Rancore, ossia, chi non dimentica e non perdona.

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parliamonepino
00domenica 27 luglio 2008 09:24
Ci sono persone, mi diceva, anni fa, un amico che si chiamava Billy Wenghert, che ogni giorno bevono un cucchiaino di veleno, aspettando che gli altri muoiano.

Se ci soffermiamo a riflettere sulle cose importanti della vita, ci rendiamo conto che sentimenti come il rancore vanno assolutamente messi da parte.

Ci si può arrabbiare per qualche ingiustizia, ma una volta sfogati, non bisogna conservare il rancore.

Perchè?

Perchè, naturalmente è il mio pensiero personale, può diventare una patologia.

Ci si sente sempre frustrati e insoddisfatti. E questo clima di conflittualità diventa devastante, svuota l'individuo, e genera persistente diffidenza e paura, allontanandoci dai buoni sentimenti.

Il rancore si annida nel nostro animo, se gli diamo spazio, diventando di un'aggressività latente che impoverisce il nostro spirito e la nostra qualità della vita.

Molti Forum hanno costruito la loro struttura sul rancore e la rivendicazione.

Se non si esce da questo "tunnel" di rabbia e di avversione, si vive molto male e la nostra pace interiore è ancora lontana.

Per cui, il rancore, si può e si deve superare!

"Serbare rancore è una partita persa. Per sempre." -Lewis B. Smede-


Saluti
Pino



parliamonepino
00domenica 27 luglio 2008 14:35
Credetemi, la cosa più difficile è perdonare se stessi!!!

Non ci sono ancora riuscito completamente, ma ci lavoro su.

Temo di non riuscirci a tempo.



Jon Konneri
00domenica 27 luglio 2008 14:40
Re:
parliamonepino, 27/07/2008 14.35:

Credetemi, la cosa più difficile è perdonare se stessi!!!

Non ci sono ancora riuscito completamente, ma ci lavoro su.

Temo di non riuscirci a tempo.






Imiracoli esistono , mi disse il mio parroco oggi in confessione. [SM=g1380275] [SM=g1380275] [SM=g1380275]
Rainboy
00domenica 27 luglio 2008 14:59
Pino, parli come se covare rancore fosse una cosa che dipende da noi. E' vero, talvolta quando ci nasce dentro possiamo coltivarlo di nostra spontanea volontà... mentre dovremmo cercare di non farlo. Ma "cercare" è la parola giusta. Coloro che ci feriscono, vengono da noi odiati. Anche se chi ci ha ferito è una parte di noi stessi.
E' inevitabile, è fisiologico, odiamo coloro che ci fanno del male e non li dimentichiamo. E' più facile dimenticarsi di chi ci ha fatto del bene, semmai. Molto più facile.

In questo senso, gli uomini sono uniti dall'odio e nell'odio, molto più che da qualsiasi forma di amore...
parliamonepino
00domenica 27 luglio 2008 15:09
Re:
Rainboy, 27/07/2008 14.59:

Pino, parli come se covare rancore fosse una cosa che dipende da noi. E' vero, talvolta quando ci nasce dentro possiamo coltivarlo di nostra spontanea volontà... mentre dovremmo cercare di non farlo. Ma "cercare" è la parola giusta. Coloro che ci feriscono, vengono da noi odiati. Anche se chi ci ha ferito è una parte di noi stessi.
E' inevitabile, è fisiologico, odiamo coloro che ci fanno del male e non li dimentichiamo. E' più facile dimenticarsi di chi ci ha fatto del bene, semmai. Molto più facile.

In questo senso, gli uomini sono uniti dall'odio e nell'odio, molto più che da qualsiasi forma di amore...



A volte, più che "cercare", inseguo!

John Kennedy disse: "Perdona i tuoi nemici, ma non dimenticarti mai i loro nomi".


®@ffstef@n
00domenica 27 luglio 2008 15:14
Un povero si presentò ad un ricco per chiedere l’elemosina di un pezzo di pane. Il ricco non solo non gli diede nulla, ma visto che il povero non se ne andava, montò in collera, prese un sasso e glielo scagliò contro.Questi raccolse il sasso e se lo mise in tasca, dicendo: “Porterò con me questo sasso, finché non giungerà l’ora in cui potrò scagliarlo contro il ricco”.Passò tutta la vita con quel PESO, con quella pietra in tasca e nel cuore.Finalmente giunse l’ora di scagliarla. Il ricco, avendo commesso un delitto, fu spogliato di tutti i suoi beni e condotto in prigione. Quel giorno il povero si trovò proprio sulla strada della prigione. Vide colui che era stato ricco, ammanettato. Si fece avanti, si tolse di tasca la pietra e, finalmente, alzò il braccio per lanciarla. Ma non ebbe il coraggio e la lasciò cadere a terra, dicendo tra sé: “Poveraccio! Era ricco e prepotente, ma ora mi fa pena. Perché ho portato per tanto tempo questo sasso? Proprio per nulla!”.


=omegabible=
00domenica 27 luglio 2008 17:29
Re:
®@ffstef@n, 27/07/2008 15.14:

Un povero si presentò ad un ricco per chiedere l’elemosina di un pezzo di pane. Il ricco non solo non gli diede nulla, ma visto che il povero non se ne andava, montò in collera, prese un sasso e glielo scagliò contro.Questi raccolse il sasso e se lo mise in tasca, dicendo: “Porterò con me questo sasso, finché non giungerà l’ora in cui potrò scagliarlo contro il ricco”.Passò tutta la vita con quel PESO, con quella pietra in tasca e nel cuore.Finalmente giunse l’ora di scagliarla. Il ricco, avendo commesso un delitto, fu spogliato di tutti i suoi beni e condotto in prigione. Quel giorno il povero si trovò proprio sulla strada della prigione. Vide colui che era stato ricco, ammanettato. Si fece avanti, si tolse di tasca la pietra e, finalmente, alzò il braccio per lanciarla. Ma non ebbe il coraggio e la lasciò cadere a terra, dicendo tra sé: “Poveraccio! Era ricco e prepotente, ma ora mi fa pena. Perché ho portato per tanto tempo questo sasso? Proprio per nulla!”.





RAFFA, allora stai meglio!!!!!

[SM=x1061959] [SM=x1061959] [SM=x1061957] [SM=x1061957] [SM=x1061956] [SM=x1061956] [SM=x1061956] [SM=x1061956]


Un abbraccio [SM=x1061958] [SM=x1061958] [SM=x1061958]


omega [SM=x1061957] [SM=x1061957] [SM=x1061957]

ALPHACLUB
00lunedì 28 luglio 2008 09:16
Re:
®@ffstef@n, 27/07/2008 15.14:

Un povero si presentò ad un ricco per chiedere l’elemosina di un pezzo di pane. Il ricco non solo non gli diede nulla, ma visto che il povero non se ne andava, montò in collera, prese un sasso e glielo scagliò contro.Questi raccolse il sasso e se lo mise in tasca, dicendo: “Porterò con me questo sasso, finché non giungerà l’ora in cui potrò scagliarlo contro il ricco”.Passò tutta la vita con quel PESO, con quella pietra in tasca e nel cuore.Finalmente giunse l’ora di scagliarla. Il ricco, avendo commesso un delitto, fu spogliato di tutti i suoi beni e condotto in prigione. Quel giorno il povero si trovò proprio sulla strada della prigione. Vide colui che era stato ricco, ammanettato. Si fece avanti, si tolse di tasca la pietra e, finalmente, alzò il braccio per lanciarla. Ma non ebbe il coraggio e la lasciò cadere a terra, dicendo tra sé: “Poveraccio! Era ricco e prepotente, ma ora mi fa pena. Perché ho portato per tanto tempo questo sasso? Proprio per nulla!”.






EVVIVA!!!!!!!!!!!!!

SEI TORNATO PIU' SPLENDENTE CHE MAI!!!!


TVB.



Enrico Frassinetti


nikitha
00lunedì 28 luglio 2008 14:34
[SM=x1061949]

Nel corso della mia esperienza di vita, delle mie ricerche e dei miei studi spirituali, riferiti a molteplici religiosità, ho potuto appurare, come credo noi tutti, che la mancanza di elasticità, la prevaricazione degli interessi di potere, sia personali che di gruppo politico, etnico o quant' altro, l' inflazionamento dalla "ragione" ad ogni costo, la pratica del giudizio e della condanna, la colpevolizzazione, e la prevaricazione psicologica, dialettica, economica o, semplicemente quella del proprio Ego, ingigantito, a scapito di altri individui, porta con se tutti i germogli dello stesso sistema che si vuole contrastare.
Lo definirei un "fare la guerra per combattere la guerra".
In quest' ottica, qualunque strategia di battaglia, diventa consentita e perfino giustificata, anche se evidentemente non si differenzia affatto da quella dello stesso sistema avversato.
Parlando come cristiana, e non volendo quindi entrare nel merito di altre ideologie, sia religiose che laiche, ritengo che non si possa dribblare l' insegnamento di Cristo, reinterpretandolo e deviando dall' originale messaggio di giustizia, onestà, correttezza, tolleranza ed amore.
Pur, naturalmente, ritenendo lecito un ragionevole ed equilibrato intervento sugli eventi offensivi, più che legittimo in casi particolari come a centinaia si verificano e di cui noi, su questo forum, siamo a conoscenza, ritengo che sia importante, per un cristiano, sviluppare le qualità in cui crede, i frutti dello spirito, la costante comunione con Dio, la gestione della rabbia e del rancore, la tolleranza ed il perseguimento dell' amore Agape.
In questa riflessione, per forza di cose, non coinvolgo chi non è cristiano e chi non è credente, anche se queste qualità possono appartenere a chiunque, nè sono appannaggio solo di chi ha fede.
In particolare, coltivare la coerenza e l' onestà, il non avere comportamenti artefatti al fine di apparire ciò che, in realtà, non si è, il servirsi di falsità nella parola come strumento di rapporto, l' evitare strategie discutibili per ottenere dei risultati seppur leciti, non attribuirsi ostentatamente dei meriti o delle verità assolute ma, al contrario, coltivare, come già accennato, l' umiltà, la tolleranza, la pratica costante dell' empatia e dell' amore, può evitare il rischio di cadere nella disapprovazione di noi stessi, degli altri ed, infine, di Dio.
A nessuno è preclusa la strada maestra dell' illuminazione spirituale, ma è più saggio non trafugare la corrente elettrica.
Meglio perfezionare le proprie qualità, contare sulle nostre capacità innate e potenziabili e sulla, sempre disponibile, attenzione divina.
Altrimenti si finisce per scatenare la famosa forza della fisica...quella che risponde sempre con una reazione eguale e contraria.
Del resto i trattati di psicologia, e non solo le Scritture, ci mettono in guardia sugli effetti devastanti dei comportamenti " off limits".
E la pace è l' unica battaglia con cui si può vincere ogni guerra.
Ed il perdono è l' unica offensiva che non ha mai fatto male a nessuno.
Nessuna verità rivelata, naturalmente...solo riflessioni personali.

[SM=x1061954]

"Badate bene di non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere osservati da loro, altrimenti non avrete nessuna ricompensa"....."ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra, affinchè i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà"...." non divenire troppo giusto e non ti mostrare troppo saggio, perchè dovresti causarti desolazione?"....non giudicare, affinchè tu non sia giudicato" e così via, per centinaia di altre scritture.

[SM=x1061953]
parliamonepino
00lunedì 28 luglio 2008 14:46
Re:
nikitha, 28/07/2008 14.34:

[SM=x1061949]

Nel corso della mia esperienza di vita, delle mie ricerche e dei miei studi spirituali, riferiti a molteplici religiosità, ho potuto appurare, come credo noi tutti, che la mancanza di elasticità, la prevaricazione degli interessi di potere, sia personali che di gruppo politico, etnico o quant' altro, l' inflazionamento dalla "ragione" ad ogni costo, la pratica del giudizio e della condanna, la colpevolizzazione, e la prevaricazione psicologica, dialettica, economica o, semplicemente quella del proprio Ego, ingigantito, a scapito di altri individui, porta con se tutti i germogli dello stesso sistema che si vuole contrastare.
Lo definirei un "fare la guerra per combattere la guerra".
In quest' ottica, qualunque strategia di battaglia, diventa consentita e perfino giustificata, anche se evidentemente non si differenzia affatto da quella dello stesso sistema avversato.
Parlando come cristiana, e non volendo quindi entrare nel merito di altre ideologie, sia religiose che laiche, ritengo che non si possa dribblare l' insegnamento di Cristo, reinterpretandolo e deviando dall' originale messaggio di giustizia, onestà, correttezza, tolleranza ed amore.
Pur, naturalmente, ritenendo lecito un ragionevole ed equilibrato intervento sugli eventi offensivi, più che legittimo in casi particolari come a centinaia si verificano e di cui noi, su questo forum, siamo a conoscenza, ritengo che sia importante, per un cristiano, sviluppare le qualità in cui crede, i frutti dello spirito, la costante comunione con Dio, la gestione della rabbia e del rancore, la tolleranza ed il perseguimento dell' amore Agape.
In questa riflessione, per forza di cose, non coinvolgo chi non è cristiano e chi non è credente, anche se queste qualità possono appartenere a chiunque, nè sono appannaggio solo di chi ha fede.
In particolare, coltivare la coerenza e l' onestà, il non avere comportamenti artefatti al fine di apparire ciò che, in realtà, non si è, il servirsi di falsità nella parola come strumento di rapporto, l' evitare strategie discutibili per ottenere dei risultati seppur leciti, non attribuirsi ostentatamente dei meriti o delle verità assolute ma, al contrario, coltivare, come già accennato, l' umiltà, la tolleranza, la pratica costante dell' empatia e dell' amore, può evitare il rischio di cadere nella disapprovazione di noi stessi, degli altri ed, infine, di Dio.
A nessuno è preclusa la strada maestra dell' illuminazione spirituale, ma è più saggio non trafugare la corrente elettrica.
Meglio perfezionare le proprie qualità, contare sulle nostre capacità innate e potenziabili e sulla, sempre disponibile, attenzione divina.
Altrimenti si finisce per scatenare la famosa forza della fisica...quella che risponde sempre con una reazione eguale e contraria.
Del resto i trattati di psicologia, e non solo le Scritture, ci mettono in guardia sugli effetti devastanti dei comportamenti " off limits".
E la pace è l' unica battaglia con cui si può vincere ogni guerra.
Ed il perdono è l' unica offensiva che non ha mai fatto male a nessuno.
Nessuna verità rivelata, naturalmente...solo riflessioni personali.

[SM=x1061954]

"Badate bene di non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere osservati da loro, altrimenti non avrete nessuna ricompensa"....."ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra, affinchè i tuoi doni di misericordia siano fatti in segreto; allora il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà"...." non divenire troppo giusto e non ti mostrare troppo saggio, perchè dovresti causarti desolazione?"....non giudicare, affinchè tu non sia giudicato" e così via, per centinaia di altre scritture.

[SM=x1061953]



E' un piacere leggerti e fonte d'insegnamento!

Complimenti!

Un abbraccio
Pino


[SM=x1061958]


=omegabible=
00lunedì 28 luglio 2008 15:09
re x Marina

Troppo speciale sei!!!! [SM=x1061918]


omega [SM=x1061914]
nikitha
00lunedì 28 luglio 2008 15:43
[SM=g1380261]

Ma cosa si può volere di più dalla vita quando due uomini così speciali fanno dei complimenti?
Non sò, ci devo pensare perchè su due piedi non mi viene in mente niente!!!!!

[SM=x1061970] [SM=x1061971]
@nounou@
00lunedì 28 luglio 2008 16:44
Re:
®@ffstef@n, 27/07/2008 15.14:

Un povero si presentò ad un ricco per chiedere l’elemosina di un pezzo di pane. Il ricco non solo non gli diede nulla, ma visto che il povero non se ne andava, montò in collera, prese un sasso e glielo scagliò contro.Questi raccolse il sasso e se lo mise in tasca, dicendo: “Porterò con me questo sasso, finché non giungerà l’ora in cui potrò scagliarlo contro il ricco”.Passò tutta la vita con quel PESO, con quella pietra in tasca e nel cuore.Finalmente giunse l’ora di scagliarla. Il ricco, avendo commesso un delitto, fu spogliato di tutti i suoi beni e condotto in prigione. Quel giorno il povero si trovò proprio sulla strada della prigione. Vide colui che era stato ricco, ammanettato. Si fece avanti, si tolse di tasca la pietra e, finalmente, alzò il braccio per lanciarla. Ma non ebbe il coraggio e la lasciò cadere a terra, dicendo tra sé: “Poveraccio! Era ricco e prepotente, ma ora mi fa pena. Perché ho portato per tanto tempo questo sasso? Proprio per nulla!”.






a cosa serve il rancore....? molto meglio chiudere i ponti con chi ci ha fatto del male,almeno ti preserva dalla sofferenza.

®@ffstef@n
00lunedì 28 luglio 2008 19:50
Re: Re:

EVVIVA!!!!!!!!!!!!!

SEI TORNATO PIU' SPLENDENTE CHE MAI!!!!


TVB.



Enrico Frassinetti



VE NE VOGLIO ANCHIO A TUTTI VOI




@nounou@, 28/07/2008 16.44:




a cosa serve il rancore....? molto meglio chiudere i ponti con chi ci ha fatto del male,almeno ti preserva dalla sofferenza.




CARA @NOUNOU@
IN QUALCHE MODO ANCHE CHIUDERE I PONTI POTREBBE APPARIRE COME UNA FORMA DI RANCORE

IL TEMPO POI, PUO' FAR LA DIFFERENZA
SI DICE CHE CURA QUALSIASI MALE [SM=x1061958]


@nounou@
00lunedì 28 luglio 2008 21:03
Re: Re: Re:
®@ffstef@n, 28/07/2008 19.50:


EVVIVA!!!!!!!!!!!!!

SEI TORNATO PIU' SPLENDENTE CHE MAI!!!!


TVB.



Enrico Frassinetti



VE NE VOGLIO ANCHIO A TUTTI VOI






CARA @NOUNOU@
IN QUALCHE MODO ANCHE CHIUDERE I PONTI POTREBBE APPARIRE COME UNA FORMA DI RANCORE

IL TEMPO POI, PUO' FAR LA DIFFERENZA
SI DICE CHE CURA QUALSIASI MALE [SM=x1061958]





il rancore è pur sempre un sentimento, che fa male..
chiudere i ponti può essere una soluzione per evitare questo sentimento lasciando il posto all'indifferenza.

Non so, forse hai ragione, ad ogni modo io sono fatta cosi.
Paxuxu
00martedì 29 luglio 2008 17:37
Solo i mortali creano e portano il rancore, è per questo che questo "sentimento" ve lo lascio tutto a Voi!


[SM=x1061922]


Paxuxu


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