DX rulez
00mercoledì 26 luglio 2006 00:02
Sono le cinque e trenta del mattino , l’alba si affaccia sulla Route 66 e i suoi deboli raggi illuminano l’asfalto , quel asfalto che , come ogni giorno verso quest’ora , si prepara a passare tante , lente e dolorose ore sotto quei stessi raggi che ora lo illuminano debolmente.
Tutto intorno il nulla , solo un colore predominante , il rosso e le sue sfumature , il rosso della terra arida che invoca acqua , alleviata solo dalla lieve ombra dei pali elettrici conficcati proprio all’interno del terreno.
In lontananza pero’ si sente un rombo di un motore che sfoga tutta la sua potenza sul terreno , quasi come un cavallo imbizzarrito stanco e stressato di essere rinchiuso nella sua stalla .
Il rombo si fa sempre più intenso , l’immensa curvatura dell’orizzonte viene interrotta dalla sagoma di una moto e di un uomo che la inforca , sfrecciando sulla celeberrima strada teatro di tanti film ; più si avvicina il rombo , più la figura diventa più dettagliata , si distinguono i colori e i vari pezzi della motocicletta , e si distinguono anche i lineamenti del viso dell’uomo senza il casco , con i capelli al vento ed abiti in pelle , compresi gli stivali incurante del crescente calore al quale va incontro e che , inesorabilmente , lo avvolgerà.
Sull’asfalto viene riflessa la luce del sole , che lo rende quasi un miraggio mentre la moto è ormai quasi arrivata al settecentonovantaquattresimo miglio della superstrada , segnalati da il classico cartello a punta.
I lineamenti del viso dell’uomo sono ormai chiari , si tratta di Maximus , è lui che inforca questa stupenda motocicletta , rispolverata e messa a nuovo proprio per il caldo periodo e pronta a percorrere miglia e miglia assieme al suo possessore , che la tratta come una bambina , la sua bambina .
Dopo un’altra decina di miglia Maximus nota sulla destra un bar old style , sembra quasi un saloon del vecchio far west ed allora decide di fermarvisi per rifocillarsi con qualcosa di fresco da bere e , magari , spiluccando qualcosa.
Parcheggia la moto proprio davanti alla porta principale del locale, alzando con la frenata un immenso polverone che sembra coprire interamente l’uomo che , dopo aver sistemato il cavalletto scende dalla sua “bambina” controllando se ci fossero graffi sulla carrozzeria.
Dopo aver tolto con il dito una piccolissima macchia si appresta ad entrare in questo bar spingendo energicamente le porticine e si guarda in giro; nota diverse persone ma non si sofferma molto sull’uscio e si dirige al bancone .
Maximus: “Una birra ghiacciata.”
Barista: “Subito , un secondo che gliela stappo”
Il barista educatamente prende una birra dal frigorifero e la apre all’uomo prendendo un bicchiere per versargliela.
Maximus: “La lasci nella bottiglia, la preferisco cosi’.”
Barista: “Come desidera” Il barista porge la bottiglia “Ecco a lei, fanno 3 dollari”
Maximus: “Tre dollari?” Maximus esce dalla tasca una banconota da dieci dollari e la getta sul bancone “ Ecco , tieniti il resto .“
Il barista silenziosamente raccoglie la banconota e se la infila nella tasca della giacca e si allontana , mentre Maximus afferra la birra e si siede su uno sgabello antistante la bancone, uno sgabello di colore rosso , in forte contrasto con il color ciliegio del parquet e del mobilio .
Tra un sorso e l’altro lo sguardo dell’uomo si fissa su un punto immaginario nel vuoto , riflettendo al suo presente ed alla sua carriera di wrestling che fatica a spiccare il volo , viaggiando con la mente ad una serata di qualche mese fa.
Proprio a quella sera nella quale fu coinvolto in una battle royal a dieci uomini valida per il titolo hardcore , lo stesso titolo hardcore in possesso di Black Night fino alla sera prima , sera nella quale Maximus si affronto’ proprio con il campione in un Hell in a Cell , l’inferno nella gabbia.
E proprio in questo inferno l’uomo padrone delle fiamme prevalse sul campione in un match che rimarrà negli annali della disciplina.
Però il campione subito dopo non chiese la rivincita bensì rese vacante la cintura e se ne andò , a causa di un infortunio causato dal Signore delle fiamme.
Forse un modo per non andare in contro ad un’altra sconfitta?
Forse un modo per uscire con la reputazione intatta dalla federazione?
Questo non lo sapremo mai , ma una cosa è certa: dopo quel periodo Black Night non si fece vedere mai più.
Maximus si sentiva fiero di sé stesso , esplodeva di vitalità ed orgoglio dopo aver , di fatto , provocato l’addio di Black Night , l hardcore legend , soprannome sempre amato dal Lord of Flames.
Tuttavia il titolo non fu consegnato nelle sue mani , bensì fu indetta , appunto , questa battle royal della quale anch’egli faceva parte.
Sull’aspetto fisico non aveva uguali il mastodonte , dava almeno una ventina di centimetri a ciascun lottatore presente e si candidava come favorito per il titolo , ma il destino decise diversamente.
Il Destino? Che sia stato realmente il destino a scegliere l’esito di quell’incontro?
Maximus ci riflette alcuni secondi , arrivando ad una sola conclusione: il destino non fu il fattore determinante .
Assolutamente.
Le caratteristiche per affrontare tale match erano 3: forza , intelligenza e furbizia.
Maximus mise in atto solo una delle tre caratteristiche necessarie per portare a termine con successo l’incontro e l’esito ne fu la prova lampante.
Eliminato per settimo a casa di una sleeper old di più atleti.
Pensando e ripensando si arriva facilmente all’errore fatale commesso da Maximus: non aveva avuto la furbizia per affrontare tale match , si era messo in mezzo al ring attaccando tutti indistintamente per dimostrare a tutti il suo valore , per poi soccombere agli avversari che , fino a quel momento erano stati seduti a riposarsi o , magari , a stringere alleanze per poi distruggerle poco dopo.
Ma questa volta sarà diverso.
Dagli errori si impara e con il tempo si matura fisicamente e mentalmente , ed è cio’ che ha fatto il mastodonte preparandosi ad una nuova sfida.
Infatti a distanza di quattro mesi ha la possibilità di aggiudicarsi un’opportunità per sfidare il campione hardcore , una cintura che insegue da svariati mesi e che proprio quando era li per agguantarla , gli sfuggi’.
Altri 8 uomini si opporranno al mastodontico lottatore ma questa volta non sarà solo forza , ma soprattutto furbizia , la virtu’ che , secondo Maximus , lo porterà alla vittoria per poi affrontare Jack di Cuori , il cartomante.
Maximus rinviene un’attimo dai suoi pensieri , dal suo sguardo nel vuoto e beve il suo ultimo sorso di birra per poi focalizzarsi su Jack di Cuori.
Le carte sono la sua arma , il suo elemento , la sua forza.
Il signore delle fiamme indirizza il suo sguardo ad un tavolo dove quattro distinti uomini di una certa età giocano al Poker.
“Il Poker , le carte di Jack di Cuori ; che sia un segnale? Una previsione futura?”
Tra di loro un solo nesso: le carte.
Ed il Poker può essere proprio una via per un’ultima riflessione del mastodonte.
Nella sua vita , ogni qual volta si sentiva il più forte c’è stato sempre qualcuno che l ha fregato , proprio come il poker , come quando si ha la scala reale di cuori all’asso e c’è un secondo giocatore con la scala minima di cuori.
Nel poker ci sono le fiche , le quali ti permettono di giocare , che ti danno la possibilità di aggiudicarti un piatto o meno; nella sua vita le fiche sono le possibilità che si hanno , ogni fiche una possibilità , un’occasione.
Proprio come il Gauntlet match , che sarà l’ultima occasione , l’ultima fiche.
Che è quella che ti può salvare.
Ma che è anche quella che ti può affossare definitivamente.