LIBERO: I POLITICI AL TELEFONO

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INES TABUSSO
00venerdì 13 gennaio 2006 14:22
LIBERO
13 gennaio 2006
I POLITICI AL TELEFONO
di CLAUDIO ANTONELLI

Il tesoriere dei Ds Sposetti rivela al "Cuccia rosso" di aver incontrato Veltroni che si è detto disponibile, da sindaco di Roma, a fornire delle rassicurazioni sull'operazione Bnl. Il manager poi chiama il segretario dello Sdi per «fare un intervento serio contro un articolo demenziale di Rutelli sul Corriere della Sera L'ex capo di Unipol spiega alla fidanzata che deve andare a Bologna per incontrare il leader dell'Unione. Poi, a colloquio con il commercialista di Gnutti, l'ex presidente della compagnia chiede di incontrare il ministro dell'Economia «perché devo dirgli un po' di roba, mi deve dare una mano su cose importanti» Un mese di telefonate di Gianni Consorte, l'ex numer uno di Unipol, rivelano un intreccio di contatti, abboccamenti e incontri con una buona fetta di parlamentari italiani. Nulla di giudiziariamente rilevante. Consorte parla di telefonate bipartisan di politici che chiamano e fissano appuntamenti per dire la loro o avere notizie sull'operazione del secolo: la scalata a Bnl da parte di Unipol. Nei riassunti delle chiamate che riportiamo qui sotto spuntano i nomi di Francesco Cossiga, Pierferdinando Casini, Piero Fassino, Francesco Rutelli, Giulio Tremonti, Enrico Boselli. Ma anche Gianpiero Fiorani, Antonio Fazio e Stefano Ricucci. È sempre la voce di Consorte che racconta l'inciucio politico finanziario dell'estate. Uno dei leit motive delle chiamate di Consorte sono le lamentele su Piero Fassino. Un esempio per tutti. Parlando con Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds, l'uomo di Bologna esclama: «Piero ha sbagliato, non doveva buttare questa cosa in politica». Dall'altra parte (intesa come versante politico), Gianni Consorte si dilunga in minuti di conversazione con Claudio Zulli, commercialista del finanziere Emilio Gnutti, in cui si lascia andare a commenti sul governo e su Giulio Tremonti. «Tu sai che il governo ci ha dato una mano e tu sai come ragiono io, la riconoscenza va data al punto giusto», Consorte racconta a Zulli, a cui spiega anche di voler incontrare l'attuale ministro per spiegargli come è nata l'operazione. «Sebbene», conclude Consorte, «Tremonti non sia mica un cretino. È uno che capisce». LE LAMENTELE SU FASSINO Sono le due del pomeriggio del 6 luglio. Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds, chiama Gianni Consorte e conferma: «Più tardi chiamerò Fassino per tenerlo informato». Consorte ribatte chiedendo informazioni su voci di una Opa sulla Fiat in cui sarebbe coinvolto Berlusconi e conclude: «Mi raccomando, usa la massima discrezione perchè il conflitto di interessi in questo caso è molto grande». Angelo (Piazza), ex consulente di Marrazzo alla Regione Lazio, riferisce a Consorte, il nove luglio, di essere stato contattato da Marrazzo stesso il quale ha avuto un colloquio con Rutelli che ha speso parole per farlo intervenire sull'acquisizione Bnl. Rutelli ha chiesto di prendere posizione (evidentemente contraria), spiega Angelo, perchè Bnl è una banca di Roma. In risposta Consorte dice di voler subito parlare con Boselli, segretario nazionale dello Sdi. E sempre di Boselli Consorte discute al telefono con Piero (forse Pierluigi Stefanini). «Ho letto l'articolo di Rutelli sul Corriere della Sera ed è roba demenziale», spiega Consorte concludendo che ha già provveduto a chiamare Boselli per fare un intervento serio». È mezzogiorno della 10 luglio 2005. E scattano le lamentele pesanti contro Fassino, che nel frattempo ha fatto diverse dichiarazioni in merito a Bnl sui media. Gianni Consorte parla con Angelo (non identificato) e si lamenta delle posizioni tenute da Piero Fassino. «Piero ha fatto un grande errore, perchè non si può mettere una cosa del genere in politica. Si tratta di una operazione industriale ». L'uomo a sua volta risponde dicendo che Piero lo ha fatto a fini positivi, ma poi sono nati problemi. Poche ore più tardi Consorte richiama Ugo (Sposetti) e continuano le lamentele nei confronti di Fassino, che ha sbagliato a rilasciare certe interviste. Si discute di un articolo di Panerai e Onado (rispettivamente direttore di Mf ed editorialista de Il Sole 24 ore), che Consorte vorrebbe querelare. Sposetti per tranquillizzarlo dice: «Questi sono solo corrotti e quando vorrai un domani far scrivere quello che vuoi basta pagarli». E aggiunge: «Non ti preoccupare, ora l'obiettivo è Fazio, il governatore della Banca d'Italia, che almeno ora ha preso le distanze da Gianpiero Fiorani». Sposetti conclude: Se non ci fossimo stati noi Fazio sarebbe stato perso». PRODI, LETTA E ABETE Il 12 luglio 2005, in quasi nove minuti di conversazione Gianni Consorte e il suo vice a Unipol, Ivano Sacchetti parlano del clima attorno l'intera operazione Bnl. Consorte racconta di essere stato chiamato da Piero Fassino che a sua volta gli ha riferito che Abete è andato a trovare Romano Prodi e che lo avrebbe rassicurato. Anche Consorte si dice disponibile per eventuali chiarimenti attraverso Giulio Santagata, il braccio destro di Prodi. I due parlano ancora di Fassino. Secondo Consorte l'uomo dei Ds è agitato perchè Emilio Gnutti, il finanziere bresciano, è andato alla cena elettorale di Berlusconi. Sacchetti non ci vede nulla di male, mentre consorte glielo vorrebbe vietare. E aggiunge: «Gianni Letta mi chiama perchè non vuole che questi si mettano di traverso». SI TORNA A PARLARE DI FASSINO Si torna a parlare di Piero Fassino. Gianni Consorte chiama la segretaria e si fa passare Roberto Giay, il segretario del consiglio di amministrazione di Unipol. Consorte chiede al Giay di verificare una cosa: «Mi hanno detto che c'è una proposta di direttiva CEE per cui nel lancio dell'Opa una società non può fare un aumento del capitale superiore al 70-80% della capitalizzazione. Roberto risponde che tale problema è già stato posto anche da Abete a Piero Fassino. Il 15 luglio alle ore 15 e 56 Gianni Consorte chiama la segretaria Mara per posticipare l'appuntamento con Massimo D'Alema. POLETTI E VELTRONI Il 16 luglio alle otto del mattino Gianni Consorte chiama Giuliano Poletti, il presidente della Lega Coop nazionale. Poletti gli dice di aver incrociato il giorno prima Walter Veltroni che gli ha detto che se per questa vicenda ci saranno delle comunicazioni di un certo tipo, lui da sindaco di Roma può dare qualche rassicurazione sul futuro. continua...

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