Morto Uwe Nettelbeck

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Desperate Cry
00domenica 28 gennaio 2007 13:59
Lo so che manco sapevate chi fosse, ma io i Faust li adoravo, come più volte ho detto, e senza quest'omino quel gruppo non sarebbe mai esistito.
Faccio semplicemente notare che è morto uno dei miei idoli mentre ero in un viaggio in cui The Phenomenal mi augurato che andasse tutto bene.

Comunque, R.I.P.
Evil-Rouge
00domenica 28 gennaio 2007 18:10
Re:

Scritto da: Desperate Cry 28/01/2007 13.59
Lo so che manco sapevate chi fosse, ma io i Faust li adoravo, come più volte ho detto, e senza quest'omino quel gruppo non sarebbe mai esistito.
Faccio semplicemente notare che è morto uno dei miei idoli mentre ero in un viaggio in cui The Phenomenal mi augurato che andasse tutto bene.

Comunque, R.I.P.

[SM=x132036]
Sabagod
00domenica 28 gennaio 2007 18:22
aveva un bel nome. peccato.
"The Phenomenal"
00domenica 28 gennaio 2007 19:49
Nessuno l'aveva votato al fantamorto?
Desperate Cry
00domenica 28 gennaio 2007 20:06
No, ma sono già stati fatti tre punti:

Carlo Ponti, Emanuele Luzzati e Alessandro Parronchi. Facendo conto che l'anno scorso il terzo era stato beccato a luglio, direi che quest'anno si porta decisamente più sfiga.
Sabagod
00domenica 28 gennaio 2007 20:36
chi cazzo è Parronchi?
Desperate Cry
00domenica 28 gennaio 2007 20:43
Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – Firenze, 6 gennaio 2007) è stato un poeta e critico letterario italiano.

Biografia

Alessandro Parronchi nasce in una famiglia della borghesia fiorentina; il padre e il nonno sono noti e stimati notai. Dotato di una vivace intelligenza, denota fin da piccolo una predisposizione alla ricerca e allo studio dei classici, alimentata dalla ricca biblioteca in possesso della famiglia. La perdita prematura del padre, al quale era molto legato, lo porta a meditare sul senso della giovinezza dell'amore e della morte, interrrogativi che saranno sempre presenti nella sue poesie.

Supera con profitto gli studi secondari in un istituto classico, si iscrive all'università e nel 1938 si laurea in Storia dell'arte. Inizia a collaborare a giornali e riviste fiorentine, da Il Frontespizio a Campo di Marte, da Letteratura a La Chimera, a fianco di Carlo Bo, Oreste Macrì, Gianfranco Contini e al fiorentino d'adozione Eugenio Montale. In questa atmosfera culturale particolarmente fervida e produttiva conosce altri poeti tra cui Carlo Betocchi, Alfonso Gatto, Fallacara, Mario Luzi e Piero Bigongiari; con alcuni stringe durature e fraterne amicizie.

Nel 1941 pubblica il suo primo libro di poesie, I giorni sensibili; seguono poi la raccolta di poesie I visi (1943) e Un'attesa (1949). Il poeta dedica successivamente parte del suo tempo come professore universitario a studi importanti sulla pittura e la scultura del Rinascimento e particolare su Michelangelo Buonarroti, con il suo saggio più celebre, Studi su la dolce prospettiva (1964), e alle traduzioni poetiche di Mallarmé, Nerval, e De Guérin.



La poetica

La poesia gli ermetici fiorentini degli anni ’30 e ‘40 la consideravano arte pura, una religione interprete definitiva di una cultura poetica che veniva da lontano con la quale identificare la propria vita, assentarsi dal fascismo, contestare il crocianesimo e procurare forma sistematica a sensazioni ed umori già comparsi in forma isolata con Campana, Rebora, Ungaretti, in Italia e in Europa con Mallarmé, Eliot .In questo contesto la poetica di Parronchi si è sempre distinta per il suo inesauribile bisogno d’infinito, impegnato in una ricerca destinata a rimanere sospesa ,non essendo possibile conciliare la constatazione di una vita destinata alla fine con l’ aspirazione ad un’esistenza eterna,per questa via il poeta giunge a negare la morte, la storia, si avvicina alla fede religiosa ma il problema rimane e lo stato di sospensione tra finito e infinito diventerrà il motivo ricorrente della sua immensa produzione in versi.

Opere pricipali

Poesie

* I giorni sensibili, Firenze, 1941;
* I visi, Firenze, 1943;
* Un'attesa, Modena, 1949;
* L'incertezza amorosa, Milano, 1952;
* Per strade di bosco e città, Firenze, 1954;
* Coraggio di vivere, Milano, 1956;
* La noia della natura, Galatina, 1958;
* L'apparenza non inganna, Milano, 1966;
* Pietà dell'atmosfera, Milano, 1970;
* Replay, Milano, 1980;
* Climax, Milano, 1990.

Saggistica

* Studi su la dolce prospettiva, Milano, 1964;
* La nascita dell'Infinito (studi leopadiani); Montebelluna, 1989.


[Modificato da Desperate Cry 28/01/2007 20.44]

Sabagod
00domenica 28 gennaio 2007 21:29
fiorentino. quindi è un bene che sia morto, a prescindere.
Disciple
00domenica 28 gennaio 2007 22:16
[SM=x132036]
Evil-Rouge
00domenica 28 gennaio 2007 23:53
Re:

Scritto da: Sabagod 28/01/2007 21.29
fiorentino. quindi è un bene che sia morto, a prescindere.



Magari ha riolto un occhiata di troppo al nostro amico Penny?!
Sabagod
00lunedì 29 gennaio 2007 00:16
che ne sai, magari era un amico di famiglia che aveva incontrato il giorno prima, e Phenny per essere cortese nel salutarlo, gli ha detto roba tipo "oh, ci vediamo allora eh?"
Disciple
00lunedì 29 gennaio 2007 08:27
basta dai [SM=x132023]
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