo faceva con la malignità che ha ora, perché in lui in quel tempo c’era ancora una piccola speranza di poter tornare ad abbracciare Lei…Squibb continuava a pensare alla palestra, e alle sue sofferenze ogni volta che quando era in America gli ritornava in mente Lei…Non l’avrebbe rivista più, e una volta che il suo amico morì, e lui non poté più continuare a coltivare la sua passione, si ripromise di non pensare più a quella parentesi di felicità, di non pensare più a quella ragazza, sia che fosse viva o morta, che si fosse sposata o no…Ormai voleva imporsi non ne aveva la forse, poi qualcosa lo smosse, si illuse, comincio a volare alto, sulle ali della voglia di ottenere sempre di più, niente riuscì a fermarlo, ne la violenza, ne il sangue ne le morti, ne le donne, niente, volava alto niente riusciva a portarlo sulla terra, i suoi vecchi pensieri non si riaffacciavano alla sua mente, si era ormai convinto di avere cancellato il suo passato, di essersi ricostruito una vita e essersi ripreso tutto ciò che la vita gli aveva tolto, con gli interessi… Poi il wrestling lo convinse ancora di più, arrivavano le vittorie, e le sconfitte di buttarlo giù, lo tiravano ancora di più su, nella speranza di potersi imporre su quel rivale che lo aveva battuto…




Ma perché allora adesso si ritrova seduto sulla panca, con la testa china e con una lacrima che gli solca la guancia? Perché ripensa al suo passato? Credeva di poter chiudere tutto in cassetto e di non riaprirlo mai più, e per un pezzo ci era riuscito, aveva creduto di non piangere mai più, ma adesso come allora nell’aereo, piange per lo stesso motivo Chiara…

Ma perché, perché gli era rivenuto in mente tutto il suo passato??? Di certo non aveva deciso tutto ad un tratto di riportare a galla il suo passato, anche perché credeva di averlo cancellato, e allora perché??

Lui non voleva tornare a ricordare, qualcosa però lo ha portato a farlo, ed ora nella sua mente scorreva un immagine, la folla di Chicago, proprio sotto la Sears Tower, tante persone, che camminavano e si muovevano, solo lui fermo, seduto su una panchina a fumare una sigaretta come al solito. Poi d’un tratto degli occhi, quegli occhi, quello sguardo, quella espressione, si era lei, era ancora impressa nella sua mente, un lampo, e nella sua mente scorrevano i momenti felici con lei, non c’era dubbio, era lei…

Squibb si era convinto di aver cancellato il suo passato, di poter vivere meglio senza di esso, ne era convinto…Ma tutto si può cancellare, tranne i ricordi, quelli rimarranno sempre impressi nella tua mente, ed anche se vuoi seppellirli prima o poi riverranno a galla nella tua mente…Ed adesso erano tornati non sono nella sua mente, ma anche nella sua vita, e Squibb piangeva, piangeva sì, di rabbia e di dolore, per Lei, dopo tanti anni, la scena si riproponeva, ma stavolta all’inverso, dopo averla persa la stava ritrovando, e stavolta non poteva farci molto, era davanti ai suoi occhi, ed ora lui che per tanto tempo non si era posto nessuna domanda su di lei, cominciò a pensare a qualcosa, che lo faceva piangere…

“Chissà se come me lei pianse di rabbia, di rabbia e di dolore quando il destino ci divise, chissà…”
mattmast
00domenica 25 giugno 2006 15:25
Non voglio esprimere autogiudizi, anche perchè è una nuova dimensione di spot e non saprei proprio come muovermi.

Howewhere...

In questo spot, la durezza di Squibb si fa un poò da parte, poi capirete perchè, e se lo spot sarà buono vorrei costruirci qualcosa intorno con voi bookers...

Buona Lettura!!! [SM=x837067]: :Sm1:
cell in the hell
00domenica 25 giugno 2006 21:14
spot sublime e scritto divinamente. Io che sono un main eventer da molti mesi mi inchino di fronte al tuo spot, sei riuscito a suscitarmi emozioni come raramente mi è capitato. Confermo quello che hai detto, molto diverso dai tuoi spot, fra lo psicologico e l'evocativo, con tanto di suggestione paradimensionale ben sfruttata.

Bravo Matt, sono molto orgoglioso del tuo lavoro. Inoltre, mi hai ricordato una faccenda personale, già dal nome femminile mi è preso un brivido.
mattmast
00domenica 25 giugno 2006 21:33
Re:

Scritto da: cell in the hell 25/06/2006 21.14
spot sublime e scritto divinamente. Io che sono un main eventer da molti mesi mi inchino di fronte al tuo spot, sei riuscito a suscitarmi emozioni come raramente mi è capitato. Confermo quello che hai detto, molto diverso dai tuoi spot, fra lo psicologico e l'evocativo, con tanto di suggestione paradimensionale ben sfruttata.

Bravo Matt, sono molto orgoglioso del tuo lavoro. Inoltre, mi hai ricordato una faccenda personale, già dal nome femminile mi è preso un brivido.



ti ho risposto anche via FFZ, ho cercato qualcosa di nuovo, e devo dirti, che mentre scrivevo mi venivano idee nuove, come vi ho detto non avevo bene potuto autostimare lo spot, ma ora credo di aver fatto un buon lavoro!
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com