wordlife85
00giovedì 20 aprile 2006 11:53
Il silenzio
I manuali di semiotica e di linguistica contengono spesso informazioni alle quali la maggior parte di noi non dedicherà troppo interesse, è tuttavia sbagliato pensare che lo studio della comunicazione sotto i suoi aspetti più aulici sia del tutto inutile o comunque privo di interesse.
Il “comunicare” è un qualcosa che al giorno d’oggi è indispensabile: internet, cellulari, telefono, televisione, siamo circondati quotidianamente da tutti questi mezzi di comunicazione, e si tende a credere che siano gli unici modi per poter interagire con il mondo e con le persone che ci circondano.
Sempre meno frequente è l’idea secondo la quale incontrarsi faccia a faccia e dialogare sia il miglior modo di comunicare, poiché questa pratica secolare pare ormai caduta in disuso se paragonata all’avvento delle nuove tecnologie. Come conosciamo il wrestling, come si segue la wbff? Ovviamente tramite internet e televisioni, pochi dubbi su ciò, e non potrebbe essere altrimenti.
Il silenzio
Da questo punto di vista il clamoroso ed incessante sviluppo della tecnologia e dei nuovi metodi comunicativi pare essere indubbiamente un vantaggio, anche se l’interagire di persona è altresì utile in molte situazioni. Da tutto ciò esula ovviamente Denny Locker, che non ha mai fatto della comunicazione in senso stretto il suo cavallo di battaglia. Denny non ama perdersi in discorsi lunghi, bada al sodo e preferisce il silenzio a mille parole.
Denny, a una prima analisi, può apparire un wrestler anonimo, privo di mordente, senza carattere, ma se si analizza la sua carriera, la sua vita, si scorge che nel profondo del suo animo si cela un ragazzo colto, scaltro e razionale.
He is the new wbff world heavyweight champion, no doubt about it! Denny ha sconfitto gli altri membri del New Doom Syndacate, ha battuto Squibb e Bruce in una battaglia che definire epica sarebbe riduttivo. Ha dato un senso alla sua vita da wrestler. Ha dato un senso alla vita di tutti coloro che hanno creduto in lui. Aveva raggiunto l’apice in brevissimo tempo, eppure non aveva ancora quella capacità al microfono che differenzia un wrestler tecnicamente valido ad una star del business. O forse non è proprio così…
Il silenzio
La folla cominciava ad apprezzare le gesta del wrestler di Portland, nonostante non abbia fatto nulla per farsi amare, se non da sua moglie, quella Taty che ormai tutti conoscete, nuovo membro della Wbff che ha portato sicuramente fortuna e nuovi stimoli all’attuale campione mondiale. Denny parla poco, pochissimo, preferisce agire a suo modo per far capire agli altri ciò che prova dentro, e ci riesce molto spesso. Non è necessario un pc, non è necessario un telefono, non sono neppure necessarie le parole per comunicare, a Denny basta…
Il silenzio
Si ritorni ad analizzare quanto detto in precedenza, ovvero le nozioni semiotiche e linguistiche alle quali facevo riferimento: tutti comunicano a loro modo.
I “segni” sono le manifestazioni della comunicazione, ed equivalgono al rapporto tra significante (ciò che appare) e significato (il senso di ciò che appare). Capisco che queste parole risultino ai più complicate, per render meglio l’idea farò un esempio pratico di ciò che sto dicendo.
L’Eternal pain di Denny: il significante è l’atto che compie il wrestler nell’alzare l’avversario e schiantarlo a terra, il significato è il dolore che prova colui che ha subito le conseguenze di questa terrificante manovra, il “segno” è l’unione visiva e pratica di ambedue le cose.
Il silenzio
Per fortuna non riesco a leggere nelle vostre menti, se no dovrei sorbirmi nella migliore delle ipotesi un “parla come mangi!” ed è anche giusto che sia così, in fondo me lo merito. Perché parlare di tutto questo, cosa ha a che vedere con il wrestling la comunicazione e i suoi aspetti più importanti?
Nel wrestling di oggi catturare le attenzioni del pubblico è sinonimo di successo assicurato, e nemmeno una federazione hardcore come la Wbff fa eccezione. Basti prendere Bruce, il capo del New Doom Syndacate, o ex capo che dir si voglia, ha sempre fatto breccia nel cuore dei fan, nel bene o nel male. E come non citare Brock Johnson, altro validissimo wrestler al microfono. Passando poi per Jack Leone, del quale fornire una spiegazione mi pare superfluo. O ancora, per finire in bellezza, LT che nei pay per view non è mai emerso vittorioso, eppure è sempre li che gravita attorno ai piani che contano.
Eppure…eppure Denny non ha nulla a che vedere con loro. Denny è un wrestler solitario, schivo, raramente pensa ciò che dice, raramente parla. Alle parole, come già detto prima, preferisce…
Il silenzio
Mi permetto di raccontarvi un aneddoto a mio avviso molto interessante, che riguarda l’adolescenza di Denny, per farvi comprendere al meglio cosa si intende per comunicazione alternativa.
Come ben saprete, Denny e Taty non si sono conosciuti il giorno del loro matrimonio, ma la loro “simpatia reciproca” era nata diversi anni prima, in quel di Portland. Denny era in giro per le strade della città a chieder l’elemosina, aveva solo 12 anni e un immenso bisogno di soldi, e la carità oltre ai furti era l’unica via per poter sopravvivere. Senza dilungarci troppo in chiacchiere, come ben si rispecchia nel personaggio Locker, Denny scorse una figura femminile in un bar, seduta insieme a due donne di una certa età, a mangiare un gelato probabilmente al gusto di fragola, visto il color roseo che lo contraddistingue. Denny si fermò come abbagliato da quella ragazzina dall’aria così innocente, così diversa da quelle che erano le “donne” che aveva conosciuto fino ad allora nel ghetto. Lei si voltò e ricambiò lo sguardo del ragazzo, mentre le due signore continuavano a parlare senza accorgersi che la ragazzina era presa da tutt’altro.
Lei, ovviamente, era Taty. Tra i due, interminabili attimi e sguardi intensi animarono una giornata fino ad allora normale, che sarebbe solo da quel momento diventata straordinaria. Non c’era bisogno di mille parole, non c’era bisogno di tecnologia, a loro due bastavano loro due, null’altro.
Furono per caso le parole a farla da padrone? Assolutamente no, è evidente.
Altre persone compresero ciò che Denny e Taty si stavano comunicando, pur senza parlare? Anche qua la risposta non cambia.
Cambiano i luoghi, i tempi, le circostanze, ma non cambia l’elemento che la fa da padrone nell’esistenza del wrestler di Portland.
Il silenzio
I segni sono presenti nel mondo di ogni giorno in maniera massiccia, ogni singolo elemento, ogni singolo aspetto della vita quotidiana possiede al minimo un segno, un “qualcosa” che ci permette di comprendere ciò che ci comunica il mondo.
Nella Wbff quale è quell’elemento che “comunica” forza, potenza, l’essere arrivati laddove è il sogno di ogni singolo lottatore? La cintura di campione mondiale.
La cintura, però, da sola è un mero significante, vale a dire un oggetto che non possiede quelle caratteristiche necessarie per poter essere considerato realmente importante. La cintura attorno alla vita di Denny, invece, comunica un qualcosa di differente: comunica che Denny ce l’ha fatta, ha raggiunto il successo e quella cintura attorno alla sua vita rappresenta un segno importantissimo, fondamentale.
Denny non rinfaccia il suo successo a nessuno, nemmeno agli altri membri del New Doom Syndacate. Per loro la sofferenza maggiore è data dall’osservare quella cintura attorno alla vita di chi non ti aspetti, avere in testa ben chiaro che qualcuno il quale fino a poco tempo addietro era un benemerito sconosciuto, ora si ergeva sopra tutto e tutti. Bruce, il capo, non poteva sopportare quell’onta, il disonore di aver perso con un subalterno, con qualcuno di livello inferiore.
Cintura da sola, significante ricco, significato inesistente, non è un segno, è solo un oggetto come tanti altri, prezioso si, ma nulla più.
Cintura attorno alla vita di Denny, significante ricco, significato ancora più ricco: è il simbolo del successo, dell’aver realizzato ciò che si doveva realizzare. Senza troppe parole.
Il silenzio
Caspita, mi sto già dilungando troppo, è quasi giunto il momento di troncare tutto e lasciar spazio a chi ha storie da raccontare, chi parla per autocelebrarsi e chi è convinto di essere il migliore, pur non essendolo.
Il tempo è un bene prezioso e come tale non va sprecato, bisogna comprenderlo e capire che, molte volte, il superfluo deve restare tale mentre le cose importanti devono esser trattate con discrezione, senza perdersi in mille discorsi molte volte privi di fondamento.
Il silenzio
Parole al vento sono le mie, oppure sono riuscito a creare in voi anche solo il minimo dubbio che ciò che vi sto narrando sia, in qualche modo, esatto o corretto? Non ne ho idea, non mi interessa.
E’ già dura parlare in prima persona, normalmente, e interloquire con le persone che mi stanno vicine quotidianamente, figuriamoci parlare in terza persona e spacciarmi per un narratore che, in realtà, altri non è che il protagonista stesso di tutta questa storia.
Denny Locker vi saluta, e promette che, nel Castle Match di Simphony of Darkness, chiunque saranno i suoi…anzi i miei avversari (inutile parlare ancora in terza persona, visto che avete compreso chi sono), siano essi Bruce, Squibb, LT, Johnson, Banshee, Jax, chiunque, quel segno, quella cintura non muterà il suo significato.
Resterà per sempre tale, la dimostrazione della mia superiorità su di voi.
Non a parole stolti, vincere un duello verbale conta meno di zero in questo mondo.
Anzi, sapete, sono proprio stanco ora, ho dedicato fin troppo tempo alle parole, non abituatevi troppo spesso a questi exploit, poiché da ora torno a perseguire il mio unico credo.
Il silenzio