IL RODIMENTO DEL CALDAROLA BLOG E "GLI STRATEGHI DEL CIRCUITO MEDIATICO-GIUDIZIARIO"

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INES TABUSSO
00giovedì 25 ottobre 2007 20:26


peppinocaldarola.ilcannocchiale.it/

POLITICA
25 ottobre 2007
Stasera in tv cade il governo?

Stasera in tv da Santoro De Magistris e Clementina Forleo. Ci sarà, padrone di casa, Marco Travaglio. Il sogno dei conduttori è quello di far cadere il governo in diretta. Sarebbe la prima volta. La trasmissione di stasera rivela la trasformazione strutturale del circuito mediatico-giudiziario. Un tempo, una decina di inutili e tragici anni fa, era il magistrato che faceva sapere al gruppo ristretto di giornalisti amici che c’era la Notizia. Poi chi dava il documento è cosa che non si è mai saputa. Una serie di giornalisti che avevano i nomi giusti sull’agendina telefonica hanno fatto carriera. Anche importanti direttori. Oggi è il contrario. Sono in giornalisti, ovvero un giornalista, e i conduttori che fanno, letteralmente costruiscono, la carriera di un magistrato. Accade così, Un giornalista non necessariamente di primo piano scopre in periferia un magistrato sconosciuto ma socievole e buon gourmet. Un piatto di pasta, un buon vino e l’annuncio riservatissimo dell’inchiesta clamorosa. Il giornalista torna a Roma e dice in gran segreto ad altri colleghi e al mondo fluido che sta fra magistratura e informazione che sta per scoppiare una “bomba”. A questo punto gli strateghi del circuito mediatico-giudiziario prendono in mano la situazione e guidano, come procuratori di calciatori, il magistrato. Questo dice e non dice, i giornali pubblicano e non pubblicano, la televisione anticipa, il politico, che ha sempre qualcosa da nascondere o teme la trappola dell’amico-nemico, fa cazzate. Si arriva al punto che nessuno sa più di cosa si occupa l’inchiesta. Partono gli avvisi di garanzia. Nel mondo della magistratura ci si interroga su chi sia questo magistrato ormai non più sconosciuto e a quale corrente appartenga. Un altro magistrato, per altre ragioni infelice, aggancia la propria situazione a quella dell’emergente. I burattinai, miei colleghi, gongolano. Lo vedete che siamo indipendenti? La vittima è scelta fra gli ex amici, perché di uno di loro, prendi Mastella, se ne conoscono i difetti, le reazioni e si può infilzarlo a piacimento. Alla fine non si parla d’altro. Crescono gli ascolti. E’ già prenotato il prossimo libro giustizialista in migliaia di copie. Il grande direttore del quotidiano che un tempo avrebbe guidato la danza non sa cosa fare. Questa genìa che guida il circuito mediatico-giudiziario gli sta sulle palle. Intanto l’uomo di collegamento con le procure, anche con quelle canute e stanche, si dà un gran daffare. E’ la notorietà bellezza. Ma l’inchiesta di che si occupa? Che prove ci sono? Questo pm che biografia professionale ha? I magistrati sono così lindi e puri come si presentano? Perché nessuna inchiesta giornalistica si occupa di loro, di quello che guadagnano, delle case che hanno comprato, ad esempio quello di Pescara? Finché la politica reagisce come una gallina spennacchiata, si va avanti così. E’ partita l’inchiestona. Il tribunale è in tv. Buon divertimento.

Questo racconto forse non è vero ma è assolutamente verosimile.





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