PECORELLA: AUTORE, INTERVISTATO, DISCUSSO, COMMENTATO

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INES TABUSSO
00sabato 21 gennaio 2006 13:19


GIUSTIZIA/ PECORELLA: QUIRINALE OLTRE I SUOI POTERI (LA STAMPA)
Passaggi al di fuori della verifica della costituzionalità
21-01-2006 09:26

Roma, 21 gen. (Apcom) - Nel documento del presidente della Repubblica con il quale si rimanda alle Camere la legge sulla cosiddetta inappellabilità "ci sono dei passaggi che non sono agganciati in nessun modo alle norme costituzionali. Sono passaggi di opportunità e di valutazione che sono al di fuori della verifica della costituzionalità della legge". Il presidente forzista della commissione Giustizia della Camera, e 'padre' della contestata legge, Gaetano Pecorella, commenta così la decisione di Carlo Azeglio Ciampi.

"Sto dicendo - afferma Pecorella in un'intervista a La Stampa - che il documento contiene una parte di rilievi costituzionali, che ritengo comunque superabili e una parte di rilievi sul lavoro del parlamento che vanno al di là del giudizio costituzionale della legge.

In sostanza, dice Pecorella, i passaggi in cui Ciampi sarebbe andato oltre i suoi poteri, sarebbero quando afferma "che vi sarebbero norme tra di loro contraddittori, quando critiche non è stata fatta una riforma organica ma solo una parte delle impugnazioni. Sono tutte osservazioni che spettano al giurista, spettano meno a chi ha il compito di valutare la costituzionalità delle norme." (Segue)


QUI TUTTA L'INTERVISTA:
LA STAMPA
21 gennaio 2006
PECORELLA: QUIRINALE OLTRE I SUOI POTERI
rassegna.governo.it/dettaglio.asp?d=7780018



CORRIERE DELLA SERA
21 gennaio 2006
DA FORZA ITALIA
Pecorella: la legge? Non serve modificarla Quirinale oltre il limite
«Il no del capo dello Stato non significa certo che il Parlamento debba adeguarsi»
ROMA - «O non si fa o si fa così». Gaetano Pecorella, presidente della commissione giustizia e avvocato del premier, è il padre della legge sulle assoluzioni inappellabili. Ed è convinto che il testo non possa cambiare. Berlusconi annuncia una modifica.
«Ben venga. Ma secondo me non c’è margine».
La «legge Pecorella» finisce qui?
«Certamente no».
Ma il «no» del capo dello Stato non tocca molti aspetti della norma?
«Anche troppi, ma non significa che il Parlamento debba adeguarsi ».
Troppi?
«Nel messaggio ci sono rilievi che non riguardano aspetti di incostituzionalità e che dunque sono di competenza del Parlamento».
Vuole dire che il Quirinale ha oltrepassato i suoi compiti istituzionali?
«Per una parte è andato certamente al di là dei limiti di critica della legge del Parlamento che sono molto chiari. Può intervenire solo laddove la legge sia palesemente incostituzionale. Il discorso sui limiti del giudizio in Cassazione non ha radici nella Costituzione».
La critica sulla accresciuta disparità tra accusa e difesa?
«Quello sì».
Modificherete quel punto?
«Non è emendabile. Lunedì valuteremo i rilievi. Ma o si rende inappellabile l’assoluzione o no. E io credo che sia espressione di uno stato liberaldemocratico il principio secondo il quale un cittadino dichiarato innocente da un giudice non sia perseguitato. Con tutto il rispetto per il capo dello Stato».
La disparità tra le parti non va a discapito delle vittime dei reati che il Quirinale invita a non dimenticare?
«Ma la parità delle parti è limitata alla parità nel contraddittorio. Altrimenti dovremmo pensare a un imputato con poteri di indagine come ce l’ha il pm. Per le vittime poi il ddl prevede che l’assoluzione in sede penale non precluda alla richiesta di risarcimento in sede civile».
Il capo dello Stato vi invita a fermarvi anche per le pesanti ricadute sul lavoro della Corte di Cassazione.
«Si parla della Cassazione in termini sbagliati. La legge non fa altro che recuperare i compiti che la Corte aveva prima dell’89. Il problema è che tutto è andato bene proprio fino a che non si è dato un lavoro più impegnativo alla Corte a quel punto è scattata la reazione».
Ma il Parlamento in scadenza può ancora discutere di questa legge?
«Non è che può. Deve».
V. Pic.




"LIBERO QUOTIDIANO"
21 gennaio 2006
NO DI CIAMPI, I GIUDICI HANNO VINTO
GAETANO PECORELLA
www.difesa.it/files/rassegnastampa/060121/9P1NJ.pdf



21/01/2006 - "LA REPUBBLICA", Pag. 4
PECORELLA A IL PARTITO DEGLI AVVOCATI "NON FERMIAMOCI PROPRIO ADESSO"
di: LIANA MILELLA
www.difesa.it/files/rassegnastampa/060121/9P1SX.pdf



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