Georgia on my mind

Bertavianus
00domenica 22 luglio 2012 18:23
http://www.youtube.com/watch?v=UMSQBfNVh0o
Giorgi Bagration

Intorno alla metà del dodicesimo secolo, sapendosi a mezzo passo dal trono, il principe di Georgia non si fece scrupolo di contrastare i voleri del padre suo, e dei suoi più stretti consiglieri, che avrebbero voluto ch'ei sottomettesse la regione di Maghas.
Sotto pretesto di dover meglio equipaggiare l'armata, iniziò a concentrare le truppe disponibili nel fortilizio di Dmanissi; non appena cinta la corona, mentre altri ancora affluivano in quell'avamposto, si scagliò contro il castello di Ani.
L'assedio fu breve e brutale. La gran massa di miliziani, incluso un contingente di rinforzo giunto all'ultimo momento, sommerse i difensori di mura e portone; i lancieri migliori, tenuti di riserva, raggiunsero il signore locale nella piazza d'arme, e lo trucidarono. Con lo stesso schema, cinque anni dopo, conquistò Ganja.
Pago del risultato, si dedicò totalmente agli affari interni del regno - che presto raggiunse straordinaria prosperità - ed ordinò l'esplorazione navale delle coste del Mar Nero.
Per vari anni il Re concesse solo a sacerdoti, emissari, spie e mercanti di valicare i confini , ma tale regola non poteva essere imposta ai Principi ereditari.
Sunbat Orbeli prima, e Dzagan Abuletidze poi, spinti da insane brame di gloria personale, trovarono la morte nel tentativo di sottomettere la Crimea coi soli cavalieri del proprio seguito.
Il lutto fu grande in tutto il mondo ortodosso, secondo solo a quello per la caduta di Costantinopoli, però le sontuose nozze del figlio di un di questi eroi con Maria Comneno reallegrarono un pochino gli spiriti.
Nell'anno 1176, tronfi per il successo della Jihad, i Selgiuchidi iniziarono a premere su tutti i confini.
Quelli che si appressarono a Kutaissi vennero annientati senza scampo dalle truppe del principe Kirkis, e a quelli che tentarono la via di Ani andò anche peggio; prima di lasciare sul campo migliaia di uomini, una delle loro armate fu decapitata da una sola donna, la figlia maggiore di Giorgi, che lesta se ne fuggì col novello sposo - Nasreddin Darishmed - a Ganja. Non ci provarono più.
Dopo li Turchi tentarono i Cumani, e ciò indusse Giorgi ad impugnare nuovamente la spada per spazzarli via e compiere l'impresa che aveva rifiutato in gioventù, la conquista di Maghas; le truppe migliori del nemico vennero sabaragliate in campo aperto, e la presa del castello fu praticamente incruenta.
Poi vennero gli Abbasidi, tentando l'assedio di Ganja. Giorgi si affrettò in soccorso del genero con sole truppe montate, e lasciò al giovanotto l'onore della vittoria. Costui se la cavò benissimo, ed effettuò poi una puntata nella regione di Tabriz per decimare la nobiltà del califfato. Visto che altro non gli si chiedeva, fu ben lieto di tornarsene fra le braccia della sua bella.
Il buon re trascorse gli ultimi anni di vita nella quiete della capitale, compiacendosi per lo sgomento che avea colto tutti i nemici, ma rammaricandosi per lo svuotamento dei suoi forzieri.

The Housekeeper
00lunedì 23 luglio 2012 10:11
Non so perchè ma le campagne con la Georgia hanno sempre un certo fascino!
E poi la conquista delle coste del Mar Nero frutta un bel pò di soldini ;)
Fabius Maximus Germanicus
00lunedì 23 luglio 2012 11:34
Re:
The Housekeeper, 23/07/2012 10.11:

Non so perchè ma le campagne con la Georgia hanno sempre un certo fascino!
E poi la conquista delle coste del Mar Nero frutta un bel pò di soldini ;)




sono d'accordo ;) e poi diciamocelo, ha un roster da paura [SM=x1140427]
Bertavianus
00lunedì 23 luglio 2012 19:58
www.youtube.com/watch?v=UMSQBfNVh0o

Kirkis Abuletisdze

Le vittorie dell'epoca di Giorgi avean sì bene stabilizzato la situazione che, per lunghi anni, Re Kirkis ed il Principe Nasreddin non ebbero più a preoccuparsi della situazione strategica o militare.
L'unica zona ancora calda era lo sperduto forte di confine eretto per chiudere l'accesso alle coste di ponente; ogni tanto i Cumani riuscivano ad impossessarsene, ma non a mantenerlo, in azioni definibili come incidenti di frontiera fra modeste avanguardie.
In questa situazione di relativa tranquillità, il re potè pianificare con cura un'impresa grandiosa: il recupero di Costantinopoli alla fede ortodossa. Non si trattava di toglierla ai Turchi, che ne avevano conservato il possesso per poco tempo, ma ai ben più agguerriti Veneziani, vincitori di una successiva crociata.
La spedizione del Re partì via mare nell'anno 1197, e fu proprio durante la traversata che la sua imperial consorte - dopo oltre vent'anni di matrimonio - concepì il primo figlio. Forse le giovò la gioiosa eccitazione alla prospettiva di rivedere presto i luoghi natii, o l'assenza di altri svaghi a bordo…
L'impresa riuscì più facile del previsto; l'armata era forte e motivata, equipaggiata con le prime catapulte prodotte a Kutaissi; il Doge disponeva solo di una compagnia di cavalieri appiedati e, putroppo per lui, non riuscì a mobilitare i rinforzi che ci si sarebbe attesi.
La coppia reale, comunque, non si trattenne a lungo. Lasciato il governo dell'armata e della città al giovane Vesal Orbeli, fece ritorno in patria per mettere al sicuro la Corona di Spine.



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Per il mondo cattolico lo smacco fu doppio, perché poco tempo dopo cadde Gerusalemme.

Sia Kirkis che Nasreddin somparvero in circostanze poco chiare entro l'anno del signore 1203, quasi volessero beffare l'incipiente vecchiaia.




Fabius Maximus Germanicus
00mercoledì 25 luglio 2012 20:45
sistemato il titolo del topic ;)
pablo de toledo-tristero
00lunedì 10 settembre 2012 15:25
mi piace un casino quella canzone!
pablo de toledo-tristero
00lunedì 10 settembre 2012 15:27
versione cantata da hoagey smith, parte strumentale django reinhardt and stephan grappelli orchestra, spettacolare
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