Juan Galvez, 19/12/2012 21:20:
Godo come un riccio guatemalteco :-). Del resto, Raffy ha i suoi gusti, ma sui determinanti non può sbagliare :-)))
V.
Tant'è che ha contribuito alla vittoria di Pulp Fiction!
Scherzi a parte.
No, non condivido. Tu, di nuovo, hai votato pur non avendo visto il film in questione.
Nessuna delle due pellicole è un capolavoro, ma di grande film qui c'è solo Kill Bill.
Wall-E è praticamente due film in uno: nella prima metà c'è magia, c'è proprio poesia. Se la pellicola fosse stata tutta a questo livello, probabilmente Wall-E sarebbe il film del decennio, una pietra miliare, però non è così e nella seconda metà svacca. Oddio, svaccare è un termine sicuramente eccessivo: la pellicola non diventa inguardabile, semplicemente s'appiattisce e si tramuta in un banale cartone d'avventura, con gag rutilanti, personaggi macchiettizzati, ritmo a mille e numerose banalità. Ciò nonostante, la prima parte è andata così in alto che la pellicola ha ottenuto lo stesso l'Oscar per il miglior film d'animazione.
Kill Bill rappresenta uno dei picchi assoluti della carriera di Quentin ed è uno dei film che verranno ricordati del decennio appena trascorso.
Possiede una sceneggiatura brillante, e l'esempio più semplice da fare è il discorso per metafore che Bill fa a Beatrix su Superman per criticare il cambio di vita che lei fece, tradendolo:
I personaggi sono caratterizzati in modo perfetto e ce ne sono almeno
5 indimenticabili: Beatrix Kiddo, Bill, Elle Driver (una splendida Daryl Hannah... a proposito, lavora ancora?), Chia Hui Liu (il maestro Pai Mei), Lucy Liu e la sua bella O-Ren. E ci dovrei forse aggiungere anche il grande Sonny Chiba, nella parte di Hattori Hanzo, che fa poco più d'un cammeo, ma perfetto.
Chiaro che lo stile di regia di Quentin possa non piacere: può persino repellere. Le nostre sensibilità non sono identiche e chiunque conoscesse per esempio Tak, ci metterebbe poco a capire chi voterà tra questi due film, ma Kill Bill possiede una serie di scene memorabili praticamente continua.
Il duello con gli 88 folli è l'esempio limite: se in una pellicola, la protagonista elimina da sola 5 o 10 nemici, si tratta della solita tamarrata americana. Se ne elimina 20, è probabilmente un film di Stallone. Ma se ne elimina da sola 88, qui per me è capolavoro, perché si supera anche il senso del ridicolo (e volutamente). E lo dico seriamente.
Una parte del duello è qui:
Accantonando quella scena estrema, come non ricordare il duello finale del capitolo 1 con O-Ren?
Dispiace qui che manchino i fondamentali sottotitoli dal giapponese, per comprendere appieno il dialogo tra le due protagoniste.
L'inquadratura, la scena... tutto è calibrato a perfezione.
Capitolo due. Non concordo con ozy: io sposo la tesi che si debbano necessariamente considerare come due parti di uno stesso film, la trama è troppo unita, anche se ci sono differenze sostanziali.
Nello strepitoso secondo film, ci sono almeno 4 scene che resteranno:
1)gli insegnamenti del maestro Pai Mei
2)la seguente fuga dalla bara:
3)il duello con Elle Driver:
4)Il duello finale con Bill:
Quest'opera consacra Tarantino sotto molti aspetti, in primis, a livello personale, proprio nella regia.
Riesce ad amalgamare in modo ottimale scene reali con scene a cartoni animati (capitolo 1), i colori con inserti in bianco e nero (sempre capitolo 1), spezza l'unità dello schermo in 2, 3 e più parti per consentire una visione di più azioni che si svolgono in contemporanea. Gioca con le riprese, ricercando angolazioni inconsuete, utilizza sapientemente il primo e primissimo piano (mostrando non di scopiazzare Leone, ma semplicemente d'aver appreso la lezione del Maestro italiano, che certo non ha il copyright sulle sue tecniche di regia).
Capitolo musiche:
Tarantino è un eccellente selezionatore di colonne sonore. Le scene madri dei suoi film sono sempre accompagnate dal brano giusto. La canzone o la musica si fissa nella memoria dello spettatore. E ci resta. E' un'alchimia rarissima, nella storia del cinema: chiunque sa fischiettare il tema di Vangelis di Momenti di gloria o il tema di L'ultimo dei Mohicani, ma in Tarantino è facile associare ogni singola scena celebre al brano relativo. Io ricordo benissimo la musica che c'è mentre Uma e John Travolta ballano in Pulp Fiction, oppure, nello stesso film, che brano c'è mentre Uma va in overdose o mentre John e Samuel L. Jackson se ne escono dal fast food dopo la rapina di Tim Roth. E altrettanto in Le Iene e pure in Bastardi senza gloria e in Kill Bill.
Nel complesso, è un'opera che ha personalità da vendere e, pur presentando difetti e scene meno riuscite (il duello iniziale con Vivica A. Fox, per esempio), dà ampio sfoggio delle capacità del suo regista e dell'eccellente cast d'attori che vanta.
Un gran film.