Oliver Twist

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BertAdams
00domenica 5 giugno 2022 22:47
Ho sempre letto tanto, libri su libri, di tutti i generi, di valore letterario vario.
Eppure più leggo e più mi rendo conto di quanto ancora sia solo una piccolissima parte dell'esistente. Quasi nulla.

In questi giorni mi sono dedicato a Dickens, che conosco poco cone autore. Era un po' che avevo voglia di colmare la lacuna e alla fine ce l'ho fatta.
La prima prova è stata Oliver Twist e sono soddisfatto. Quello che sempre mi stupisce quando leggo un titolo noto è che mi ero fatto un'idea piuttosto lontana dal contenuto del romanzo.
Si c'è il bambino povero che vive diverse traversie, ma il resto...

Non metto spoiler perché è un'opera che è stata pubblicata qualche tempo fa e mi sembra superfluo. Poi però penso all'amico Carlo [SM=x74933]

La prima cosa che mi ha stupito è il continuo riferirsi ad un ipotetico lettore "scusandosi" o "giustificandosi" o avvisandolo di scelte fatte con una spiccata (auto)ironia.
Non so se ci fosse uno scopo preciso, ma dopo qualche capitolo, è diventata una delle letture più appassionanti.

Più seriamente, ho apprezzato moltissimo la descrizione degli ambienti malfamati e dei bellissimi (nonché tragici) personaggi negativi. Sia l'ebreo Fagin, che Sikes che i mariuoli che li assecondavano erano davvero "vivi".
Non parliamo della figura tragica di Nancy, donna straordinaria nella sua complessità e che con la sua umanità illumina anche i vicoli più viscidi e le case più squallide che frequenta.

Anche Oliver per buona parte. Solo che alla fine mi ricorda la Lucia manzoniana nella sua perfetta innocenza, nella sua purezza quasi irreale. Certo sono stato felice dell'happy end, ma mi è sembrato quasi sovrumano.

Non ho capito invece il motivo per cui la maggior parte dei protagonisti di rango sociale elevato siano stati rappresentanti come buoni e santi. Che poi giudicare una povera ragazza rimasta incinta come colpevole di chissà quale peccato, mi fa sembrare molto meno positivi i suddetti, ma credo che nell'Ottocento fosse un'idea comune.

I momenti da ricordare sono le crudeltà inflitte dal custode e da tutti i tutori ai poveri orfani senza il benché minimo senso di colpa e alcuni frangenti che si svolgono da Fagin, mostro di cupidigia e cattiveria e dell'omicidia Sikes, barbaro violento.
E soprattutto tutto ciò che accade dalla delazione della spia. La terribile morte della ragazza, lo sconvolgimento del carnefice e la fine dei due principali responsabili.
Anche la follia della folla anonima che vuole l'esecuzione sommaria o decretata dalla durissima giustizia sono da manuale.

E in fondo quel grandissimo bastardo di Fagin fa davvero commuovere mentre patisce una sofferenza disumana, non meno incivile di quella per cui è stato giudicato.

La conclusione poi è volutamente improbabile. Finiscono tutti a vivere in un limbo irreale, forse perché la felicità così esagerata non è di questo mondo?

Nel complesso opera meritevole, piuttosto è anzichenò...
Carlo Maria
00lunedì 6 giugno 2022 08:09
Dickens è un narratore di razza, uno dei più dotati e dei più appassionanti.
Ne amo la scrittura e le trame, non me ne stancherei mai. [SM=x74874]
Devo ancora leggere diverse cose sue, ma me le sto centellinando, così come quelle degli altri autori maggiori che voglio mi durino per tutta la vita. [SM=x74967]
Per fortuna, è stato un autore discretamente prolifico e di opere da leggere ne ha lasciate un po'. [SM=x74968]
BertAdams
00lunedì 6 giugno 2022 08:29
Non hai però affermato o negato d'aver letto questo libro in particolare...

Per ora sono alle prese con Guerra e pace che leggo con incredibile lentezza e ho cominciato un sicuro capolavoro che conosco per le numerose trasposizioni cinematografiche, ma mi manca l'originale.
Il programma su Dickens prevede di proseguire fra qualche tempo...
rimatt1
00lunedì 6 giugno 2022 09:09
Di Dickens il mio preferito continua a essere David Copperfield, benché Oliver Twist e Grandi Speranze siano (quasi) all'altezza. Anche Il nostro comune amico è eccelso, e presumo che tra le sue cose che ancora non ho letto ci siano titoli altrettanto validi (il principale indiziato, a intuito, è Racconto di due città).
Juan Galvez
00lunedì 6 giugno 2022 09:48
Dickens è semplicemente immenso.
Carlo Maria
00martedì 7 giugno 2022 00:21
Re:
BertAdams, 06/06/2022 08:29:

Non hai però affermato o negato d'aver letto questo libro in particolare...

Per ora sono alle prese con Guerra e pace che leggo con incredibile lentezza e ho cominciato un sicuro capolavoro che conosco per le numerose trasposizioni cinematografiche, ma mi manca l'originale.
Il programma su Dickens prevede di proseguire fra qualche tempo...




Sì, Oliver Twist l'ho letto, con sommo godimento per altro! [SM=x74967]
Ho letto anche il signore dei romanzi russi che citi: ai tempi della naja, mentre ero al car di Taranto, imboscato in magazzino. Bei tempi, prima che il crollo delle Torri Gemelle, il mese successivo, mi cambiasse le giornate e trasformasse il mio militare in una merda.
Guerra e Pace è un romanzo straordinario, con personaggi che ti restano dentro. Sul giudizio completo, mi esprimerò quando avrai finito!
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