I GAY AL FAMILY DAY? MASTELLA: COMPORTAMENTO SCOSTUMATO, NON E' IL LUOGO LORO, FANNO UNO SGARBO

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INES TABUSSO
00mercoledì 21 marzo 2007 11:27
I GAY AL FAMILY DAY?
MASTELLA: "COMPORTAMENTO SCOSTUMATO", "NON E' IL LUOGO LORO", "FANNO UNO SGARBO"


"Io rispetto gli omosessuali e, sul piano umano, non ho alcuna difficoltà a familiarizzare con loro però... Sicuramente venire a San Giovanni sarebbe un modo sbagliato, sgrammaticato con la sintassi di quella giornata. Un conto è andare tutti insieme a messa, eterosessuali ed omosessuali, a pregare lo stesso Dio. Un'altra cosa è andare in piazza..."





CORRIERE DELLA SERA
21 marzo 2007
Mastella: i gay? Ci rispettino e non vengano
«Questa manifestazione non è uno scherzo. Io andrò con moglie e figli»
di Dino martirano

Clemente Mastella, il ministro che ha detto no ai «Dico» delle colleghe Bindi e Pollastrini, andrà al «Family day» di piazza San giovanni con la moglie e i tre figli, due maschi e una femmina: «Ecco, vorrei che tutti partecipassero a questa giornata di testimonianza così, come semplici nuclei familiari. Non andiamo mica a fare la parata e questo lo sottolineo perché vorrei che tutti, e ripeto tutti, lasciassero a casa i simboli di partito». Noi, va avanti il Guardasigilli nonché leader dell'Udeur, «non facciamo mica chiamate alle armi. Ma una eventuale partecipazione degli omosessuali alla manifestazione sembrerebbe un comportamento scostumato, politicamente ed eticamente».

Ministro, cosa succede se, il 12 maggio, la famiglia Mastella si imbatte nelle avanguardie dell'Arcigay e dell'Arcilesbica?
«Noi non facciamo crociate ma neanche la crociata laicista contro di noi è accettabile. Io glielo ho detto a Grillini: "Franco, io non sono mica venuto da te quando avete fatto la manifestazione a piazza Farnese. Abbiate rispetto, questo non è mica uno scherzo"».

Cosa ha detto a Grillini per dissuaderlo? Che il manifesto del «Family Day» parla di «famiglia fondata sull'unione stabile di un uomo e di una donna» ed esclude tutti gli altri?
«Se gli omosessuali si presentano in piazza San Giovanni il gesto apparirebbe come una provocazione bella e buona».

Ma se la partecipazione di Arcigay fosse sobria, senza provocazioni, lei cosa direbbe?
«Non è il luogo loro. Eppoi se ci vengono a dire che anche loro "sono famiglia" fanno uno sgarbo. Io rispetto gli omosessuali e, sul piano umano, non ho alcuna difficoltà a familiarizzare con loro però devono capire che i cattolici italiani ci sono e si faranno vedere in piazza».

Aderiranno al «Family Day» anche le associazioni delle famiglie di fatto, quelle in cui ci sono i figli legittimi ma il padre e la madre non sono sposati. Anche questo vi crea disagio? Qui i distinguo sono davvero più sfumati, delicati.
«Delicati? Mah, è come stare a tavola: se tu sei invitato a pranzo da qualcuno, dipende come ti comporti: è diverso se metti i piedi sulla tavola oppure se parli con educazione con la persona che ti sta a fianco».

Grillini e l'Arcigay, invece, non sono graditi neanche se rispettano il galateo?
«Ma che senso avrebbe, sarebbe una provocazione: cosa verrebbero a dire visto che la parola "Dico" non c'è nel manifesto? Noi sosteniamo le politiche sociali per la famiglia, che c'entra Grillini?».

Anche i gay, pur senza figli, spesso tengono famiglia.
«Per invocare il riconoscimento di tutto questo ci sono tanti modi. Sicuramente venire a San Giovanni sarebbe un modo sbagliato, sgrammaticato con la sintassi di quella giornata. Un conto è andare tutti insieme a messa, eterosessuali ed omosessuali, a pregare lo stesso Dio. Un'altra cosa è andare in piazza per segnalare la nostra volontà di fare qualcosa di più per la famiglia, per quel tipo di famiglia».

Che è effetto le fa ritrovarsi con la Fiamma tricolore e Azione sociale?
«Secondo me non bisogna aderire come partiti».

Il sottosegretario Paolo Cento si lamenta: «A me e Ferrero è stato vivamente consigliato di non andare alla manifestazione di Vicenza e ora che succede con Mastella e Fioroni che vanno al Family Day? ».
«Ma che c'entra, l'appuntamento di piazza Giovanni è un cosa diversa».

E' contento della partecipazione del ministro Fioroni?
«La partecipazione mia e di Fioroni impedisce che la manifestazione diventi un evento partigiano».

Quale deve essere la cifra politica del «Family Day»?
«Con questo atteggiamento sempre più relativistico sul piano dei comportamenti mi è sembrato di vedere il laicato un po' assente, rassegnato, distratto. Invece, sui temi sui quali interviene la Chiesa, il laicato dovrebbe essere più impegnato. Da parte nostra ci vuole più coraggio».



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