Isabella Santacroce - V.M. 18 -

altrodase
00lunedì 29 ottobre 2007 23:43


Della vita di Isabella Santacroce si conosce piuttosto poco. È nata e vive a Riccione.

Il suo esordio letterario avviene a metà anni Novanta con la pubblicazione di Fluo, primo libro della "Trilogia dello spavento" (gli altri due titoli sono Destroy e Luminal). Destroy in particolar modo suscita un certo interesse in Italia,descritto da Alessandro Baricco come "un libro da leggere,se Enrico Brizzi ha del talento,li ce n'e' il doppio[1]". Il nome della Santacroce venne accostato al gruppo dei Giovani Cannibali, movimento letterario sviluppatosi alla fine degli anni Novanta (di cui è rappresentativo il volume Gioventù Cannibale pubblicato da Einaudi), formato da giovani scrittori esordienti. Alcuni di essi, come Tiziano Scarpa, Aldo Nove, Niccolò Ammaniti, Enrico Brizzi, Tommaso Labranca, Tommaso Ottonieri, Luca Ragagnin e altri, insieme alla stessa Santacroce, danno vita nel 1997 a un movimento filosofico-letterario, il Nevroromanticismo, che intende dare espressione all'inquietudine dell'esistenza.

Nel novembre del 1998 per Polo Books pubblica Kurt Cobain and Courtney Love. Canzoni maledette, una raccolta di traduzioni dei testi delle più rappresentative canzoni dei Nirvana e delle Hole.

Con la fine della Trilogia dello spavento, Isabella Santacroce continua a lavorare sul linguaggio rimanendo fedele ai propri temi e nel 2001 pubblica per Mondadori Lovers. Il tema del libro è l'amore nelle sue varie forme: l'amore della famiglia, l'amore tra uomo e donna, l'amore omosessuale e l’amore non corrisposto, che porterebbe inesorabilmente alla morte. Il linguaggio adottato nel libro cerca di avvicinarsi il più possibile a una scrittura fatta di suoni, definita dall'autrice una scrittura per il puro sentire.

Nel 1999 ha inizio una sua collaborazione con la cantautrice Gianna Nannini, che ha portato all'album Aria del 2002, e il cartone animato Momo alla conquista del tempo, dove la scrittrice ha collaborato ai testi. Ha collaborato anche alla scrittura dei testi dell'album "Grazie", sempre di Gianna Nannini, uscito nel 2006.

Nel gennaio del 2004 viene pubblicato Revolver, romanzo intenso e violento, in cui la scrittrice narra la storia di un'amore non corrisposto fra la protagonista Angelica e un ragazzino di tredici anni. In questo libro, e nel successivo Zoo pubblicato nel febbraio del 2006, la Santacroce cerca di mettere in luce le zone d'ombra dell'esistenza, raccontando ciò che solitamente si preferisce nascondere. In Zoo, la famiglia viene descritta come "un carnevale orribile", degno d'essere distrutto. Il 2007 è l'anno di "V.M.18", romanzo che parla degli sfrenati libertinaggi compiuti da 3 ragazzine quattordicenni all'interno di un collegio, libro che segna un'ulteriore svolta nello stile narrativo della Santacroce, definito dalla critica "settecentesco".


Citazioni
« Io voglio distruggere la tediosissima letteratura italiana: gli imperterriti scribacchini, i valorosi imbrattacarte, la loro ignominia. L’ambientino letterario (da sempre) mi disapprova: le mie maschere, le mie stravaganze, quale oltraggio alla grandezza della letteratura italiana. Mi vorrebbe mansueta, docile cagnetta sobriamente abbigliata, dispensatrice di quieti romanzi grondanti dialoghi e misericordia. S’infuria, spettegola, critica, volentieri sputerebbe sul volto di quella scostumata che osa non esser scimunita come i suoi esangui componenti. »
(Isabella Santacroce)
« Non so neppure che cosa sia destra e sinistra (...) il Duce l'ho fatto sentire per introdurre un pezzo dei Daf che si intitola "Der Mussolini". La svastica al braccio? Lo stesso. Stava bene con l'abito nero, il cappello con veletta e il rossetto infuocato. »
(Isabella Santacroce[2])
« Per me la scrittura è rivolta, io mi sento una rivoltosa, una strana guerriera spaventata e coraggiosa, da questo nasce l'idea di farmi fotografare con un maschera. L'inchiostro è la mia arma. »
(Isabella Santacroce [3])
« Non sono contro la famiglia, ma contro l’istinto gregale dell’obbedienza, tramandato per eredità. Sono contro la costruzione di una coscienza morale per opera delle famiglie, contro questo imporre la loro vita sui figli, quasi un bisogno di dilatare se stessi investendoli. »
(Isabella Santacroce [4])


Opere
Fluo. Storie di giovani a Riccione (Castelvecchi, 1995; Feltrinelli, 1999)
Destroy (Feltrinelli, 1996)
Luminal (Feltrinelli, 1998)
Lovers (Mondadori, 2001)
Revolver (Mondadori, 2004)
Dark Demonia (Mondadori, 2005)
Zoo (Fazi, 2006)
V.M.18 (Fazi 2007)


http://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_Santacroce

http://isabella-santacroce.splinder.com/

http://www.isabellasantacroce.com/


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lemieparole
00mercoledì 21 novembre 2007 12:46
anni fa ho letto "destroy" la santacroce ha sicuramente del talento...ma non mi entusiasmò e non l'ho più letta.
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