Elezioni a Roma, vittoria di Alemanno

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Veltroni chiama Rutelli
"Non perdiamo Roma"

Qualcosa di grosso stava fermentando e in fondo era tutto chiaro già quella sera. Una sera speciale. Martedì scorso, lontani dai riflettori nazionali, Walter Veltroni e Francesco Rutelli erano tornati a far coppia in uno scenario romanesco: in un salone poco adatto ai banchetti (il Palazzo dei Congressi, a suo tempo voluto dal Duce) erano stati apparecchiati decine di tavoli con le tovaglie dorate e le caciottine laziali per antipasto. Attorno ai tavoli Walter e Francesco svolazzavano con leggiadria, nel nobile intento di gratificare gli ospiti che avevano pagato un prezzo salatissimo per essere lì e contribuire al finanziamento del Partito democratico: 5000 (cinquemila) euro per gli imprenditori e cifre a scalare per i professionisti e per i militanti. Tra gli ospiti uno spaccato della Roma «veltrona», che un tempo è stata anche la Roma «rutelliana»: ecco l’ex presidente di Confindustria Luigi Abete, ecco costruttori come i Toti, Scarpellini, Parnasi, ricchi commercianti un tempo andreottiani, qualche starlette, i «papaveri» delle municipalizzate da 15 anni nelle stesse mani, e c’era grande attesa in sala per l’arrivo del presidente della Camera di commercio Andrea Mondello.

Il sindaco di Roma e il suo predecessore si sono rivisti ieri pomeriggio in Campidoglio per discutere di una cosa molto seria: la successione di Veltroni alla guida della Capitale. Il sindaco, costretto a lasciare dall’imminenza di elezioni anticipate, è stato vibrante: «Caro Francesco, ti devi candidare tu, sei l’unico che vincerebbe con qualunque avversario, Fini compreso». Raccontano che Francesco Rutelli, gratificato dall’offerta, non abbia ancora pronunciato il fatidico «sì». Ma non ha neppure detto di no, tutt’altro. E dunque la novità è proprio questa: sette anni dopo aver lasciato Roma, Francesco Rutelli è di nuovo in campo: pronto a scalare per la terza volta il colle del Campidoglio. Dopo la staffetta del 2001 (Rutelli, da candidato premier dell’Ulivo, lasciò le chiavi a Veltroni) si prepara dunque la contro-staffetta: Walter, il candidato premier stavolta è lui, si prepara a riconsegnare le chiavi della città all’amico Francesco.

Una partita «in famiglia» che si spiega con un’emergenza inconfessabile: la sinistra italiana, certa di perdere Palazzo Chigi, non può permettersi di perdere anche il Campidoglio. Proprio grazie alla propulsione di due sindaci di successo come Rutelli e Veltroni, Roma è diventata una sorta di «terza Camera»: in Campidoglio oramai passano capi di Stato, papi e regine, star del cinema e del rock, fluiscono appalti miliardari, la vetrina e il potere sono superiori a quelli di un grande ministero. Raccontano che Francesco Rutelli sia perplesso perché non è sicuro al cento per cento di farcela: il vento di destra, anche a Roma, è forte. Ma Rutelli sa di essere ancora popolare nella sua città. Ai primi di ottobre, in occasione di un comizio per le Primarie del Pd, Rutelli ha impiegato un’ora per percorrere a piedi una strada del popolare quartiere Prenestino, circondato da un affetto «paralizzante».La «rentrée» del vecchio sindaco prelude anche al ritorno del sistema-Rutelli, che non combacia in tutto e per tutto con quello di Veltroni. Mentre l’attuale sindaco non è mai riuscito a rompere la diffidenza che per lui hanno in Vaticano, Francesco Rutelli ha coltivato e mai interrotto un ottimo rapporto personale col cardinale Camillo Ruini. Tanto è vero che, nella famosa domenica dell’Angelus, a dispetto della gran folla che occupava piazza San Pietro, il ministro dei Beni culturali non ha perso l’occasione per avvicinarsi e salutare il cardinale, vera anima di quella «manifestazione». E a Roma il voto cattolico (anche per via della gran quantità di personale religioso) pesa, e in caso di testa a testa può diventare decisivo. Rutelli, a differenza di Veltroni, ha un ottimo rapporto personale con l’ingegner Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore sempre più potente e proprietario del «Messaggero», il giornale più diffuso della città, che nei mesi scorsi non ha risparmiato nulla al sindaco. Certo, l’ingegner Caltagirone ha grande stima per Goffredo Bettini, uomo forte della squadra veltroniana e grande sponsor del ritorno di Rutelli. E Bettini sindaco? A chi glielo chiedeva, lui ha risposto così: «Vi ricordate sei mesi fa? Vi avevo detto che per sfidare Fini sarei dovuto dimagrire di 50 chili! Purtroppo non ci sono riuscito!». Rutelli è titubante anche per un altro motivo: è probabile che Rifondazione al primo turno presenti un candidato, salvo poi convergere al secondo sul candidato progressista più votato. Ma se il centrodestra vince al primo turno?

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CAMPIDOGLIO: VELTRONI, MI PIACEREBBE SE TORNASSE RUTELLI

"Si, mi piacerebbe se tornasse Francesco". Cosi' il segretario del Pd e sindaco di Roma, Walter Veltroni, durante la registrazione di Matrix, risponde alla domanda se una volta che si sara' dimesso dalla guida della capitale vedrebbe bene come suo successore Francesco Rutelli. "Venerdi' con l'approvazione del piano regolatore sara' il mio ultimo atto" in Comune a Roma e "poi mi dimettero'". Quanto al suo successore, "io mi auguro che sara' una scelta molto forte, in continuita' con la storia degli ultimi quindici anni" di governo della citta'".

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Serra potrebbe correre con il pd. ma lui smentisce: «non ho ricevuto nessuna offerta»

Roma, Alemanno sfida Rutelli

L'ex ministro dell'Agricoltura ha ufficializzato la sua candidatura per il Campidoglio

ROMA - È Gianni Alemanno il candidato del Pdl a sindaco di Roma. L'annuncio è stato dato dal coordinamento romano del Popolo delle libertà. Alemanno, presidente della Federazione romana di An, deputato ed ex ministro dell'Agricoltura, torna così in corsa per il Campidoglio dopo essersi candidato a sindaco alle ultime comunali del 2006 contro Walter Veltroni. «Per la prima volta i sondaggi dicono che Rutelli è battibile, che è sotto il 50 per cento - ha affermato Alemanno - e che finalmente possiamo cambiare volto a questa città».

http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_25/serra_candidato_pd_84b5babc-e3af-11dc-9d24-0003ba99c667.shtml

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Rutelli fa assemblea sul tram e gira per Monteverde

ROMA (25 febbraio) - In viaggio sul tram numero 8 dalla stazione Trastevere a piazza San Giovanni di Dio per parlare con i passeggeri dei problemi di viabilità e poi una passeggiata a sorpresa nel quartiere di Monteverde Nuovo. E' il pomeriggio del candidato sindaco Francesco Rutelli per il suo viaggio d'ascolto nella città. Dopo un'assemblea popolare improvvisata sul tram simbolo della zona in cui i passeggeri gli hanno illustrato i principali problemi di mobilità e sicurezza, Rutelli si è fermato a lungo nel quartiere Monteverde Nuovo. Su Circonvallazione Gianicolense si è fermato a parlare prima con la titolare di un negozio di intimo, Eleonora, che ha chiesto «un bel marciapiede nuovo per attirare i clienti» e poi da numerosi passanti. «Mio marito soffre si alzheimer, sono due anni che sto combattendo per avere l'accompagno - ha detto Michelina M., 73 anni, tenendo per mano suo marito Giorgio - con 400 euro di pensione non riesco a prendere un aiuto». «Va bene signora non si preoccupi - ha detto Rutelli - Prendiamo nota». Tre mezzi per raggiungere Prati da Bravetta è la protesta di una ragazza che ha chiesto a Rutelli se si possa fare qualcosa. «Prendiamo nota - le ha risposto Rutelli, rivolgendosi alla squadra di collaboratori che lo ha accompagnato -. Messaggio ricevuto». E poi una chiacchierata con un carabiniere. «Mi dicono che i problemi più seri li abbiamo a Magliana», lo ha incalzato Rutelli. «Sì ma noi siamo molto presenti sul territorio. Lei sa come e dove trovarci» ha risposto il ragazzo.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=5394&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=

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Nel programma elettorale che presenteremo nei prossimi giorni, ci sara' l'impegno per la costruzione di due nuovi stadi in citta': uno per la Roma ed uno per la Lazio.

http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080229/tpl-roma-alemanno-in-programma-elettoral-e9595f1.html

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