I milioni di luoghi - Carla Saracino

lemieparole
00venerdì 27 novembre 2009 14:02




Le cose, gli oggetti, le stagioni, i luoghi, i non luoghi; il contatto con queste e il distacco. Questo leggo nelle splendide poesie di Carla, un continuo fermarsi su ciò che accade e attraversarlo, guardarci attraverso, oltrepassarlo. La voglia di domandarsi cosa importi realmente e quanto ci influenzi. Carla mette tutto sul tavolo e lo fa saltare in un ribaltamento di prospettiva. Arriva una grande energia dai suoi versi e capita di riconoscersi di tanto in tanto.
“a cosa serve questa stanza?” io questo verso me lo voglio incatenare alla memoria.
Come dice Mario Santagostini nella prefazione, ed è un punto fondamentale:
“I momenti più intensi mi sembrano, tuttavia, essere quelli in cui il valore delle cose appare non tanto negato, quanto letteralmente neutralizzato.”
Carla si mette dentro ciò che accade ma non giudica, in maniera inesorabile e ossessiva, non si risponde e come tutti, credo, non comprende fino in fondo. In certi momenti, però, mi pare che questa sospensione sia, in realtà, l’unica cosa di cui si abbia bisogno.
Il libro è uscito nel 2007 ( ed ha vinto il premio Saba come opera prima) ma ancora se ne parla ed è tipico di un napoletano recensire due anni dopo, per cui poche storie: leggetelo.

Forse, amo, qualcosa che non è la vita.
E’ meno di me.
Conosco questo stato.
Mi aspetta
la comunione della specie.






Adesso, non sono che uno strumento di sintesi
il cui punto d’inizio e fine
è ordinato fuori.






Voglio dirti l’esistenza dell’oscillazione
quella fuga a un passo dal desiderio
nei giorni lunghi e non sempre interrotti.
Eppure sono ubiqua nel consumo e nello sfratto
quando l’eco è l’unico eccesso nei campi






Calpesto le foto dei parenti.
La zia giovane,
quelli che divennero soldati
e di quello scomparso
la morte nascosta
o forse mai stata.

Famiglie estinte che lavoravano qui.
Qualcuno è esistito nelle liturgie.
Amministrava i campi
pregava alla sera.






Sarà tutto vano,
sedersi qui, farti compagnia,
avanzare insieme per ingorghi di verde
che soffoca
ci soffoca nell’autunno,
o quella luce sarà stata vana
la luce che non è tiepida, non ha candore
eppure è dentro e non dimora distintamente.






I milioni di luoghi – Carla Saracino – ed. Lietocolle






@ recensione di Gianni Montieri



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