Scelgo
Via col vento perché, più di tutti gli altri rappresenta il decennio in questione e la grandezza e il fascino di un certo modo di fare Cinema oggi del tutto scomparso.
Ritengo sia
M che
Tempi Moderni superiori, ma è indubbio che se paragonati con l’opera di Fleming (anche se il vero artefice del film fu il megalomane produttore Selznick) non possono che apparire datati, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni.
Via col vento al contrario, riscuote ancora oggi grande successo come dimostrano i ripetuti passaggi televisivi e il piacere (forse un po’ masochistico) che prova lo spettatore ogni volta che si avventura nella visione di questo film (tra i più lunghi della storia del cinema).
Salutando tutti vi lascio con alcune curiosità:
- Alla fine del 1940 il film era stato visto in USA da 25 milioni di spettatori e nel ’59 l’incasso mondiale aveva superato i 50 milioni di dollari.
L’incasso totale è di 191 milioni di dollari.
- 1400 attrici furono interpellate per il ruolo di Rossella, novanta i provini realizzati utilizzando 43 mila metri di pellicola in bianco e nero e 4 a colori.
Fra le star coinvolte: Katharine Hepburn, Bette Davis, Joan Crawford, Paulette Godard.
- La prima scena girata, il 10 Dicembre 1938, fu l’incendio di Atlanta: 113 minuti per un costo di 25 mila dollari.
Per realizzare il gigantesco incendio vennero bruciate vecchie scenografie comprese quelle di King Kong (1933).
- La celebre battuta finale pronunciata da Gable “francamente me ne infischio”, nell’originale suonava “Frankly, my dear, i don’t give a damn” e conteneva perciò il termine “damn”, ritenuto osceno dal codice Hays.
Per mantenere questa parola, Selznick pagò una multa di 5 mila dollari, ma dimostrò che secondo l’autorevole Oxford English Dictionary, “damn” era una volgarità e non una bestemmia.