Prete: Fratelli, siamo qui riuniti per dare il nostro ultimo saluto al nostro maestro Sang Toe Chi. Prima di passare alla celebrazione del rito funebre vorrei che Maximilian venisse qua per dire qualcosa.
Jessica: Max….Max devi andare!
Maximo fissava il vuoto, sembrava così concentrato che quasi non aveva sentito le parole di Jessica.
Max: Scusa.
Jessica: Non ti ho mai visto così, cerca di reagire.
Max: Non è questo...ho sempre odiato i funerali.
Maximo salì sull’altare, stava per pronunciare le prime parole, quando all’improvviso, scene angoscianti del suo passato riaffiorarono davanti ai suoi occhi.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
13 anni prima
Maximo: Non ci voglio venire…………….
Alexandra Thompson: Max devi venire! In questo momento ho bisogno di te, sei l’unica cosa che mi permette di andare avanti.
Mia madre era una donna forte, credevo che la morte di papà l’avrebbe distrutta, invece era l’unica che cercò di reagire. Io……io ero piccolo e non capivo. Volevo bene a mio padre e l’idea di vederlo rinchiuso in una bara mi faceva rabbrividire, ma mia madre aveva bisogno di me e di mia sorella. Eravamo gli unici raggi di luce nella sua vita.
Brutti i funerali, ricevi condoglianze da persone che nemmeno conosci, persone che magari non conoscevano nemmeno mio padre, a cui magari non importava niente della sua morte. Cerchi conforto nelle parole del prete, ma poi ti rendi conto che l’abbraccio di tua madre è l’unica cosa che ti fa sentire meno di schifo di quanto lo sei già. Ti senti male, ma alla fine sei solo un egoista, vorresti una persona accanto a te per sempre, vorresti che non ti abbandonasse mai. Provi rabbia e dolore perché non verrà più la sera a rimboccarti le coperte, non verrà più a leggerti le favole, non verrà più a vedere le tue partite. Invece di provare gioia nel sapere che tuo padre è libero da tutte le sofferenze e le atrocità che ci sono al mondo, che finalmente ha trovato la “pace eterna”. Chiamatemi ipocrita, ma io non ci riesco…………
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Oggi
Max cercò di ritornare lucido e provare a dire qualcosa:
Non sono qui per dire “era un brav’uomo”, “era migliore di tutti noi” o “non lo dimenticheremo mai”. Quando si tiene un discorso del genere si finisce per dire sempre le stesse cose, ma io non ne faccio una colpa perché so che in momenti come questi si trova difficoltà a dire cosa si prova veramente e quindi si finisce con prendere certe cose con leggerezza e addirittura si rischia d’essere ripetitivi. Beh per me non è facile fare diversamente, ma ci proverò.
Il maestro Sang ci ha lasciato, è vero, ma la saggezza dei suoi insegnamenti state ben certi che rimarranno vivi in ognuno di noi. Adoravo il maestro, era riuscito a sostituire una figura paterna che purtroppo mi è venuta a mancare in giovane età. Quando morì mio padre era come se anche io fossi morto, perché non riuscivo più a vivere. Già, tutte le cose che mi capitavano, anche se esse erano belle per me non avevano significato perché mio padre non era lì con me a condividerle. Poi venni qua e come per magia il maestro Sang riuscì a ravvivare la mia anima. Grazie alla sua saggezza, al suo coraggio, ai suoi addestramenti, ad ogni minuto che passavamo insieme, io avevo cominciato a vivere di nuovo. M’insegnò a godere dei piccoli piaceri che la nostra esistenza ci offre giorno dopo giorno, a sorridere, anche se il cielo era grigio e a non arrendermi mai. Ora lui non c’è più e purtroppo non ho mantenuto la sua promessa, sì perché in punto di morte gli promisi che dopo la sua morte avrei continuato la sua strada e che non avrei commesso l’errore che feci, quando morì mio padre. Non sono riuscito a tenere viva la parte che in me morì, quando mi lasciò mio padre e che resuscitò grazie a lui. Per questo ho deciso che quello di Symphony of Darkness sarà il mio ultimo incontro in WBFF, sia che io vinca, perda o pareggi.
Max era in lacrime, ma poi fece un respiro ed abbozzo un sorriso:
Mi piacerebbe tanto dedicargli una vittoria, ma per me non ha più importanza. Anche se riuscissi a vincere la cintura e tornassi su queste montagne, tu non sarai lì a darmi una pacca sulle spalle e a dire:
“Lo sapevo che ce l’avresti fatta…………”
[Modificato da maximilian8777 26/04/2006 19.50]