EDITORIALE 31 GENNAIO 2005: Cosa faremo da "grandi"?

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BlackButterfly85
00lunedì 31 gennaio 2005 19:16
A voi è mai capitato di vivere dei periodi in cui tutto sembra soffocarvi o starvi troppo stretto? O di pensare “ma che sto facendo? Non è questo quello che voglio davvero!” ?
Molta gente cerca di cambiarti, prova a modellarti, per farti diventare esattamente ciò che serve alla società.
Sono pochissime le persone che nella loro vita riescono a raggiungere le mete che si erano prefissati.
Molti preferiscono dedicarsi completamente all’apprendere e raggiungere solo gli scopi strettamente legati all’economia e alla buona immagine:
-per essere una persona fortunata e socialmente utile basta solo avere un posto di lavoro fisso (non importa che lavoro, l’importante è che sia fisso e ben retribuito) e devi mettere su famiglia,dicono. E alla fine nessuno si batte davvero per la conquista dei propri sogni, perché per ottenere certi risultati, a volte serve una vita intera!
Però si dice che se a 30 anni sei ancora con i tuoi e non ti sei fatto una famiglia ecco vieni soprannominano “mammone, scansafatiche oppure sognatore” perché parli di cose che solo tu capisci davvero, che solo per te sono importanti al punto da distrarti da tutto il resto,e ti piovono in testa critiche da ogni parte.
I più preferiscono accontentarsi di raggiungere gli obbiettivi più scontati, pur di non sfigurare in mezzo ai parenti o agli amici.
Poi, solitamente capita di vedere uomini e donne che solo a 50 anni compiuti si rendono conto che nella vita avrebbero voluto tutt’altro, però sanno di non poter più rimediare.
Le donne accudiscono i figli, i mariti, la casa.
Gli uomini vanno a lavoro per sostenere l’economia famigliare. Dove troverebbero il tempo per battersi, per realizzare i desideri della gioventù ormai passata?
Quand’erano giovani forse ce l’avrebbero potuta fare, avevano tante forze e tanta fantasia, quella necessaria per rincorrere un sogno.
Ecco che adesso io mi trovo ad un passo dal compiere 20 anni, e mi chiedo: cosa voglio farne di questa mia vita?
Voglio passarla a fare la commessa e ritenermi soddisfatta appena arriverà quel futuro che probabilmente mi vedrà madre? Oppure miro a qualcosa di più?
Come posso esserne certa? Quante persone possono affermare con certezza cosa vogliono veramente?
Eppure tutto il mio tempo è occupato dal lavoro. A casa mi sento dire che se non mi do da fare in questo settore non otterrò nulla dal mio futuro, e in parte è vero, ma so che la mia mente è un vulcano di idee, e sono convinta che tra altri 30 anni non potrò avere ancora la stessa forza per attuarle. Non mi permetterò di perdere tempo, la vita è solamente una.
Voglio condurre questa esistenza facendo tutto ciò che penso, e sicuramente non mi fermerà nulla, neanche a 50 anni…
Si, perché a volte è assurdo sentire donne che dicono “eh ma ormai a 50 anni che posso fare ancora?”, e penso che un essere umano sia tale solo quando ha la propria vita fra le mani e possa gestirla come meglio crede a prescindere da ciò che pensano gli altri…

E voi? Credete di essere sulla strada giusta?
Oppure vi state lasciando trascinare dalla vita, senza guardarvi intorno, senza essere consapevoli di voi stessi, senza conoscere i vostri veri desideri?
Probabilmente non si dovrebbe mai smettere di chiedersi “Cosa farò da grande”.
MadMind85
00lunedì 31 gennaio 2005 21:14
beh da piccolo mi piaceva (mi piace) disegnare... e volevo fare il pittore....

poi verso i 13 anni desideravo lavorare con i pc.....

Alla fine ho mescolato i 2 mestieri e direi che il webdesigner è il mio sogno (viene pagato anche bene)... mi stò avvicinando a questa meta e spero di esser pagato come si deve (ci credo poco)....

Mi spaventa il fatto che in futuro (forse) dovrò mantenere una famiglia... quindi quello che farò a lavoro non sarà solo per me... ma per la mia famiglia... una grossa, enorme, responsabilità... cosa che ora vedo come un traguardo irraggiungibile...

Io però a 30 anni non voglio vivere ancora con i miei [SM=g27981] [SM=g27981] mi sentirei ancora un mantenuto...
Vorrei essere autodipendente e gestirmi la vita come meglio credo... anche se da solo sarà più difficile.... è un pò una questione di "orgoglio"...
FuoriDaTutto
00martedì 1 febbraio 2005 10:20
questa si che è una bella domanda...

a me personalmente il futuro un pò spaventa. più passano gli anni e più mi rendo conto di quanto schifo ci gira intorno. vedo molte persone che da giovani hanno creduto in certi ideali che ora pur di sopravvivere sono dovuti scendere a compromessi, oppure hanno totalmente abbandonato le loro idee e sono cambiate.

io non so ancora cosa vorrei fare da grande, ho cosi tante paure ed insicurezze.

fino a poco tempo fa pensavo che mi sarei sentita realizzata con un marito e con dei figli da tirare su, come mia madre.

ora invece nn credo più al matrimonio, ho paura della routine che logora le persone e sopratutto ho paura di mettere al mondo un figlio coi tempi che corrono.

riguardo al lavoro, nn ho un vero e proprio sogno nel cassetto. diciamo che mi piacerebbe molto lavorare in un bell'ufficetto e guadagnare quanto basta x vivere decentemente ed aiutare i miei.

l'unico sogno che penso di avere è quello di dedicarmi al volontariato...ma proprio perchè ho paura di rimanere con pochi soldi lo "evito" anche se so che mi farebbe sentire sicuramente meglio e più soddisfatta di quanto nn sia ora.

cmq ho ancora 20 anni e tutta una vita x fare scelte, sbagliare e ricominciare!
Zorro Kamikaze
00martedì 1 febbraio 2005 13:07
Anche a me quand'ero piccolo piaceva disegnare e mi affascinavano i computer...ma ho preso una strada diversa.
All'inizio pensavo di voler fare l'ingegnere areonautico o roba simile, così mi iscrissi allo scientifico.
Grosso errore.
Dovetti ripetere l'anno, ricominciando da capo.
Era un periodo in cui non sapevo cosa fare e cosa scegliere, sapevo solo che mi interessava apprendere più nel dettaglio le varie tecniche artistiche. Così ho scelto il liceo artistico e lì ho cominciato a sviluppare altre idee su cosa fare nel futuro. Ho scelto l'accademia di belle arti e sto ancora perfezioanndo la tecnica, ma è ben poca cosa se non inizio ad elaborare i contenuti. Anch'io ho tantissime idee per il futuro, ma purtroppo la realtà è ben altra cosa rispetto ai sogni. Già è tanto trovare un lavoro qui in italia, poi per quello che sto vedendo che ci stanno promettendo per il futuro politici e cazzoni vari...beh mi vengono seri dubbi, ho come l'impressione che finirò a disegnare le madonnine sulla strada... [SM=g27962]
Scherzi a parte, sono convinto che per riuscire nella vita sia necessario farsi un culo quanto una capanna, non arrendersi mai quando si cade e soprattutto imparare dagli errori per fare l'esperienza necessaria che ti insegni i trucchi per sopravivvere nel "mondo dei grandi" [SM=g27965]

[Modificato da Zorro Kamikaze 01/02/2005 13.07]

[Modificato da Zorro Kamikaze 03/02/2005 12.28]

Valnar
00martedì 1 febbraio 2005 21:09
Eh, Zorro, mi sa che mentre tu disegni madonnine per strada io ci scrivo sotto coi gessetti colorati massime di saggezza... Potremmo fare una bella società.
Effettivamente, io ancora non so di preciso cosa voglio fare da grande. Ho dei principi generali che seguo, ma non so dove mi porteranno con precisione. Però ho intenzione di lottare. E se non fosse così, ora anzichè studiare filosofia per puro piacere personale sarei iscritto ad ingegneria, così, con la raccomandazione di mio padre, avrei un posto praticamente sicuro e sicuramente ben retribuito.

Ma già adesso, così giovane (??) vedo che se avessi scelto quella strada mi sarei impantanato in una situazione di stabilità assoluta. Vita tranquilla ma noiosa. Eterno ritorno dell'uguale. Monotonia e banalità. E la banalità non la posso sopportare.
Forse sono folle, non so quale strada seguirò, ma il mio obiettivo è di arrivare in alto. Forse al gradino più alto cui possa aspirare un essere umano: essere ricordato dalle generazioni future. Il che, nel mondo d'oggi, è quasi più difficile che trovare lavoro. Ma cosa farò di tanto importante? Chissà... forse il manuale di filosofia su cui studieranno i vostri figli non sarà più l'Abbagnano, ma quello che scriverò io. O forse sarò ricordato come romanziere. Come buon ministro della pubblica istruzione? Mah... so soltanto che se voglio arrivare in alto devo puntare più in alto possibile.

Poi c'è un'altra cosa che voglio fare. Mettere su famiglia. Avere una moglie intelligente e con cui vado d'accordo, e crescere i miei figli educandoli personalmente. Farò di tutto affinchè possano essere migliori del padre sotto ogni punto di vista. Io credo che il fine degli uomini, almeno per il momento, debba essere quello di preparare un mondo migliore, affinchè le nuove generazioni siano sempre migliori delle vecchie. Purtroppo, guardandomi intorno spesso vedo il contrario. Ma voglio veder realizzato questo sogno almeno in piccolo.

Vista la situazione che c'è in Italia... sì, ci ho pensato. Se proprio tutto dovesse andare male tenterei la strada dell'estero. Irlanda, Inghilterra, Australia o Nuova Zelanda, chissà...

E sono d'accordo con la questione dell'orgoglio sollevata da MadMind... diventare indipendente è una sfida con me stesso per dimostrarmi che ce la posso fare da solo, senza il supporto costante di qualcuno che mi sta dietro. Io credo appieno nelle potenzialità del singolo. Per essere più forti in gruppo, bisogna prima saper essere forti da soli.
Zorro Kamikaze
00giovedì 3 febbraio 2005 12:25
Re:

Scritto da: Valnar 01/02/2005 21.09
Eh, Zorro, mi sa che mentre tu disegni madonnine per strada io ci scrivo sotto coi gessetti colorati massime di saggezza... Potremmo fare una bella società.


Affare fatto[SM=g27960]
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