DA:
RIVOLUZIONE ITALIANA
IL BLOG DI PAOLO GUZZANTI
www.paologuzzanti.it/
GIRO DI VITE. TUTTO CIO’ CHE E’ BUGIA, OFFESA, INSULTO, INSINUAZIONE E DERISIONE, E’ BANDITO DA OGGI. SI ACCETTANO VOLENTIERI DOCUMENTI, CRITICHE STORICHE, POLITICHE, PERSINO MORALI, MA SI CHIUDE LA PORTA ALLA MACELLERIA CHE E’ STATA INSTALLATA QUI. DA OGGI NON PASSERA’ PIU’ NULLA CHE NON RISPETTI SIA LE REGOLE CHE LO STILE CHE IO HO DECISO DI DARE A QUESTO BLOG.
3 Febbraio 2007
Confesso di essermi rotto definitivamente i coglioni.
Non è elegante, ma i rompicoglioni lo sono ancora meno. Seguito a leggere qui, e non parliamo di quello che si scrive su di me e la vicenda Litvinenko sul blog di Paradisi, una motagna di bugie fabbricate senza arte, ma con quel tono perentorio, tracotante, insultante, deviante che è tipico dei mascalzoni contro cui mi batto e mi batterò finché non riusciranno a farmi tirare le cuoia.
Fra l’altro viene continuamente ripetuta la selvaggia bugia secondo cui Scaramella sarebbe in galera per calunnia aggravata contro Prodi, traffico d’armi e violazione del segreto d’ufficio, e magari qualcos’altro.
Ora, dato l’andazzo nulla esclude che a Mario Scaramella contestino qualsiasi cosa.
Ma - lo ripeto . Scaramella è in prigione, reparto isolamento senza giornali televisione, dieci minuti di aria, SOLTANTO per calunnia aggravata nei confronti del capitano del KGB Oleksander Talik.
Voglio anche chiarire a tanti blogghisti che confondono la calunnia con la diffamazione, che la calunnia è perseguita d’ufficio e non su querela se e quando la persona accusata di questo delitto ha scomodato la polizia giudiziaria e/o la magistratura con false informazioni.
Quindi MS è in galera per essere andato a sporgere denuncia contro colui che, per le informazioni di cui diceva di disporre, avrebbe ordito il trasporto delle famose due granate RGG che, non si è capito come, sono finite dentro due grosse bibbie in cirillico casualmente scavate al loro interno e trovate su un pullmino che veniva da Kiev.
Ora io di questa faccenda, come ho ben chiarito anche al processo di Teramo dove sono stato chiamato come testimone, non so un accidente di niente e non ho mai seguito neppure in tempi recenti la storia.
Ma Scaramella sta dentro SOLTANTO PER CALUNNIA DEL CAPITANO KGB TALIK, lo stesso che Litvinenko, in una lunga intervista in russo del gennaio 2006 descriveva come un terrorista legato ad Al Qaeda.
Quindi, propongo un gioco di società: provino lorsignori ad immaginare che cosa direbbero i soliti spregevoli individui che bazzicano casa mia, se in Italia si fosse dato il caso di un (Titolo immaginario)
EX COLLABORATORE DELLA COMMISSIONE STRAGI ARRESTATO E MESSO IN ISOLAMENTO A REGINA COELI PER AVER CALUNNIATO UN AGENTE DELLA CIA ACCUSANDOLO DI TERRORISMO
Ma questa è la parte polemica.
Il motivo per cui metto in testa questo post è un altro.
Non voglio più bugie e manipolazioni sul mio blog.
Andatevene a imbrattare le case altrui, fatevi il blog vostro, levatevi dai piedi.
Ho visitato wilkipedia su consiglio di uno dei nostri e ho trovato alla mia voce una ributtante valanga di vomito oltre ogni limite di decenza e di verità, sicché ho deciso di bandire qui qualsiasi riferimento ai quella montagna di cacca che passa per encicplopedia, e che invece è soltanto lo specchio deformato e sudicio dei nostri tempi disgraziati.
Vedano bene, coloro che si lamentano del fatto che qui si fa troppa Mitrokhin e poca rivoluzione, quanto la questione della tutela, persino fisica, della verità sia primaria, sia l’alfa del nostro alfabeto.
Infine trascrivo la risoluzione del Consiglio d’Europa che EQUIPARA IL COMUNISMO AL NAZISMO, SALVO RICONOSCERE CHE IL COMUNISMO HA FATTO DIECI VOLTE DI PEGGIO, IN MILIONI DI VITTIME CIVILI INNOCENTI MORTE AMMAZZATE. La trascrivo perché le solite jene mi hanno deriso in tempi non lontani: l’Europa equipara il comunismo al nazismo? Ma è pazzo, Guzzanti? Per chi ci prende? ma qwuando mai? Ma di che parla?
ECCO di che parlo:
Strasburgo, 25 gennaio 2006 - Con 99 sì e 42 no, l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione di condanna dei crimini del comunismo.
La votazione è avvenuta al termine di un acceso dibattito. L’assemblea ha approvato e fatto propria la risoluzione presentata dallo svedese Lindblad (Ppe) a nome della Commissione politica dopo aver bocciato una richiesta di rinvio del voto sulla condanna avanzata dal Pse.
La risoluzione è intitolata ‘Necessità di una condanna internazionele dei crimini dei regimi comunisti totalitari’ e parte dalla constatazione che la grande opinione pubblica è molto poco a conoscenza di tali crimini relativi al secolo scorso e che finora, al contrario di quanto è avvenuto per i crimini del nazismo, nessuna istituzione internazionale ha preso chiaramente una posizione di condanna nei confronti delle atrocità dei regimi comunisti.
A 15 anni dalla caduta del muro di Berlino - dice la risoluzione di condanna - si offre l’occasione per colmare questa lacuna alla luce del fatto che ancora oggi ‘una certa nostalgia del comunismo’ sembra essere presente in alcuni Paesi, per cui c’è il rischio ‘che in alcuni di questi Paesi i comunisti riprendano il potere’.
La risoluzione fatta propria dalla assemblea invita quindi i partiti comunisti o post-comunisti degli stati membri del Consiglio d’Europa che non l’hanno ancora fatto a ‘riesaminare la storia del comunismo e il loro proprio passato, a prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi comunisti totalitari ed a condannarli senza ambiguità’.
Quindi le cifre, tragiche, dei crimini del comunismo: secondo una valutazione per difetto - dice la risoluzione - il numero delle persone uccise dai regimi comunisti è questo: Unione Sovietica, 20 milioni di vittime; Cina, 65 milioni; Vietnam, 1 milione; Corea del Nord, 2 milioni; Cambogia, 2 milioni; Europa Orientale, 1 milione; America Latina, 150 mila; Africa, 1,7 milioni; Afghanistan, 1,5 milioni.
Il totale, secondo la risoluzione di condanna, sfiora i 100 milioni di vittime tra esecuzioni individuali e collettive, decessi nei campi di concentramento, vittime della fame e delle deportazioni.