Gli ostracismi della politica ecclesiastica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
®@ffstef@n
00lunedì 1 marzo 2010 11:40
Fonte:
Gli ostracismi della politica ecclesiastica


Domenica 28 Febbraio 2010 23:38 
 

di Vittorino Merinas


'La chiesa non fa politica', afferma Benedetto XVI. Eppure nelle diocesi si stanno istituendo corsi di formazione politica per "una generazione nuova di italiani e di cattolici che sentono la cosa pubblica come importante e alta in quanto capace di segnare il destino di tutti", come auspicava il cardinale Bagnasco. Non c'è coagulo di uomini di potere dove non spicchi qualche tonaca che conta. Il cardinale Bertone, secondo al papa, ha scritto a tutti i vescovi che i rapporti con gli Stati sono di sua indisponibile competenza.

Il caso Boffo è frutto della competizione politica tra Santa Sede e CEI, dove ha spadroneggiato per lunghi anni il cardinale Ruini, l'eroe del referendum contro la legge 40. Interprete per l'Italia della politica wojtyliana di visibilità e potere, ancora oggi procede su quella strada come responsabile del 'Progetto culturale cristianamente orientato'. Nei suoi incontri, anche recenti, con Berlusconi, Letta ed altri big del centrodestra non guida certo la recita del santo Rosario...



Incalzano ora le elezioni regionali e la chiesa non sta a guardare.

Che cosa avvenga dietro le quinte non è di tutti saperlo, ma qualche indizio può essere illuminante. Ad esempio, Renata Polverini, candidata del centrodestra per il Lazio, a quale titolo si aggirava tra gli invitati alla celebrazione dei Patti lateranensi?

"Sono venuta qui –dichiara- per fare un giro di saluti. Ho parlato coi cardinali Bertone e Bagnasco –Ruini l'aveva già incontrato mentre stava uscendo-. Sì, mi incoraggiano."

Mentre la Polverini è "incoraggiata", la Bonino, sua rivale, è attaccata con una veemenza insolita, con un linguaggio duro e libero dagli abituali tatticismi ipocriti degli interventi ecclesiastici.
 
"Certe militanze e storie personali sono inconciliabili con i principi cristiani... Le storie personali sono un'ipoteca molto pesante...

E' il momento di chiedersi se una certa cultura di tipo radicale e libertario abbia portato l'Europa a dare speranze di vita o a causare l'inverno demografico..." Così monsignor Mimmo Miglio, presidente delle Settimane sociali.

"Certe candidate alle elezioni regionali che sostengono posizioni 'alla Zapatero' su vita e famiglia pongono ai cattolici una seria questione di coscienza",

si alinea monsignor Sgreccia. Il referente è chiaramente identificale anche se manca il nome, che compare, invece, nelle prese di posizione di Avvenire.

Rispondendo ad una lettera di Bersani, il direttore del quotidiano dei vescovi dichiara:

"Il nome e la storia di Emma Bonino, superaborstista e iperliberista con l'incredibile pretesa di rappresentare addirittura i valori cattolici, 'sono' un programma... incompatibile con altri... certamente affinato con aperta e spesso aspra ostilità verso la visione cristiana della vita..."
 
Interessante per capire le ragioni del rifiuto viscerale della Bonino, l'intervista ospitata dallo stesso giornale, in cui la Binetti spiega le ragioni della sua fuga dal Pd.
All'osservazione che la Bonino è candidata solo ad una carica amministrativa, l'intervistata risponde:

"E' a questo livello che i radicali, sui registri dei testamenti biologici, i protocolli per la Ru 486 e la famiglia stanno cercando di cambiare gli stili di vita... Hanno posizioni diametralmente opposte sul divorzio e la legge 40... Liberalizzerebbero del tutto l'interruzione della gravidanza, propongono il diritto all'eutanasia"


Dal quadro sopra delineato –e da ben altro ancora- sembra si possa affermare che

1- la chiesa è politicamente attiva e gioca un ruolo pesante -a volte, celatamente determinante?-nella vita pubblica italiana. Permane in essa la nostalgia di 'potere temporale' con scorza aggiornata.

2- a guidarne le scelte sono ideologia e interesse, non il rigore morale, la capacità e serietà amministrativa di chi deve governare. La possibilità di imporre i valori da lei stabiliti spesso neppure condivisi da altre confessioni cristiane e non una concezione delle istituzioni come spazio comune, in cui anche valori non condivisi da chi ha il potere trovano ascolto, rispetto e dignità. E' chiaro che la gerarchia ed i politici cattolici ad essa proni, non potendo nulla opporre al rigore del suo impegno civile e politico, rifiutano la candidata radicale per le sue idee, nel timore che mettano in pericolo valori e flussi generosi per le 'opere di bene' (scuole, sanità,ecc).

3- questa valutazione è confermata dal comportamento della gerarchia in questi mesi caldissimi della vita nazionale. Balza agli occhi di chi vuol vedere che a fianco di valori non negoziabili ne esistono altri 'negoziabilissimi'. Amministrazioni più che sospette, sesso, divorzi, corruzione, ruberie... sono scambiabili con privilegi e leggi 'ad ecclesiam'.



Quali ricadute tutto ciò potrà avere su cristiani che non abbiano pensionato il loro cervello?
  
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com