LA TURCO: «SANZIONI A CHI NON HA CURA DI SÉ»

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antobrun
00lunedì 27 novembre 2006 14:50
LA TURCO: «SANZIONI A CHI NON HA CURA DI SÉ»

Tratto da LaStampa.it del 26 novembre 2006
Turco: un ticket per chi beve e fuma

di GIACOMO GALEAZZI

ROMA - «Il Welfare inglese multa chi ha stili di vita scorretti? Anche il servizio pubblico italiano stabilirà entro dicembre il dovere di non ammalarsi: accanto al diritto alla salute verrà attribuita ai cittadini la responsabilità di collaborare con il sistema sanitario». Il ministro della Salute Livia Turco ha pronto un pacchetto di misure «identico per ispirazione» a quello varato da Tony Blair in Gran Bretagna. «E’ tutto già definito attraverso un piano interministeriale che sarà presentato al premier Romano Prodi entro gennaio - precisa la Turco -. Il governo metterà in guardia i cittadini sui danni dell’errata alimentazione, del fumo, dell’eccesso di alcool e dell’obesità. Poi, se non basta, passeremo a sistemi sanzionatori».

Ministro, esiste il «dovere di non ammalarsi»?
«Sì. Lavoriamo ad welfare responsabile e per garantirlo serve la collaborazione dei cittadini. In sanità i diritti verranno agganciati ai doveri. Per i danni diretti ed indiretti che derivano da stili di vita non corretti lo Stato spende decine di miliardi di euro l’anno. Daremo linee guida perché è giusto che le istituzioni facciano maturare la consapevolezza. I corretti stili di vita verranno promossi; e se ciò non basta, ne verrà in qualche modo sanzionata la mancata osservanza. L’idea della multa può essere un utile deterrente perché i diritti devono andare a braccetto con le responsabilità».

Cioè?
«Il diritto alla salute non è soltanto godere delle prestazioni sanitarie, ma avere coscienza che una dieta scorretta e sbilanciata, l’abitudine al fumo di tabacco, il consumo eccessivo e inappropriato di bevande alcoliche e un’attività motoria insufficiente costituiscono importanti fattori di rischio per numerose patologie, come l’infarto cardiaco, l’ictus cerebrale, alcuni tipi di tumore, il diabete mellito tipo 2, l’ipertensione arteriosa, l’osteoporosi. Venerdì, per esempio, la ricercatrice Paola Muti mi ha relazionato sull’importanza della dieta mediterranea nella prevenzione dei tumori femminili».

Cosa prevede il «pacchetto» contro le morti evitabili?
«E’ un provvedimento per il contrasto al fumo, all’obesità e alle scorrette pratiche alimentari. Ha richiesto mesi di indagini. La salute è un bene sia individuale sia collettivo. Secondo l’Oms il 50% delle patologie maschili e il 25% di quelle femminili sono legate a stili di vita non salutari. Il dovere di non ammalarsi appartiene alla responsabilità individuale. Per ora puntiamo sulle campagne di educazione ai corretti stili di vita. Se serviranno, arriveranno misure di responsabilità e strumenti sanzionatori sul modello del ticket della negligenza: ora è applicato in Toscana, ma si può estendere al resto d’Italia».

Quali sono le misure di responsabilità previste?
«Se il cittadino che pretende una prestazione non ritira il referto o non si presenta alla visita, è giusto che paghi una multa: arreca un danno al servizio nel suo complesso e agli altri cittadini. Anche i ticket per i “codici bianchi” al pronto soccorso sono un’appropriata misura responsabilità: quando non c’è il requisito dell’urgenza, il cittadino versa la stessa cifra che dovrebbe pagare per una normale visita ambulatoriale. Ci si accanisce contro lo spinello... ma le principali cause di morti evitabili in Italia sono la cattiva nutrizione, la mancanza di attività sportiva, il fumo e l’abuso di alcool. E’ qui che vogliamo incidere: ognuno deve fare la sua parte per promuovere stili di vita adeguati».

E per chi non li rispetta?
«La via maestra per il patto di responsabilità con i cittadini è quella dell’informazione e della conoscenza. Penso, però, che sia lecito sanzionare la mancata osservanza delle regole».

Quando presenterà il provvedimento in Consiglio dei ministri?
«Entro un mese. C’è un costo sociale dello stile di vita scorretto che grava sul sistema. E c’è una coincidenza di vedute tra noi e Tony Blair: lo dimostra anche l’agenda europea, inclusa l’imminente conferenza di Istanbul contro l’obesità».
|hyena|
00lunedì 27 novembre 2006 15:05
Completamente d'accordo con il ticket per i codici bianchi e con la punizione di chi va a fare un esame e poi se ne frega dei risultati, facendo perdere tempo a tutti.

Sono un po' perplessa invece dalle "tasse sul vizio" e dalla promozione pubblica di condotte salubri e virtuose. Tanto per cominciare le tasse ci sono già: basta guardare i prezzi delle sigarette e di alcuni alcolici. Per quello che attiene all'alimentazione, sono del tutto a favore dell'informazione diffusa sulle virtù della dieta mediterranea, del fatto che nelle mense scolastiche siano serviti solo cibi adatti a una crescita sana, e dell'esercizio di rigidi controlli di qualità ogni volta che si può: però mi inquieta un po' il concetto del paternalismo pubblico sul mangiare sano, mi fa scattare qualche reazione immunitaria. Lo stesso per lo sport: a me piace tantissimo fare sport, però l'idea che ci siano solerti rappresentanti delle Istituzioni che tuonano dalla TV "Andate in palestra!" mi ricorda, a scelta, il Sabato Fascista o l'Unione Sovietica (con la differenza che adesso i 900 euro all'anno per essere in forma li tiro fuori io, non lo Stato).

Il punto è che, così come la mette il Ministro - ma non solo lei, non è un fatto nè di persona nè di parte politica - sembra che si debba mangiar bene, andare in palestra, non bere troppo e non fumare perchè poi viviamo di più e diventiamo tutti personaggi del Grande Fratello, che appositamente dovrà prevedere una edizione geriatrica. Ma dico io... possibile che sia completamente assente da questa macchina di comunicazione pubblica l'idea che avere uno stile di vita basato sulla coltivazione congiunta del fisico e della mente rende semplicemente tutto più interessante e piacevole, a prescindere dalla prevenzione dell'enfisema, dei tumori e dell'obesità? E dire che non è proprio un'idea nuova, e poi abbiamo tanti di quei fantastici prodotti alimentari in Italia che da noi sarebbe anche più facile far passare l'idea rispetto ad altri paesi.

Finchè le persone sono educate a pensare "Vorrei tanto mangiare le patatine con mezzo chilo di ketchup ma mi sacrifico per vivere di più" è anche possibile che vivano di più, ma tutti quegli anni ulteriori saranno anni scocciati... Quando poi sarebbe così naturale invece semplicemente appassionarsi a una certa armonia della vita, a essere in forma... Bah... Chissà perchè alle soluzioni facili si deve sempre preferire il moralismo.



antobrun
00lunedì 27 novembre 2006 17:49
aboliamo i mc donald
|hyena|
00lunedì 27 novembre 2006 17:54
Re:

Scritto da: antobrun 27/11/2006 17.49
aboliamo i mc donald



abolire le cretinate no?
Cleanhead
00lunedì 27 novembre 2006 18:57
..se aboliamo quelle, il 75 per cento del mondo rimane in silenzio...
pacotom
00lunedì 27 novembre 2006 21:56
Cose turche... e se uno fuma come un turco chi lo controlla? I tabaccai dovranno registrare un documento d'identità? E se poi arriva a casa e si spara 4 wurstel con la senape e due uova fritte con la nutella e si tracanna un paio di birre e un tavernello, chi lo riferisce alla ministra che ha insane abitudini alimentari e fa abuso di alcol? Il portiere che il giorno dopo esamina la spazzatura? Il vicino-delatore che annusa gli odori provenienti dall'appartamento accanto? E' ovvio che misure del genere possono realizzarsi solo con un abnorme aumento dei prezzi dei generi non politically correct (tabacchi, alcolici e alimenti insani, olio di semi in primis, che le fritture ammazzano il fegato; cioccolato, che fa venire i brufoli; salami e affini, che sono una mano santa per il colesterolo e l'ipertensione...), col risultato di drogare il mercato e creare squilibri in altri settori, forse risparmieremo sugli ospedali ma dovremo mettere in cassa integrazione migliaia di operai e magari chiudere qualche azienda. Favorendo invece le importazioni clandestine di prodotti similari low cost e copie cinesi... [SM=x165053]
bitonale
00lunedì 27 novembre 2006 22:10
Ah se ci fosse stata viva la buonanima di Spadolini!!!
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