MILANO, LA SICUREZZA, E IL MESSAGGIO SOCIALE DELLA FIACCOLATA DEL CENTRODESTRA

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INES TABUSSO
00lunedì 26 marzo 2007 21:21

"Zingari foera di ball"
(Messaggio contenuto nello striscione dietro cui cammina l'on. Mario Borghezio, Lega Nord, fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)



"E' un messaggio per una nuova cultura. E' un messaggio sociale non politico perché la politica deve saper cogliere i bisogni sociali dei cittadini"
(Letizia Moratti, sindaco di Milano, FI, illustra i contenuti della fiaccolata organizzata dal centrodestra sul tema sicurezza, Milano, 26 marzo 2006)




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ANSA 2007-03-26 20:36
SICUREZZA, A MILANO LE DUE MANIFESTAZIONI

A MILANO LA CATENA UMANA PER CONTROMANIFESTARE


MILANO - Silvio Berlusconi alla manifestazione milanese per la sicurezza e' accompagnato da Paolo Bonaiuti e Sandro Bondi. "La percezione della sicurezza non c'é, c'é una percezione di insicurezza": così ha detto l' ex premier Silvio Berlusconi partecipando alla manifestazione organizzata a Milano. "Ci sono interi quartieri occupati da emigranti - ha detto - e non c'é una presenza di forze dell'ordine rassicurante". "Sono qui a manifestare - ha aggiunto - perché a Milano e nel Paese si sono verificati episodi di violenza. Sul tema sicurezza il governo dimostra scarsa attenzione".

"E' un messaggio per una nuova cultura". Così Letizia Moratti ha risposto ai giornalisti che le chiedevano se il corteo sulla sicurezza organizzato oggi è un messaggio forte al Governo: "E' un segnale sociale - ha aggiunto - la politica deve dare risposte sociali ai bisogni concreti, quotidiani dei cittadini".

E proprio riguardo alla manifestazione, il sindaco ha detto di augurarsi che "in questa sessanta giorni che ci ha dato il governo si avvii il gruppo di lavoro per una normativa che dia risposte", risposte sulla sicurezza che non sono però solo più agenti. "Certamente - ha detto - parte della nostra richiesta è per avere più forze dell'ordine, ma non è solo questo, è la richiesta di una svolta culturale a difesa della legalità, della sicurezza, dei diritti e dei doveri".

STRISCIONE LEGA CONTRO ZINGARI
Un lungo striscione con la scritta 'Zingari foera di ball', con dietro l'europarlamentare Mario Borghezio e decine di bandiere leghiste. Così la Lega Nord ha scelto di partecipare alla manifestazione sulla sicurezza in corso a Milano.




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LA REPUBBLICA ON LINE
26 marzo 2006
Migliaia di persone alla fiaccolata convocata dal sindaco per chiedere maggiori controlli
L'ex premier attacca: "La gente si sente insicura, ma il governo non è attento"
Milano, partito il corteo per la sicurezza
in strada anche Berlusconi e Moratti
Nel pomeriggio in tono minore la contromanifestazione del centrosinistra

Il sindaco Moratti al corteo sulla sicurezza
www.repubblica.it/2007/03/sezioni/cronaca/moratti-sicurezza/corteo-moratti/omni_10058943_5...


MILANO - "Siamo in tanti, ci sono tante città da Trieste a Palermo in piazza oggi per dare un segnale nuovo di cultura della sicurezza e la legalità. Un segnale che parte da Milano". Si è presentato con queste parole il sindaco Letizia Moratti alla fiaccolata organizzata per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema sicurezza. Tra i partecipanti al corteo, aperto dallo striscione "Milano chiede sicurezza", anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il deputato di An Daniela Santanchè e l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio. Quest'ultimo si è presentato alla manifestazione insieme a un gruppo di militanti del Carroccio radunati dietro lo striscione Zingari foera di ball. Complessivamente i partecipanti, secondo una stima fatta dal vicesindaco Riccardo De Corato, sarebbero circa 50 mila.

Il sindaco Moratti ha cercato di prevenire polemiche e tensioni. "E' un messaggio sociale non politico - ha detto riferendosi ai contenuti della fiaccolata - perché la politica deve saper cogliere i bisogni sociali dei cittadini". E tra questi, ai primissimi posti, ha sottolineato Berlusconi, c'è quello della sicurezza. "La percezione della sicurezza - ha osservato l'ex premier - non c'è, c'è una percezione di insicurezza, ci sono interi quartieri occupati da emigranti e non c'è una presenza di forze dell'ordine rassicurante". "Sono qui a manifestare - ha aggiunto il leader di Forza Italia - perché a Milano e nel Paese si sono verificati episodi di violenza. Sul tema sicurezza il governo dimostra scarsa attenzione".

Nel pomeriggio Milano era stata teatro di un'altra manifestazione. Sotto la pioggia qualche migliaio di persone ha dato vita a una catena umana da Palazzo Marino, sede del Comune, alla Prefettura di Milano. A organizzare l'iniziativa, alla quale hanno aderito le forze del centrosinistra e la Cgil, sono stati i Comitati di quartiere. La manifestazione ha avuto una chiara connotazione polemica nei confronti di Letizia Moratti, accusata di "usare" la piazza su un problema così delicato "rinunciando" quindi al proprio ruolo di amministratore. Una critica sintetizzata da alcuni dei cartelli esposti, come "Letizia che mestizia", "Letizia sei incapace di governare".




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LA PADANIA
25/03/2007
Rho, fiaccole accese per dire basta all’illegalità
Lega Nord schierata contro il campo nomadi: va chiuso
Andrea Indini

«Pessina vergogna, Rho non è una fogna!». Ieri sera lungo le vie del centro di Rho la fiaccolata, organizzata dal Carroccio per sostenere la legalità, ha fatto riecheggiare la voglia dei residenti di sicurezza. Un corteo per dire “no” al campo nomadi realizzato in via Sesia dall’amministrazione di centrosinistra e per chiedere un nuovo commissariato di polizia per la città che ha la più importante Fiera di tutta Europa.
La Lega torna protagonista della legalità. Lo ha fatto ieri sera con una fiaccolata che ha chiamato a raccolta tutti coloro che intendono dire basta al degrado che colpisce il proprio territorio. La manifestazione, che passando da via Meda e corso Garibaldi si è conclusa in piazza San Vittore, ha riportato al centro del dibattito cittadino l’allarme sicurezza e la richiesta di legalità da parte dei cittadini. «La signora Pessina dice che a Rho si sta bene, ma non è affatto vero», racconta Tiziana, una signora di 67 anni, ricordando come, nella zona della stazione, «gli episodi di microcriminalità sono ormai all’ordine del giorno». Dalla stazione, però, il senso di insicurezza si è allargato a macchia d’olio. Lo dimostrano le sempre più frequenti rapine a mano armata nei supermercati, nelle banche e negli uffici postali. Antonietta Damasco, detta “Tina”, è stata borseggiata ben cinque volte: «Sono scesa in piazza chiedere più sicurezza. Il sindaco non può chiudere gli occhi di fronte alla prepotenza degli zingari e ai numerosi atti criminosi che segnano la quotidianità di Rho». I più recenti fatti di cronaca vedono, infatti, i nomadi che vivono in città, protagonisti di furti e sparatorie.
«Da troppo tempo il sindaco Pessina accetta pacificamente questa situazione», spiega Tommaso accusando l’amministrazione comunale di «aver elevato» Rho a «centro di primaria importanza per la criminalità». Dalla microcriminalità legata agli ambienti nomadi al ritrovamento di armi ricollegabili alle Br nel Parco dei fontanili: una donna è stata aggredita da alcuni immigrati che l’hanno minacciata con una lametta al collo, ci sono state pericolose sparatorie nei campi rom e i vigili hanno recentemente catturato uno zingaro che, pur essendo ricercato in Svizzera, viveva nelle villette di via Magenta. L’allarme, già lanciato lo scorso anno dal Carroccio con un presidio, è diventato emergenza. «Così siamo scesi in piazza con le fiaccole - spiega Mario alzando verso il cielo la fiaccola - avevo già espresso il mio bisogno di sicurezza ai banchetti informativi organizzati dalla Lega. E oggi sono qui con orgoglio, porto per strada il grido di chi lavora onestamente e vuole vivere tranquillo». Da qui la richiesta all’amministrazione comunale di un nuovo commissariato di Polizia.
Fiaccole, slogan e le note del Va’ pensiero di Verdi. «Meno indulto, più sicurezza», «No al campo nomadi», «Pessina vai via, noi vogliamo polizia». Lo hanno detto chiaramente i rhodensi ieri sera. «Pur non abitando a Rho ma a Sedriano sono lo stesso qui per chiedere maggiore sicurezza», spiega maurizio lodando il Carroccio per essere, «da sempre, un chiaro manifesto della legalità». Poi, spronati dal consigliere regionale Rosi Mauro e dall’europarlamentare Mario Borghezio, i rhodensi hanno cantato in coro: «Noi non li vogliamo! Noi non li vogliamo!». I nomadi, s’intende. «Siamo qui anche per ribadire la nostra ferma contrarietà al finanziamento e alla realizzazione del nuovo campo nomadi di via Sesia - racconta un ragazzo di 17 anni - se il sindaco proprio li vuole, se li porti a casa sua».

[Modificato da INES TABUSSO 26/03/2007 21.38]

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