La negazione di Dio - Racconto, soliloquio, prosa, poesia

mr.si
00lunedì 23 aprile 2007 09:02



La negazione di Dio

ce l’ho un nome - dove hai girato la tazzina del caffé
per sapere da veggente chi ero, mentre nei fondi succhiavo
l’immagine rarefatta di un’allegria trattenuta ai lati
per non scompigliare il volto nella sua grecale malinconia.
Cosa volevi da queste caviglie storte?
Una linea forse uguale alla tua, il diaframma d’ossa
largo sulla pelle, la scorza dei pastelli a disegnare fogli a salice
- rami sulle righe di un’aria spoglia a inventar se stessi.
Sai cosa rimane in una bronchite di preghiere?
Tosse fluida che come stoffa avvolge tessere di un corpo
gracile ai batteri di un tuo no. Ho disintegrato le vene
sulle stoviglie e con un po’ di sapone disposto il naso
sullo scolo, così avrò un odore stretto per accoglierti.

II

La mattina quasi uscivo dalla finestre per la fretta
di annullare l’odore triste sulle coperte -
quasi uscivo dimenticandomi.
Non sapevo che fossi così snello, l’arredo di un io slacciato
sulle mensole del bagno a bruciare come incenso l’ossigeno
che a fatica il polmone batteva, come se fosse un’insieme
di piccoli sassi, da tirare nelle parti piene di un lago evaporato.
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