Il Dubbio Democratico e altre questioni

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Carlo Maria
00venerdì 20 aprile 2007 17:43
Lo ammetto, sono perplesso.
Anche qualcosa in più, direi avvilito.
Chi mi conosce, sa che mi piace la politica, che credo nell'attivismo. Il mio passato può esser rivangato quanto si vuole, ma sono passati oltre 3 anni e mezzo dalla mia svolta di pensiero, agosto 2003, susseguente all'entrata nel mondo del lavoro.
Mi sono sempre ripromesso -e ricordo una serie di mail a tal merito con ozy e bedelia- di non far più politica attiva, di non ricaderci più.
Però la tentazione è forte.
Ho guardato con interesse il sorgere ed il formarsi del partito democratico.
Lo dico timidamente, eppure non troppo convinto che voi obiettiate: per me è una cagata.
Non riesco a concepire come il carletto odierno possa esser associato a uno schieramento che unisca i moderati di centro sinistra. Ove per moderati potete tranquillamente leggere conservatori e per "centro sinistra" riformatori.
Non mi sento affatto rappresentato dalla formazione che sta nascendo e nella quale avevo riposto una certa fiducia. Ripartire da zero, un nuovo big bang, una nuova coscienza politica in cui confluire, dando me stesso in un progetto che io creda valido. Nulla di tutto ciò: faccio errori sempre diversi, forse sbaglio e voi mi rassicurerete ma questo mi sembra d'averlo già fatto al tempo del mio naccheramento. Sa di deja vu. Non mi credo un difensore del cattolicesimo italiano e non credo al laicismo di Rutelli. Ancor meno credo nel loro laicismo. Io non temo altro che una nuova balena bianca, magari un poco sporca di grigio ma certo non di rosso.
Voi cosa ne pensate?

E tanto per parlare, altro argomento che mi rode una cifra: Berlusconi in Telecom invocato insieme a Colaninno, lui che coglie la palla al balzo, pensa "non mi sembra vero" ed è pronto a fare ... uno sforzo economico per l'Italia... Non può essere vero...

Carlo Maria
Fog
00venerdì 20 aprile 2007 18:55
I DS hanno finalmente chiarito il loro equivoco di fondo: non erano un partito di sinistra, ma un partito di destra liberale.

Dopodichè, provoca sincero schifo assistere alla fuga da sinistra di tutti i partiti storici: repubblicani, socialisti, socialdemocratici, oggi anche gli ex comunisti. Persino peggio dello schifo provocato dai partiti che ancora fingono di rimanere ancorati a quell'area sociale, capaci però di rappresentarla solo con pochi slogan e tanta autoreferenzialità inconcludente.

Fesso chi si stupisce dei generali attestati di stima e delle generose "aperture" nei confronti di Banana, quando è da parecchi anni che il centrodestra di destra e il centrodestra di sinistra si palleggiano amichevolmente il potere litigando solo per la spartizione delle porzioni più grosse ma condividendo la visione (oddio, visione è parola enorme) generale delle cose e battibeccando più che altro su questioni importanti "dottrinalmente" ma per il resto affatto marginali.

La speranza del popolo di sinistra di trovare una rappresentanza parlamentare moderna, scevra da dogmatismi nostalgici ma saldamente legata ad un'idea sociale -mi piacerebbe dire "socialista"- della politica è ormai definitivamente sepolta .
Magari l'imbonimento televisivo e la triste rassegnazione smentiranno le mie parole, ma è difficile non prevedere che alle prossime votazioni la partecipazione degli elettori al voto crollerà definitivamente.

Non me ne frega un cazzo se le mie posizioni appariranno qualunquistiche, superficiali, imbarazzanti; sono così disgustato dall'azione politica di questo "centrosinistra" liberista e traditore che, se si votasse domani, disegnerei con piacere una croce sul simbolo del racket di Banana con il solo scopo di umiliare una classe dirigente vergognosa, disgustosa, vigliacca e voltagabbana.
Ma già sto contraddicendo le mie parole di poco fa, a questi ometti privi di dignità non importa nulla di vincere o perdere, perchè una fetta di torta sarà sempre e comunque assicurata.

Inciso-Banana.
Magari mi sbaglio alla grande, però credo che il "regalo" di Telecom potrebbe essere il biglietto di addio del Cavaliere alla politica, un gigantesco regalo -a gonfiare notevolmente il più grande conflitto di interessi dell'economia occidentale- in cambio dell'auspicato -da tutti- passo indietro.

Come direbbe Morello, "vado a vomitare".
sergio.T
00venerdì 20 aprile 2007 19:08
Vuoi un consiglio, o comunque, un mio parere?
La miglior lotta CONTRO la classe politica, e' l'indifferenza.
Io non voto da secoli, perche' non mi riconosco in una sinistra o in una destra che sono assolutamente identici tra loro.
Io non vedo differenze, se non le ciance che ci raccontano e ci propinano con nuovi partitelli, nuovi stemmi, nuove siglette.
Mi piace la gente che crede all'attivismo come te, ma l'attivismo migliore, ora per me, e' l'indifferenza, l'assoluta lontananza dal sistema politico.
Piu' la gente partecipa alla politica e piu' queso sistema da " puttane" - perche' la politca trattasi di bordello generale - si autoalimenta. Si nutre.
Il sistema ha sempre bisogno di una opposizione proprio per trarre alimento da una dialettica. Questa dialettica sara' sempre e comunque, poi, " imbrogliata", svenduta alla merce' dei piu' furbi.
Il sistema politico italiano crollera' nello stesso momento che nessuno andra' piu' a votare: tutti a casa sara' il significato piu' chiaro di quell'atto.
E non venitemi a dire dello spauracchio della eventuale dittatura: infatti tutti i " regimi" sono giunti quando addirittura si andava all'opposto: l'obbligo del voto ( vedasi in Argentina anni 70) o quando si votava in massa ( vedasi Nazionalsocialismo in Germania anni 30).
Noi invece non vogliamo piu' votare, non vogliamo portar nemmeno una goccia di aprtecipazione a queste " puttane" politiche.
E cosi' facendo nessuna tv, nessuna pagina politica letta, nessun dibattito, nessuna conferenza , ignari di tutto, indifferenti -
E quando, caso miracoloso!!!!, verra' quel giorno che quei quattro politicanti da strapazzo si guarderanno in faccia allibiti constatando che piu' nemmeno le galline del pollaio di Montecitorio gli daranno retta - una briciola, dico, di retta!-
bene, allora capiranno che il loro cazzo di sistema di partitelli, casucciole, stendardini, proclamini, piani regolatori, finanziarette, referendumini, votazioni amministrativine, comunali, primarie, secondarie, terziare, vattelapesca, consigli regionali, provinciali, comunali, di quartiere, senatori, parlamentari, segretari, sottosegretari, rappresentanti,liste, listone, listucce, listine,....non varranno piu' un cazzo , perche' non ci sara' piu' nessuno ad ascoltarli.
A casa! e se continueranno a predicare nel deserto, allora, ci incazzeremo anche e sospenderemo un po' la democrazia, dicamolo pure.
Noi non vogliamo essere rappresentati " per forza".

Berlusconi? Dai Carlo Maria! mago merlino e' il classico esempio della politica italiana, o come la chiamo io, della piu' grande cialtronata che mai si possa immaginare

[Modificato da sergio.T 20/04/2007 19.12]

Morello
00venerdì 20 aprile 2007 19:15
Re:

Scritto da: Fog 20/04/2007 18.55


Come direbbe Morello, "vado a vomitare".



blochianamente parlando, questa situazione mi sta favorendo la dieta. gli antiemetici non hanno più nessun potere sulle mie viscere oramai svuotate da giorni di rigurgito fibrillato.

giuseppe e carletto sono riusciti ad esternare, almeno in parte, quello che hanno dentro.

io no.

non riesco ad uscire da questo tunnel in cui la mia caparbietà e formazione politica mi ha infilato. non riesco a capire perchè mi sento più attratto da personaggi come grillo (uuaarrrrghhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!! [SM=x74878] [SM=x74878] [SM=x74902] [SM=x74902] [SM=x74913] [SM=x74913] [SM=x74919] [SM=x74919] ) che incarnano (forse paraculescamente) tutto il mare di incazzature che ho dentro ed è pronto ad esplodere.

non capisco questa infame metamorfosi politica. questi "furminati" sulla via di damasco che corrono, appecoronati, incontro al consenso. in questa italia di merda, spogliata dell'educazione civica, il livello del consenso è deprimente. e la classe dirigente cerca quello. banda di mignotte e di ruffiani. abbiamo perso su tutta la linea. quello che è diventato questo paese, grazie a questa classe dirigente, è uno spettacolo micidiale. dove cazzo è la sinistra? dove cazzo è il sociale? non è suonato nessun campanello di allarme a questa classe dirigente di merda (prodi, fassino, d'alema, giorndano, diliberto, luxuria, mavvaffanculo) quando alemanno (leggasi alemanno) faceva il suo programma elettorale spingendo sul sociale (e nazionalsocialista) che ricalcava il programma delle cosidette sinistre.

il partito democratico. gli scissionisti. rifondaroli, radicali, socialisti. andate tutti a cagare.

sono troppo ulcerato, porca zozza.

Juan Galvez
00venerdì 20 aprile 2007 20:33
Re: Re:
Carlo, Moreno, Peppe. Un popolo di semianalfabeti ha progressivamente sostanziato la propria ignoranza. L'Italia non è un paese democratico, perché la democrazia non è il rito elettorale, ma è coscienza dello Stato e scelta consapevole di governo attraverso le elezioni. E per scelta di governo intendo tanto scelta delle idee direttrici di governo che delle persone chiamate ad attuarle. E' società liberale ed economia, sostanzialmente, socialista. Se vogliamo, una bella approssimazione a una vera democrazia da fondare fu il repubblicanesimo mazziniano, puntualmente sconfitto nell'età risorgimentale e sempre minoritario fin quando ha mantenuto progettualità e dignità. Così come il socialismo liberale, il socialismo democratico e infine il comunismo (il comunismo ITALIANO, quello di Gramsci e poi di Berlinguer). Tutte idee minoritarie fin quando hanno mantenuto rigore, capacità di progettare e onestà intellettuale di fondo. Perché in Italia è minoritario il pensiero, e il pensiero è minoritario perché manca un disegno educativo complessivo.

Il Partito Democratico, per scendere nel contingente, è la speranza di ricreare il modello vincente che fu prima del PNF e poi della DC: un partito-ventre che possa digerire ogni istanza complessa e ridurla a semplicità; un partito in grado di replicare il governo clientelare che fu del PNF e della DC. Un partito che per poter rappresentare ogni istanza, non può realmente rappresentarne alcuna attraverso idee forti e caratterizzanti, idee in grado di coagulare consenso su un progetto di architettura sociale ed economica conseguente. Per ottenere il risultato, è scontato che gli ex sinistri di DalemaFassinoVeltroni debbano occultare e rimuovere le ultime vestigia non dico di comunismo, ma di semplice appartenenza a una sinistra vagamente socialdemocratica.

A questa classe politica, temo, non si sfugge. Vorrei - vorrei davvero - intravedere un'alternativa, una speranza. Perchè è scontato che la non partecipazione non è un'opzione: se non ti occupi di politica, la politica comunque si occupa di te. E tuttavia non vedo, ripeto, speranza. Non in questa generazione, e probabilmente non nella prossima. Per sfuggire a questa logica deprimente serve infatti un investimento concreto atto a mutare il modo di pensare. Investimento concreto significa soldi, da destinare in modo massiccio alla più grande emergenza nazionale: l'istruzione e la ricerca.

V.
Sashimi
00sabato 21 aprile 2007 17:24
The question is
Perche' fare -o iniziare a fare - un nuovo partito nel 2007, gemmando almeno uno se non due nuovi partitini, a un anno di distanza dalle elezioni "vinte"?


Per prepararsi alle prossime elezioni? Che, quindi, saranno nel 2008? (magari dopo aprile, per la famosa questione dei due anni)

Questioni oziose, eh [SM=x75004]

Sash
Carlo Maria
00sabato 21 aprile 2007 18:55
Due rime ridicole e incerte: mica facile scrivere testi, anche zoppicanti e ancora infantili come questi con un rimato da scuole medie (o da Gemelli Diversi). E non sono riuscito a trovare altre parole per togliere mercimonio e filia, che c'entrano poco col resto, quanto a ricercatezza. Però i concetti, pur abbozzati, restano. [SM=x74929]


Incubo

Cos'ho sognato?
Cos'era quella luce alla fine del cammino?
Cos'era quel sussurro che mi sfiorava piano?
Distante immaginavo il Sole del Mattino
Mi pareva davvero di viaggiare lontano
Nel sogno ero felice, gridavo ad alta voce
Cantavo, scherzavo, correvo verso la luce
Pensavo: "Che bello, finalmente siam tornati
Ai tempi di una volta, quando si girava armati".
Non sono un violento, mai stato un rivoltoso
Eppure sembro il solo a non chiamar "dannoso"
Un decennio di speranza, vissuto tra valori
Chiamati fratellanza, unione e portatori
Di grandi risultati -aborto e matrimonio-
Da tutti ormai scordati, perchè c'è il mercimonio
D'anime e coscienze, vendute a basso costo:
Gettoni e presenze in programmi in cui il tuo posto
E' quello in prima fila, a urlare i tuoi casini
Davanti a tizi semiseri che si fingono vicini.
La luce, dicevo, la luce era il mio sogno
Ma più mi avvicinavo, meno m'andava a genio.
Bianco: un colore che porta alla memoria
Il fantasma di un cetaceo sepolto dalla storia!
Le voci, i suoni e i canti che sentivo
Provenivano da gente riciclata dell'Ulivo
Allegri, felici, mostravano con gioia
Il grande risultato di far tirar le cuoia
All'ultimo residuo barlume di utopia
A quella speranza, forse solo mia,
In un mondo più giusto, incentrato sulla filia
E non sul riformismo e sull'economia.
Gattorm
00domenica 22 aprile 2007 09:11
Re:

Scritto da: Carlo Maria 21/04/2007 18.55
Due rime ridicole e incerte: mica facile scrivere testi, anche zoppicanti e ancora infantili come questi con un rimato da scuole medie (o da Gemelli Diversi). E non sono riuscito a trovare altre parole per togliere mercimonio e filia, che c'entrano poco col resto, quanto a ricercatezza. Però i concetti, pur abbozzati, restano. [SM=x74929]


Incubo

Cos'ho sognato?
Cos'era quella luce alla fine del cammino?
Cos'era quel sussurro che mi sfiorava piano?
Distante immaginavo il Sole del Mattino
Mi pareva davvero di viaggiare lontano
Nel sogno ero felice, gridavo ad alta voce
Cantavo, scherzavo, correvo verso la luce
Pensavo: "Che bello, finalmente siam tornati
Ai tempi di una volta, quando si girava armati".
Non sono un violento, mai stato un rivoltoso
Eppure sembro il solo a non chiamar "dannoso"
Un decennio di speranza, vissuto tra valori
Chiamati fratellanza, unione e portatori
Di grandi risultati -aborto e matrimonio-
Da tutti ormai scordati, perchè c'è il mercimonio
D'anime e coscienze, vendute a basso costo:
Gettoni e presenze in programmi in cui il tuo posto
E' quello in prima fila, a urlare i tuoi casini
Davanti a tizi semiseri che si fingono vicini.
La luce, dicevo, la luce era il mio sogno
Ma più mi avvicinavo, meno m'andava a genio.
Bianco: un colore che porta alla memoria
Il fantasma di un cetaceo sepolto dalla storia!
Le voci, i suoni e i canti che sentivo
Provenivano da gente riciclata dell'Ulivo
Allegri, felici, mostravano con gioia
Il grande risultato di far tirar le cuoia
All'ultimo residuo barlume di utopia
A quella speranza, forse solo mia,
In un mondo più giusto, incentrato sulla filia
E non sul riformismo e sull'economia.





Bravo davvero!! [SM=x74874] [SM=x74874]

Miao.
Carlo Maria
10lunedì 4 febbraio 2019 15:14
Re:
Carlo Maria, 21/04/2007 18.55:

Due rime ridicole e incerte: mica facile scrivere testi, anche zoppicanti e ancora infantili come questi con un rimato da scuole medie (o da Gemelli Diversi). E non sono riuscito a trovare altre parole per togliere mercimonio e filia, che c'entrano poco col resto, quanto a ricercatezza. Però i concetti, pur abbozzati, restano. [SM=x74929]


Incubo

Cos'ho sognato?
Cos'era quella luce alla fine del cammino?
Cos'era quel sussurro che mi sfiorava piano?
Distante immaginavo il Sole del Mattino
Mi pareva davvero di viaggiare lontano
Nel sogno ero felice, gridavo ad alta voce
Cantavo, scherzavo, correvo verso la luce
Pensavo: "Che bello, finalmente siam tornati
Ai tempi di una volta, quando si girava armati".
Non sono un violento, mai stato un rivoltoso
Eppure sembro il solo a non chiamar "dannoso"
Un decennio di speranza, vissuto tra valori
Chiamati fratellanza, unione e portatori
Di grandi risultati -aborto e matrimonio-
Da tutti ormai scordati, perchè c'è il mercimonio
D'anime e coscienze, vendute a basso costo:
Gettoni e presenze in programmi in cui il tuo posto
E' quello in prima fila, a urlare i tuoi casini
Davanti a tizi semiseri che si fingono vicini.
La luce, dicevo, la luce era il mio sogno
Ma più mi avvicinavo, meno m'andava a genio.
Bianco: un colore che porta alla memoria
Il fantasma di un cetaceo sepolto dalla storia!
Le voci, i suoni e i canti che sentivo
Provenivano da gente riciclata dell'Ulivo
Allegri, felici, mostravano con gioia
Il grande risultato di far tirar le cuoia
All'ultimo residuo barlume di utopia
A quella speranza, forse solo mia,
In un mondo più giusto, incentrato sulla filia
E non sul riformismo e sull'economia.



Faccio archeologia, oggi!
Queste rime da zappatore le scrivevo quasi dodici anni fa... eppure le condivido tuttora. Il PD è solo l'acronimo di una bestemmia inespressa.
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