La possibilità di un'isola - Michel Houllebecq

lemieparole
00lunedì 20 agosto 2007 18:02
ecco un libro che mi ha lasciato davvero, bene....qualcosa di molto vicino alla mia idea di capolavoro. Immagino che questo libro si leggerà anche fra cinquant'anni.

"La mia incarnazione attuale si degrada; non credo che possa durare ancora a lungo. Nella mia prossima incarnazione so che ritroverò il mio compagno il cagnolino fox.
Il beneficio della compagnia di un cane dipende dal fatto che è possibile renderlo felice; chiede cose talmente semplici, il suo ego è così limitato. E' possibile che in un'epoca anteriore le donne si siano trovate in una situazione analoga - vicina a quella dell'animale domestico. C'er probabilmente una forma di felicità domotica, legata al funzionamento comune, che non riusciamo più a capire; c'era probabilmente il piacere di costruire un organismo funzionale, adeguato, concepito per assolvere una serie discreta di compiti - e tali compiti, ripetendosi, costituivano la serie discreta dei giorni. Tutto ciò è scomparso, insieme alla serie dei compiti; non abbiamo più veramente un obiettivo assegnabile. Le gioie dell'essere umano ci restano insondabili; i suoi dolori, invece, non possono distruggerci; le nostre notti non vibrano più di terrore né di estasi. Però viviamo, attraversiamo la vita, senza gioia e senza mistero, il tempo ci pare breve."

In fondo all'abisso del nichilismo, ai protagonisti di questo romanzo sconvolgente verrà così rivelata l'ultima verità e speranza:


"l'amore, in cui tutto è facile,
in cui tutto è dato dall'attimo;
esiste in mezzo al tempo
la possibiltà di un'isola"


fra fantascienza, giorni nostri, presente e passato, paure e erotismo....questo libro vi stupirà.



gianni








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