LA PAR CONDICIO DELL'INGINOCCHIATOIO

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INES TABUSSO
00sabato 10 marzo 2007 15:40



LA PAR CONDICIO DELL'INGINOCCHIATOIO



"Se, accanto ai giornalisti televisivi che continuano a fare le interviste “in
ginocchio” agli ex ministri del centrodestra, ci si mettono anche i giornalisti
del centrosinistra, a cercare di mettere in difficoltà gli esponenti del
centrosinistra, allora siamo davvero ben messi".
(Giuseppe Brugnoli, "Il partigiano Michele e l’audience all’anno zero",
IL CAMPANILE NUOVO, QUOTIDIANO DEI POPOLARI UDEUR, 10 marzo 2007)



"A vedere la trasmissione si aveva la netta sensazione che Santoro
avesse preparato un’imboscata ai danni del ministro Mastella, che ha
tentato di riportare con seri argomenti il confronto sul terreno di una
discussione seria, motivando con chiarezza le sue opinioni e i suoi giudizi.
(...)
I conduttori spesso assumono atteggiamenti di non parzialità e finiscono con
lo schierarsi da una parte o dall’altra. Alcuni lo fanno in maniera più
smaccata, come Santoro ad “Anno zero”, altri in modo più sottile,
come Floris a “Ballarò” o Ferrara ad “Otto e mezzo”, anche loro schierati,
ma con più stile".
(Luca Borgomeo, presidente Aiart, Associazione Italiana Ascoltatori Radio e
Televisione, ONLUS fondata nel 1954 per iniziativa dell’Azione Cattolica,
IL CAMPANILE NUOVO, QUOTIDIANO DEI POPOLARI UDEUR, 10 marzo 2007)




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www.ilcampanileonline.com/notizia.asp?idcat=1&idnews=11581
IL CAMPANILE NUOVO
QUOTIDIANO DEI POPOLARI UDEUR
Direttore responsabile Paolo Festuccia
10/03/2007
«BASTA TV SPAZZATURA, INTERVENGA L’AUTHORITY»
Luca Borgomeo: «Episodi che squalificano la tv pubblica, stop al degrado per tutelare i diritti dei cittadini»
di Lea Vendramel


«Un’offesa alla dignità dei telespettatori». Duro il giudizio su “Anno zero” e sul suo conduttore da parte di Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart, associazione di telespettatori di matrice cattolica, e del Consiglio nazionale utenti istituito presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Per Borgomeo, «la misura è colma», serve un intervento urgente dell’Authority delle Comunicazioni, della commissione di Vigilanza e dei vertici Rai per fermare «questo degrado» e salvaguardare «i diritti dei cittadini» e il «decoro della tv pubblica».
Da presidente di un’associazione che tutela gli ascoltatori radiotelevisivi, cosa pensa di quanto accaduto nel corso della puntata di “Anno zero” dedicata alle unioni civili?
«La trasmissione di Santoro, andata in onda sulla tv pubblica, pagata dai cittadini, in prima serata, è una vera e propria offesa alla dignità dei telespettatori e ai loro sentimenti. Nelle ultime ore, proprio dai telespettatori mi sono arrivate centinaia di richieste per impedire che simili programmi vadano in onda sulle reti pubbliche. Episodi come questi non fanno altro che squalificare il servizio pubblico, con un ulteriore saggio di arroganza, faziosità e provocazione da parte del conduttore».
In effetti, più che un dibattito, sembrava un uno contro tutti…
«A vedere la trasmissione si aveva la netta sensazione che Santoro avesse preparato un’imboscata ai danni del ministro Mastella, che ha tentato di riportare con seri argomenti il confronto sul terreno di una discussione seria, motivando con chiarezza le sue opinioni e i suoi giudizi».
Un tentativo vano?
«Il clima era da saloon, da uno contro tutti, sotto la regia di Santoro».
Nel corso della trasmissione è stato trasmesso un reportage sul Gay pride organizzato a Roma nel 2000. Immagini forti per la fascia protetta…
«Sono state immagini offensive, che hanno mostrato omosessuali attivi e orgogliosi nel mostrare nudità e “prestazioni amatorie”. Il programma, segnato dal ricorrente attacco alla Chiesa Cattolica e alla sua gerarchia, ha offeso quanti guardano con rispetto al fenomeno pur giudicando con severità alcune pretese».
Al di là di “Anno zero”, guardando al resto del panorama televisivo, come giudica l’impostazione che viene data ai dibattiti politici dalle reti pubbliche e private?
«Tirando le somme alla conclusione dei dibattiti il più delle volte si ha la sensazione che i problemi veri non siano stati messi a fuoco, perché si tende a privilegiare lo scontro, per non dire la rissa. Ovviamente, ci sono anche dibattiti che si sottraggono a queste “regole negative” permettendo ai telespettatori di comprendere i temi affrontati e farsi un’opinione, ma i dibattiti “infuocati” prevalgono nettamente su quelli che richiamano l’attenzione dei telespettatori con argomenti seri e convincenti».
In questa impostazione, quale ruolo ha il conduttore?
«I conduttori spesso assumono atteggiamenti di non parzialità e finiscono con lo schierarsi da una parte o dall’altra. Alcuni lo fanno in maniera più smaccata, come Santoro ad “Anno zero”, altri in modo più sottile, come Floris a “Ballarò” o Ferrara ad “Otto e mezzo”, anche loro schierati, ma con più stile».




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www.aiart.org/
COMUNICATO STAMPA AIART:

Annozero: un’indecente apologia dell’omosessualità
Dura presa di posizione del presidente dell’Aiart Luca Borgomeo.

“La trasmissione di Santoro, andata in onda sulla Tv pubblica, (pagata dai cittadini), in prima serata, è una vera e propria offesa alla dignità dei telespettatori, ai loro sentimenti e squalifica il servizio pubblico con un ulteriore saggio di arroganza, faziosità e provocazione da parte del conduttore”.
E’ questa la prima reazione, al programma di Santoro di Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart, associazione di telespettatori di matrice cattolica, cui sono pervenute in poche ore centinaia di proteste e richieste di “fare qualcosa, subito” per impedire che simili programmi vadano in onda sulla Tv pubblica.
Borgomeo rileva, con amarezza, che la Tv possa degradare in tal modo, svilendo e mortificando la stessa professionalità del conduttore, squalificando un programma che ha offeso con immagini di omosessuali attivi e orgogliosi nel mostrare nudità e “prestazioni amatorie”, con l’irrisione di quanti guardano con rispetto al fenomeno ma che giudicano severamente le loro pretese, con il ricorrente attacco alla Chiesa Cattolica e alla gerarchia.”
“A vedere la trasmissione si aveva netta la sensazione che Santoro avesse preparato un’imboscata ai danni del Ministro Mastella che, invano, ha tentato di riportare con seri argomenti il confronto sul terreno di una discussione seria motivando con chiarezza le sue opinioni e i suoi giudizi, in un clima da saloon, da uno contro tutti, sotto la regia di Santoro.
La misura è colma – conclude Borgomeo. Che altro deve ancora avvenire perché si ponga un ALT a questo degrado, per costringere i conduttori a comportarsi in modo corretto e a rispettare le più elementari regole non solo del giornalismo, ma della stessa buona educazione?
L’Aiart chiede all’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, al Presidente di Commissione per la Vigilanza Parlamentare, al Presidente e al Direttore Generale della Rai di intervenire con urgenza ed efficacia, a salvaguardia dei diritti dei cittadini e del decoro della Tv pubblica.



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